Finora il nuovo progetto romanista ha mosso i primi passi quasi a prescindere dalla presenza di Francesco Totti. Il che potrebbe anche non essere necessariamente un male. Sarebbe un modo come un altro per dire al mondo intero che la Roma, per di più la nuova Roma, non è ‘solo’ Totti. Peccato, però, che il diretto interessato gradisca assai poco tale filosofia. O almeno questo è quello che si può percepire dalle voci, dagli spifferi che escono da Trigoria. E che quando riguardano il Pupone, nel bene e nel male (questo bisogna concederglielo), vengono immancabilmente amplificati. Ma tant’è. La convivenza Progetto Americano-Totti ha avuto un parto difficile. E continua ad essere difficile. Subito, non a caso, si è parlato di tentazioni americane per il capitano, sulla scia di Beckham e soci. Ma adesso, a pochi giorni dall’avvio del campionato (e diciamolo: finalmente…), urge un chiarimento. Il famoso passo indietro di cui ha parlato Sabatini la scorsa settimana. Un primo faccia a faccia, tra ds e capitano, ci sarebbe stato nella giornata di ieri. Una chiacchierata rapida, durata il tempo di un caffè, ma che ha fatto registrare un primo assestamento. Il dirigente ha sottolineato la centralità di Totti nel progetto ma anche spronato il suddetto a partecipare di più al gruppo ed a mostrarsi più ‘allineato’. In poche parole, al capitano è stato chiesto di non remare contro, e di non eccedere con i segnali di insofferenza. “Ma chi, io?”, avrebbe replicato, pressappoco, il Grande Accusato. “Sono un calciatore e basta, mi limito a fare il mio mestiere”, la sua argomentazione. Il numero 10, tra l’altro, avrebbe espresso a Sabatini le sue perplessità di natura tattica. A suo avviso, Luis Enrique intenderebbe schierarlo in una posizione troppo distante dalla porta, cosa evidentemente a lui non gradita. Ognuno, quindi, ha illustrato le sue posizioni. Altri chiarimenti, altre riunioni, probabilmente, saranno necessarie prima di poter dare per fatta la pace. Intanto una cosa sembra quasi certa. In vista dell’esordio in campionato, all’Olimpico contro il Cagliari, Luis Enrique dovrebbe schierare il suo presunto ‘nemico’ Totti al centro dell’attacco. Un bel riconoscimento, come a dire: mi fido di te. Si è discusso tanto quest’estate, ma adesso toccherà al Capitano trascinare i suoi sul campo.
A fargli compagnia, lì davanti, dovrebbero esserci Bojan e Osvaldo. Tre bocche da fuoco per provare a lanciare subito un messaggio al campionato: questa Roma fa sul serio. Con Totti ma anche senza. Almeno è questo l’augurio…