Si attende ancora la conclusione della trattativa per il rinnovo dei contratti statali che sono bloccati dal 2008. I dipendenti pubblici aspettano infatti da ormai 8 anni l’aumento degli stipendi. Dopo che nel 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il blocco dei contratti statali il governo e i sindacati hanno già avviato un tavolo politico che ha portato alla fine del 2016 alla firma di un accordo quadro per un aumento degli stipendi di 85 euro medi lordi mensili. La trattativa deve ora proseguire all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, ma perché questo avvenga deve essere inviata la direttiva da parte del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia. Intanto, proprio sulla definizione della direttiva all’Aran per il rinnovo dei contratti statali, la Uil ha chiesto nei giorni scorsi al ministro Madia di “accelerare i tempi”. Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, ha infatti sottolineato che “non è più possibile attendere oltre, visto che, come emerso da recenti indagini, l’alto livello di tassazione e l’alto costo della vita del Paese hanno fatto sì che il potere d’acquisto di uno stipendio italiano sia notevolmente inferiore a quello della maggior parte dei Paesi europei. Questo a maggior ragione nel settore pubblico, a causa dell’illegittimo protrarsi per otto anni del blocco della contrattazione e, di conseguenza, degli incrementi salariali”. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Si va verso la ripresa della trattativa per il rinnovo dei contratti statali? E’ questa la domanda che si pongono i dipendenti statali, riguardo all’aumento degli stipendi bloccati dal 2008, dopo che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del governo sulla ripartizione del Fondo per il pubblico impiego. Il governo, secondo l’accordo quadro firmato lo scorso 30 novembre, si è impegnato a garantire ai dipendenti pubblici un aumento degli stipendi di 85 euro medi lordi mensili: le risorse che sono state stanziate coprono però solo la metà della cifra necessaria. Su questo punto il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, nei giorni scorsi, ha ammesso che entro quest’anno si arriverà a circa la metà dello stanziamento ma al tempo stesso ha assicurato che la restante parte sarà stanziata nel 2018.
Il decreto, firmato dai ministri Marianna Madia e Pier Carlo Padoan e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, “per i miglioramenti economici del personale dipendente dalle amministrazioni statali in regime di diritto pubblico” prevede “300 milioni di euro per l’anno 2016, a 900 milioni di euro per l’anno 2017 ed a 1.200 milioni di euro a decorrere dal 2018”. Non tutti i sindacati si sono mostrati favorevoli a quanto previsto per le risorse del rinnovo dei contratti statali: in particolare critiche sono state mosse dal sindacato della scuola Anief. Oltre al nodo delle risorse restano comunque da capire i tempi con i quali si arriverà alla firma dell’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici. Clicca qui per leggere il decreto in Gazzetta Ufficiale.