Tutto e il contrario di tutto, nel giro di una settimana. 7 giorno dopo la bella prova con il Barça, con Manolas migliore in campo, ecco per la Roma la sconfitta di Genova con la Samp, su autogol finale proprio del difensore greco. Non basta il secondo gol consecutivo di Salah, che aveva pareggiato il vantaggio blucerchiato di Eder, sempre più cannoniere della Serie A. Festa a ‘Marassi’ ma tanti gli episodi dubbi, da rivedere, con Banti molto contestato.
Lo scatto di reni finale fa lievitare il voto, che ben racchiude in particolare la prova dei difensori di Zenga. Risposta poderosa alle critiche, esagerate, dopo la sconfitta contro il Toro.
Spreca una quantità esagerata di calci piazzati, sbatte costantemente contro la cancellata dipinta di blu, rosso e bianco ed è anche sfortunata sugli episodi (arbitrali e non). Serata da dimenticare.
Fin da subito, non convince nelle decisioni, nella gestione delle ammonizioni, anche sui fischi e sulle scelte più banali. Siamo stati larghi nel voto, perchè alcuni episodi bisogna valutarli a freddo e con più calma, prima di condannare totalmente.
Dopo una prima frazione combattuta ma poco divertente, Sampdoria e Roma sono sullo 0-0 al ‘Ferraris’, risultato figlio della poca pericolosità di entrambi i reparti offensivi e dei pochi spazi concessi per tiri e tentativi offensivi dalle difese. Per Garcia (voto 5,5) non può bastare la serie pressochè infinita di calci d’angolo battuti, anzi diventa quasi un’atto d’accusa: possibile non saperli sfruttare, pur con saltatori temibili in mezzo quali Dzeko e De Rossi? Per quanto riguarda l’attacco, lo stesso Dzeko (voto 5,5) è stato murato bene dai vari Silvestre, Zukanovic e Fernando (per tutti un 6 abbondante in pagella) in zona centrale, con Salah e Falque (voto 5) assolutamante limitati e privi di efficacia. Dall’altra parte Zenga (voto 6), molto nervoso nei confronti dell’arbitro Banti, si è affidato alla rapidità ed agli scambi di Eder e Muriel (voto 6 di coppia), “tappando” tutti gli spazi e i varchi alle avanzate – prive di ritmo – della Roma. Abbastanza deludente Correa (voto 5) a trequarti, quasi invisibile.
Resiste e combatte su ogni pallone, concedendo tantissimi corner ma riuscendo anche a limitare la pericolosità degli avversari. Da rivedere l’assetto di centrocampo/trequarti e assistenza alle punte Manca quel passo in più per diventare il nemico pubblico numero 1, perchè la fantasia e la forma fisica ci sono ma l’efficacia manca per il momento Non è entrato in partita, toccando pochi palloni e risultando quasi inutile ai suoi
Il possesso di palla prolungato non deve ingannare, l’imprevedibilità in avanti è quasi assente e le poche volte che riesce a bucare la resistenza coriacea dei blucerchiati, il team di Garcia non sfrutta il momento propizio E’ l’unico ad inquadrare lo specchio di porta di Viviano e costringerlo a due parate. Da uno come lui ti aspetti anche di più, ma per ora è già meglio dei compagni Copia ed incolla della pagella di Salah, la loro prima frazione di gioco si perde nel nulla, con scatti a vuoto e appoggi a Digne e Florenzi per cross che si rivelano sempre troppo lunghi.
Sampdoria
Non può niente sul mancino di Salah, mentre è protagonista di almeno un paio di interventi salva-risultato, esagerando anche leggermente con la “scenografia” annessa.
Che sia un classe 1998 è un dettaglio, non se ne accorge nessuno. E’ la prova che i giovani bravi, come lui e Calabria (per dirne 2), possono giocare anche subito, senza troppi problemi.
Fino a quando alza bandiera bianca, è quasi impeccabile e non soffre la fisicità di Dzeko.
Un muro, prestazione monstre! Fa fare brutta figura a Dzeko e respinge, quando serve anche gettandosi a corpo morto sul pallone, tutti i tentativi giallorossi.
Soffre più del giovane collega Pereira l’avversario diretto, ovvero Salah. Sul gol però non sembra sua la responsabilità principale.
Prestazione alla Felipe Melo, molto dura e a volte fallosa. Di fatto si aggiunge ai centrali difensivi e alza ulteriormente la muraglia.
Meno appariscente e presente del solito, si vede solo a sprazzi. Di certo non la sua serata migliore.
Assieme a Moisander si perde Salah in area sull’1-1. Per il resto combatte con la solita garra.
Zenga lo toglie quando, dopo un primo tempo opaco, inizia ad ingranare. Da rivedere.
E’ l’attaccante più in forma d’Italia, alla faccia dei grandi nomi. Punizione da furbetto dell’area di rigore, sfrutta la posizione errata della barriera e batte De Sanctis.
Come prestazione in sè e per sè, il migliore assieme a Zukanovic. Peccato per la Samp che non trovi lo spunto negli ultimi metri, porta avanti un’infinità di palloni.
Come Zukanovic, si immola sulle conclusioni a ripetizione degli attaccanti giallorossi, risultando spesso decisivo. Perde qualcosa a livello di voto finale per la marcatura non impeccabile su Salah.
Personalità e corsa, dimostra che i 20 anni – così come i 17 di Pereira – non sono un ostacolo ad affrontare i big match.
Strappa il voto anche se gioca poco, perchè entra da protagonista nell’azione che porta all’autogol di Manolas. Segnali di rinascita.
All.ZENGA 6,5: Respinge critiche e voci di esonero assurde con una prestazione di squadra dei suoi ragazzi, che evidentemente credono in maniera ferma e decisa nel progetto che lui capeggia come tecnico.
Roma
Vogliamo aumentare il demerito degli uomini in barriera, piuttosto che il suo, sulla punizione di Eder. In generale però non ci mette grande verve per alzarsi da una mediocrità grigia.
Si vede che la forma c’è, corre e chiude fino sull’altra fascia e poi si propone al cross. Ecco, oggi non trova grande efficacia in questo fondamentale.
Imperdonabile per uno del suo livello l’errore che costa la sconfitta. Poco da aggiungere. 7 giorni fa fermava il Barça da eroe, oggi fa crollare lo stadio… per l’esultanza degli avversari.
Ancora una volta tra i più positivi, anche come centrale difensivo. Sta trovando continuità di rendimento importante.
Come Florenzi sbaglia molto in sede di assist e cross, ma tanti altri li centra invece da mestierante della fascia. Alti e bassi da appianare.
E’ sempre il leader tecnico, il regista, l’uomo dell’ultimo passaggio. Mette in porta Salah e sfiora più volte il gol.
Non regala qualità alla manovra della squadra ed assieme a Nainggolan delude come proposta di gioco.
Seconda partita di fila a quota 5 in pagella, bocciato. Non eravamo abituati a uno standard così basso, era stato proprio lui uno dei trascinatori – l’anno scorso – nel momento duro.
Continua a sbagliare tanto eppure trova anche la zampata giusta quando c’è da graffiare, così come era successo domenica.
Sembra il fratello scarso del giocatore che aveva ben impressionato nei primissimi match con la nuova maglia. Anche lui, molto male.
E’ vero, si sbatte e la sua prova non è certo anonima al livello di quella di molti compagni. Ma farsi mettere la museruola dal pur ottimo Zukanovic è davvero sorprendente, per il top player tanto celebrato (a ragione) in sede di mercato.
Leggermente meglio di Iago Falque ma ci voleva poco. Non raggiunge comunque la sufficienza.
All.GARCIA 5,5: Le colpe, stavolte, non appaiono in maniera preponderante sue. La Roma schiaccia l’avversario ma non trova efficacia al tiro e negli ultimi 16 metri. Su questo lui può fare poco.
(Luca Brivio)