APE SOCIAL PRECOCI, ULTIMO GIORNO PER L’ISTANZA
Data importante quella di oggi per chi intende accedere all’Ape social con Quota 41. È infatti il termine ultimo per la presentazione dell’istanza di accesso, utile a dimostrare di far parte di uno dei profili di tutela che sono stati previsti dalla legge. Rispetto all’anno scorso, ci dovrebbero essere meno “paletti” per l’accesso all’Anticipo pensionistico agevolato, anche in virtù dell’allargamento delle categorie di lavori considerati gravosi da 11 a 15. Solamente però il numero di istanze accolte rispetto a quelle presentate potrà farci capire se c’è stato o meno un cambio di rotta. Le domande potranno essere presentate anche da domani e fino al 30 novembre. Tuttavia in questo caso si avrà accesso alla prestazione solo nel caso di risorse avanzate rispetto a quelle stanziate e a quelle che sarà necessario utilizzare per soddisfare le istanze presentate entro oggi.
ANCHE LA LEGA VUOLE L’AUMENTO DELLE MINIME
Anche dalla Lega arriva un messaggio relativo all’aumento delle pensioni, confermando così che il centrodestra intende porre tra gli interventi prioritari, in caso di vittoria alle elezioni, quello per gli assegni più bassi. Aida Romagnuolo, candidata alla Camera con la Lega Salvini Premier, ha infatti detto che “tra i primi provvedimenti che assumeremo come centrodestra a livello nazionale, c’è l’aumento delle pensioni minime da 500 a 1000 euro al mese, e quelle di invalidità civile da 280 euro a 700 euro al mese”. Secondo quanto riporta seitorri.it, Romagnuolo ha anche spiegato che questi aumenti possono non solo contrastare la povertà, ma anche aiutare la domanda interna e quindi l’economia nazionale. Inoltre, ha aggiunto che dal suo punto di vista “i pensionati rappresentano la memoria storica, una risorsa a cui attingere saggezza, consigli e tanto affetto”.
BERLUSCONI: PENSIONE DA 1.000 EURO PER TUTTI GLI OVER-67
Silvio Berlusconi, nel suo intervento alla trasmissione di Rete 4 “Dalla vostra parte”, ha evidenziato il problema degli anziani che non riescono a pagarsi le cure mediche. Per venire loro incontro, ha ribadito che in caso di vittoria alle elezioni, nei primi mesi di Governo provvederà a far aumentare le pensioni a mille euro. “Non solo, tutte le persone che arrivano a 67 anni avranno una pensione mensile da 1.000 euro. Come i disabili e le mamme che, al momento, non hanno una pensione, pur essendo le persone che nella vita lavorano di più e lavorano anche alla sera il sabato, la domenica, d’estate, sempre”, ha aggiunto secondo quanto riporta Adnkronos. L’ex Premier ha anche spiegato che sua intenzione, condivisa con gli alleati, di prevedere l’istituzione di un ministero per la terza età, che dovrebbe poter mettere in campo ulteriori aiuti agli anziani in caso fosse necessario.
LA CONVERGENZA LEGA-M5S
Dalle 10 domande che IlSussidiario ha rivolto ai candidati delle diverse formazioni in campo alle elezioni del 4 marzo emerge un punto di contatto tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla riforma delle pensioni. Il leader della Lega ha infatti ribadito che “dopo quarant’anni di lavoro, potersi dedicare ai nipoti e alla propria serenità, deve tornare a essere un sacrosanto diritto”. Il pentatellato Vito Crimi ha invece spiegato che “con quota 41 consentiremo ai cittadini di andare in pensione dopo 41 anni di contributi versati, quale che sia l’età anagrafica. Con quota 100 si potrà andare in pensione quando la somma di età contributiva ed età anagrafica fa 100”. Il sistema che dovrebbe sostituire la Legge Fornero nelle proposte dei due partiti sembra piuttosto chiaro e simile, visto che anche il Carroccio intende introdurre Quota 41 e Quota 100.
MAESTRI (PD) CRITICA LA POSIZIONE DELLA LEGA
Patrizia Maestri critica la posizione della Lega contro la Legge Fornero. “Quello che i leghisti fingono di dimenticare, proponendo la cancellazione della legge Fornero, è che il decreto ‘Salva Italia’ fu varato dal Governo Monti per fronteggiare il dissesto al bilancio dello Stato causato dalle politiche fallimentari e scellerate del Governo Berlusconi nel quale la Lega era azionista di maggioranza”, scrive la deputata dem sulla sua pagina Facebook, aggiungendo che solo grazie al lavoro svolto negli ultimi anni in Parlamento è stato possibile porre “rimedio agli errori e alle più vistose iniquità che aveva creato ai danni dei lavoratori” la riforma delle pensioni del 2011 causata proprio da chi ora dice di volerla cancellare. Maestri ricorda anche che l’aumento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita è una misura ereditata dai governi di centrodestra.
COFFERATI: RIADEGUARE LE PENSIONI AL COSTO DELLA VITA
La campagna elettorale prosegue in questi giorni e tra i candidati c’è anche l’ex Segretario generale della Cgil Sergio Cofferati, che ha deciso di presentarsi nelle liste di Liberi e Uguali. L’ex Sindaco ha partecipato a un incontro elettorale a Cagliari e, secondo quanto riportato da sardegnareporter.it, ha spiegato come il lavoro sia una priorità nel nostro Paese e per crearlo servono “politiche economiche e politiche fiscali progressive”. Per Cofferati occorre puntare su un alto contenuto di valore aggiunto nelle nostre produzioni, mentre negli ultimi anni si è solo cercato di ridurre i costi di produzione agendo in particolare sugli stipendi dei lavoratori. Dal suo punto di vista, però, “senza un forte riadeguamento dei salari e delle pensioni al costo reale della vita, l’economia non ripartirà”.
L’ANALISI DELL’UFFICIO STUDI CUB
L’Ufficio studi della Cub ha analizzato i bilanci del sistema pensionistico italiano, arrivando alla conclusione “che dal 1996, il saldo annuale tra le entrate contributive e le prestazioni previdenziali al netto delle ritenute fiscali è stato ininterrottamente in attivo e nel 2016 è stato di circa 39 miliardi, pari al 2,3% del Pil”. Di più, “dal 1990 al 2016 lo Stato ha speso, per le pensioni, sempre meno di quanto incassato” sotto forma di contributi e tasse sulle pensioni stesse, “eccetto gli anni ‘93,’94 e ’95”. Dunque la conclusione è che “il sistema previdenziale è in equilibrio, anzi produce attivi considerando le imposte trattenute ai pensionati”. Il problema sta semmai nella spesa assistenziale, che sta continuando ad aumentare. Dunque, secondo l’Ufficio studi Cub, “è arrivato il momento di dividere totalmente la previdenza, finanziata con un’aliquota di scopo cioè i ‘contributi sociali’, e l’assistenza da finanziare con la fiscalità generale, costituendo enti separati per la loro gestione per garantire un passaggio dalla vita attiva ad una vecchiaia ragionevolmente serena ai cittadini di questo paese, sempre più inquieti e preoccupati”.
Ma non è tutto, perché bisognerebbe tornare al sistema retributivo, di modo da garantire una continuità di reddito nel passaggio dal lavoro alla pensione. “È necessario pensare in tempo ad interventi che garantiscano pensioni proporzionalmente simili a quelle ai salari medi e non legate solo ai contributi versati; va ripristinato il calcolo retributivo superati i contratti di lavoro precari inventati da governi e padroni negli ultimi 30 anni e riconosciuti contributi figurativi per tutti gli anni di disoccupazione involontaria”, è la conclusione dell’Ufficio studi della Cub.
PAGLINI (M5S): COPERTURE PER SUPERARE LA FORNERO CI SONO
In un’intervista a voceapuana.com, Sara Paglini ha detto che aveva avuto rassicurazioni dalla commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro di cui ha fatto parte sul fatto che nella Legge di bilancio ci sarebbe stata qualche misura per il settore delle cave, ma non c’è stato nulla, se non l’inclusione del lavoro in cava tra i lavori gravosi. Ha poi spiegato di aver “presentato un disegno di legge per i lavoratori del marmo che prevedeva superamento della cosiddetta riforma Fornero attraverso la messa a regime dei parametri di ‘quota 41’ e ‘quota 100’ per l’accesso alle pensioni”. La senatrice del Movimento 5 Stelle ha anche sottolineato che le coperture per un superamento della Legge Fornero ci sono e che i pentastellati hanno scritto un programma elettorale con tutte le coperture necessarie a realizzare gli interventi promessi.