Un nuovo capitolo nella vicenda della Fiat a Pomigliano. La Corte d’appello di Roma ha bocciato respingendolo il ricorso dell’azienda automobilistica torinese che chiedeva la sospensione della decisione dei giudici che impone il reintegro nella fabbrica di Pomigliano dei 145 lavoratori iscritti alla Fiom. Ora il sindacato dei metallurgici Cgil chiederà l’esecuzione della sentenza. Così ha detto Giorgio Airaudo della segreteria nazionale della Fiom.
“La Corte d’appello di Roma ha bocciato la richiesta di sospensiva presentata dall’azienda in attesa del giudizio (sul merito)”, ha dichiarato il sindacalista all’agenzia di stampa Reuters. “Dunque noi chiediamo l’esecuzione della sentenza, dato che la Corte l’ha ritenuta valida. E’ la Fiat che è inadempiente”.
Dal canto suo Fiat, ricordando che il 9 ottobre prossimo la corte deciderà nel merito dell’appello, ha tenuto a sottolineare in una nota che il tribunale ha adottato “una decisione semplicemente tecnica, avendo la corte ritenuto che non vi fosse alcuna necessità di un provvedimento che ne sospendesse l’efficacia”. Fiat aggiunge però che proprio “sulla base di questa pronuncia rimane confermata la possibilità di Fabbrica Italia Pomigliano spa di chiedere nuovamente un provvedimento di sospensione” se nei prossimi giorni la Fiom dovesse “attivare strumentalmente iniziative di esecuzione”.
Non è dello stesso parere Maurizio Landini, segretario generale della Fiom che commento la “buona notizia” così: “E’ confermato che Fiat debba assumere i 145 nostri iscritti. Inoltre, con la decisione della Corte di Appello si conferma che le discriminazioni quando ci sono vanno rimosse: a questo punto è necessario che la Fiat dia corso alle assunzioni, altrimenti saremo di fronte all’ennesima violazione e credo che a quel punto sia le forze politiche che il governo non potrebbero continuare a stare zitti”. Soddisfatto anche Giorgio Airaudo della Fiom che si affida a Twitter per dire: “I lavoratori della Fiom Cgil devono rientrare a Pomigliano, la discriminazione va sanata. Noi chiederemo l’esecuzione della sentenza Fiat”.
Ripercorriamo le fasi della vicenda. Nel giugno scorso, il tribunale di Roma ha condannato Fiat per discriminazioni contro la Fiom nelle assunzioni al nuovo stabilimento di Pomigliano. La sentenza prevede che l’azienda assuma nella nuova società campana 145 lavoratori con la tessera della Fiom, diciannove dei quali (quelli che hanno firmato il ricorso individuale) avranno anche un risarcimento di 3.000 euro per il danno subito. Il ricorso per discriminazione sindacale era stato presentato dal sindacato metalmeccanico della Cgil perché tra i 2.100 lavoratori assunti non ce n’era nessuno iscritto alla Fiom. L’azienda ha deciso di presentare ricorso contro la sentenza, chiedendo la sospensione dell’esecutività. E ieri la richiesta è stata bocciata dalla corte.