DALLA BCE STOP A INTERVENTI SULLA LEGGE FORNERO
Dalla Banca centrale europea arriva un’indicazione sulle pensioni che viene letta come uno “stop” ai tentativi di intervenire sulla Legge Fornero. Il Tempo anticipata un passaggio del bollettino economico dell’Eurotower che verrà diffuso domani: “Molti paesi hanno già applicato delle riforme dei sistemi pensionistici dopo la crisi del debito sovrano, sebbene il passo delle riforme abbia fatto registrare un rallentamento di recente. Ulteriori riforme in questo settore sono essenziali e non devono essere ritardate, anche alla luce di considerazioni di politica economica”. Secondo quanto scrive il quotidiano romano, il principale ostacolo a interventi sulla riforma delle pensioni per la Bce resta l’invecchiamento della popolazione, che in Italia si fa sentire più che in altri paesi dell’Ue. Dunque arriva un altro avvertimento ai partiti dopo le elezioni.
LA BATTAGLIA DA 65 EURO
Sul tavolo della riforma delle pensioni, ci sono anche i 65 euro della discordia che rischiano di ritardare la pensione per oltre 10mila pensioni. E’ un problema relativo a un contributo, di entità molto contenuta, relativo alla gestione della pratica sul quale è in atto una discussione feroce tra l’Inps e le casse previdenziali private, che versano la pensione a oltre 2 milioni di liberi professionisti, entità professionali come gli avvocati agli architetti. E nessuna delle parti vuole cedere, riguardo al pagamento dei 65 euro che, moltiplicati per 10mila, comporterebbero una spesa molto ingente per gli enti previdenziali chiamati a pagare. E se la storia dovesse finire in tribunale, a rimetterci potrebbero essere proprio quei 10mila che non vedrebbero espletate le loro pratiche per l’inizio della pensione. (agg. di Fabio Belli)
DAMIANO CONTRO IL FMI: FALSO IDEOLOGICO
Cesare Damiano definisce “un falso ideologico” l’analisi che il Fondo monetario internazionale ha fatto sull’incidenza della spesa pensionistica sul Pil in Italia. Dal suo punto di vista si tratta di un “tentativo di aprire la strada a un ulteriore taglio della previdenza da parte di una istituzione da sempre non neutrale, come l’Fmi, che ha una chiara impostazione liberista”. L’ex ministro del Lavoro evidenzia che bisognerebbe ricordare che il dato comprende anche la spesa assistenziale e non solo quella previdenziale. Tra l’altro, considerando le entrate fiscali che arrivano dalle pensioni, il dato reale sulla spesa pensionistica è pari al 12% e non al 16% del Pil: una cifra simile a quella degli altri paesi europei. Per Damiano è quindi “ora di finirla di farsi dettare le politiche sociali da istituzioni che non ci rappresentano, per poi stupirci se in Europa vincono i populisti e i demagoghi che si ergono a nuovi difensori dello Stato sociale con ricette estremiste e irrealizzabili”.
41XTUTTI, MESSAGGIO PER SALVINI E DI MAIO
Da uno dei membri del gruppo Facebook 41xtutti lavoratori uniti arriva un chiaro messaggio a Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Gino Caccamo sulla pagina Facebook del gruppo ha infatti scritto “Noi siamo stati gli artefici della vostra vittoria, adesso: 41xtutti, aboliamo l’aspettativa di vita, aboliamo la Legge Fornero, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, 41xtutti lavoratori uniti, Quota 100, Opzione donna”. Richieste molte chiare di intervento sulle pensioni rivolte a quelli che si possono considerare i due vincitori delle elezioni. Resta da capire se uno dei due riuscirà a governare o se si possa arrivare anche a un’alleanza di Governo Lega-M5S, visto che proprio in tema di previdenza i due partiti hanno delle proposte molto simili, avendo entrambi parlato di introduzione di Quota 41 e Quota 100 al posto della Legge Fornero.
SCONTRO GASPARRI-BOCCIA
Piccolo scontro in diretta televisiva questa mattina tra Maurizio Gasparri e Francesco Boccia sulle pensioni. L’ex ministro ha cercato di spiegare che il Governo Prodi aveva commesso un errore a cancellare la riforma dello scalone introdotta dal centrodestra nei primi anni Duemila. Sarebbero infatti così venuti meno dei risparmi, aprendo la strada a una riforma più pesante come quella del 2011. Boccia ha cercato di ricordare che il centrodestra aveva comunque poi introdotto il meccanismo di adeguamento dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita ora contestato. Gasparri ha cercato poi di spiegare che il centrodestra non intende cancellare la Legge Fornero, ma cambiarne alcuni aspetti, relativi all’età pensionabile e ai lavori usuranti. Alessandra Sardoni ha un po’ faticato a riportare il silenzio in studio, ricordando ai due politici che ormai la campagna elettorale è finita.
CONVENZIONE INPS PER LA DISMISSIONE DI IMMOBILI
L’Inps ha deciso di avviare la dismissione di alcuni immobili e ha quindi siglato una convenzione triennale con il Consiglio nazionale del Notariato, che comprende la possibilità di tenere delle aste on line attraverso la Rete Aste Notarili. Le aste pubbliche delle unità immobiliari principali Inps (appartamenti, negozi, uffici, ecc.) saranno interamente gestite attraverso questa Rete, mentre quelle delle unità secondarie (cantine, soffitte, box e posti auto) potranno essere gestite anche mediante aste tradizionali, con modalità semplificate. Un comunicato dell’Inps spiega che la prima fase del programma di dismissione mediante asta pubblica del patrimonio immobiliare dell’Istituto riguarderà immobili liberi, sia ad uso residenziale che ad uso non residenziale, e verrà avviata entro la prima metà dell’anno.
RISCHIO NUOVI ESODATI PER LA COSMED
“La storia degli esodati in questo Paese è destinata ad arricchirsi di un nuovo capitolo”. È quanto mette in evidenza la Confederazione sindacale medici e dirigenti (Cosmed) dopo la notizia del “blocco” del cumulo contributivo causato dal fatto che Inps e Adepp non hanno trovato un accordo su chi debba farsi carico delle “spese bancarie e applicative quantificate in 65 euro a testa”. Il punto è che “nel frattempo molti professionisti hanno abbandonato il lavoro confidando nell’imminente pensione che continua ad essere non erogata. Si è creata una sorta di nuovi esodati senza stipendio né pensione”. Nella nota diffusa dalla Cosmed si evidenzia come si stia negando “così a lavoratori che hanno versato fior di contributi un diritto esigibile a norma di una legge dello Stato, in base alla quale essi hanno optato per un pensionamento che invece si è trasformato in una perdita del lavoro”.
Tra l’altro queste persone si trovano in una situazione per cui non possono nemmeno pagare di tasca proprio i 65 euro oggetto delle scontro perché “occorrerebbe una norma legislativa che richiederebbe oltre che un Parlamento e un Governo insediato tempi tecnici non brevissimi”. “Questa Confederazione esprime solidarietà agli interessati, ha chiesto e continuerà a chiedere l’intervento del Governo e non mancherà di sostenere tutte le iniziative utili a risolvere una vicenda che sta sconfinando nel ridicolo”, si legge ancora nella nota. Ci sembra giusto ricordare che ci sono esodati che non possono accedere all’ottava salvaguardia perché il cumulo contributivo non è un valido canale di accesso e che altrettanto vale per Opzione donna. Senza dimenticare i circa 6.000 esodati privi di qualunque forma di salvaguardia.