Oggi Zlatan Ibrahimovic ha parlato. E come al solito non ha lasciato indifferenti (clicca qui per le dichiarazioni dello svedese ad Aftonbladet). Dal ritiro della nazionale svedese, Ibra ha detto la sua sulla situazione economica del Milan, che a suo dire tarperà le ali del calciomercato rossonero. Che in effetti appare piuttosto bloccato: la filosofia del parametro zero sembra essere la linea di tendenza per l’estate che viene. Ci saranno delle eccezioni? Come potrà muoversi il Milan in uscita e quindi in entrata? Come leggere le affermazioni odierne di Ibrahimovic? Questo ed altro abbiamo chiesto in esclusiva a Luca Serafini, giornalista di Sport Mediaset vicino all’ambiente rossonero. Ecco le sue impressioni:
Serafini, come legge di dichiarazioni di Ibrahimovic dalla Svezia?
Sono la conferma di una situazione che al Milan è poco chiara, nella gestione del calciomercato, anche se si parla in queste ore di molte trattative.
Cosa c’è di poco chiaro?
E’ strano che tra fair play finanziario, crisi economica, marketing inglese, tasse spagnole, stadi di proprietà, sceicchi, alla fine poi sia solo il Milan a fare i conti.
In effetti le altre big italiane sono in fermento…
L’inter ha già cominciato a spendere, la Juve è pronta ad investire, la Roma si muove, si muovono tutti e solo il Milan sembra avere questi problemi.
Perchè secondo lei?
E’ una cosa che i tifosi stanno facendo un pò fatica a capire. C’è sicuramente il fatto che ci sono le aziende di famiglia di Belrusconi, c’è Mediaset, c’è Mondadori, però…
Però?
E’ anche vero che stiamo parlando di una proprietà ricca, che avrebbe i mezzi per investire, invece c’è un immobilismo che è un pò preoccupante. Questo riguarda le aziende con migliaia di dipendenti, che certamente hanno la precedenza e devono averla, e riguarda anche il calcio.
Come commenta il fatto che a dire queste cose sia stato Ibrahimovic?
Non è sorprendente, Berlusconi e Galliani lo stanno dicendo in lungo e in largo che non ci sono soldi. Però non va dimenticata una cosa.
Quale?
E’ anche vero che i soldi poi li tirano sempre fuori, proprio l’acquisto di Ibrahimovic lo dimostra. Anche Boateng, Robinho, Cassano, lo stesso Thiago Silva a suo tempo: l’ossatura di questa squadra, reduce da scudetto e secondo posto, è costata.
Ciò che ha detto Ibra fa scalpore perchè corrisponde a verità?
Non è che ibrahimovic abbia rivelato qualcosa di nuovo o di sorprendente. Ha confermato quello che tutti sappiamo: al Milan servirebbero 4-5 giocatori per aumentare il suo livello in Europa. La cosa che si fa fatica a capire in questo panorama è che la crisi, il fair play e simili, finito il campionato sembrano riguardare solo il Mi,lan perchè tutti gli altri sono partiti lancia in resta.
Dichiarazioni del genere possono preludere ad altri mal di pancia da parte dello svedese?
Ormai i mal di pancia se li dovrà tenere o curare, perchè non credo che abbia tutto questo mercato. Ha passato i trent’anni e guadagna tantissimo: non ci sono più tanti club disposti ad investire su di lui.
Forse il Paris Saint Germain: aria nuova, soldi nuovi…
Ancelotti di sicuro non se lo porta in casa.
Pensando agli altri club ricchi?
Mancini ha già personaggi scomodi, come Tevez e Balotelli; non pensa affatto a Ibrahimovic.
In Spagna c’è Mourinho, un vecchio amico…
Ma il Real Madrid, nel momento in cui conferma Higuain e Benzema, non ha bisogno di Ibrahimovic. Dunque, Ibra resterà al Milan: in questo momento non ha mercato, se ha mal di pancia se lo tiene. E poi ormai è un’abitudine.
In che senso?
Sono due anni che dice le stesse cose, e per il terzo anno giocherà nel Milan. A meno che non arrivi qualcuno con una carrettata di soldi, starà qua anche quest’anno.
Ipotizzando una cessione per far cassa, quale potrebbe essere, posto che Thigo Silva non si tocca?
E’ un discorso che il Milan deve valutare bene tecnicamente, in base al fatto di individuare il giocatore che è sostituibile.
Secondo lei?
Cassano non lo è, bisogna vedere anche che modulo vogliono adottare l’anno prossimo. La cessione meno dolorosa sarebbe quella di Robihno, per il quale la carriera parla chiaro.
E dice che…
L’eccezione è stata la stagione 2009/2010, con 14 gol e partite eccezionali. Quest’anno è tornato in un ‘altalena che lo ha contraddistinto anche a Manchester e a Madrid. E’ il giocatore al quale si può rinunciare più facilmente. Anche perchè c’è un altro fattore.
Quale?
Se credono davvero nel recupero di Pato, Robinho diventerebbe la quarta punta, ruolo per il quale c’è anche El Shaarawy.
Appunto, Pato: ora che è stato “dimesso” può considerarsi fuori dal mercato?
Pato rimane un mistero, gli stessi tifosi e forse anche in società sono divisi e combattuti tra venderlo e recuperarlo. Ci sono pro e contro.
Cioè?
Dalla parte di Pato ci sono i 22 anni, e il rendimento del biennio 2008-2010, contro le ultime due stagioni in cui le assenze sono diventate più delle presenze. Ma la cosa più preoccupante è un’altra.
Quale?
La scarsa sensazione di crescita e di maturità, che va persino al di là degli infortuni. In questo senso, di fronte ad un’offerta importante anche per il suo bene sarebbe una buona idea venderlo.
Sulla sua permanenza c’entra qualcosa il rapporto con Barbara Berlusconi?
Sono abbastanza disincantato su quest’idea: certe decisioni si possono anche prendere a prescindere, però magari sono ingenuo io.
Ibra, Pato, Thiago Silva: crede davvero nella possibilità di una mega offerta per loro, in questo mercato?
Nel mondo del calcio non c’è una situazione delineata e chiara di proprietà. E’ un dato oggettivo che siamo in mano a sceicchi, emiri, americani, petrolieri: da un momento all’altro può arrivare uno con la carriola. Può arrivare una squadra sperduta della Russia e portarci via Eto’o, per dire. La cosa che mi sorprende in questo mercato è un’altra.
Ovvero?
Che siamo al 25 Maggio e c’è già un clima da ore diciotto e trenta del 31Agosto.
In entrata, l’asse col Manchester City sembra caldo: al di là dei Tevez o dei Balotelli, quante possibilità ci sono che arrivi un Kolarov o un De Jong?
Poche, perchè questi giocatori non hanno età in cui è possibile fare ipotesi di prestiti o ingaggi spalmati.
Come mai?
Primo perchè arrivano da un club molto ricco, che si può permettere di non prestarli ma venderli direttamente.
Secondo?
Dopo l’esperienza di Tevez il Milan non tornerà dal City per proporre un compromesso. E’ difficile percorrere certe strade con le squadre più ricche, a meno che non ci si trovi in situazioni particolari, come giocatori in scadenza, e penso all’affare Van Bommel, o in esubero, come il ritorno di Kakà. Ma andare a chiedere prestiti o spalmature d’ingaggi ai ricconi non è fattibile: ti ridono in faccia.
(Carlo Necchi)