Il terremoto scommessopoli che sta travolgendo l’estate calcistica ha colpito inevitabilmente anche la Juventus. Antonio Conte ha scelto la via del patteggiamento, sacrificando la Supercoppa e l’inizio di campionato a patto di archiviare al più presto la situazione e poter tornare a sedersi sulla panchina dello Juventus Stadium il prima possibile. Per lui si parla di uno stop previsto di 3 mesi e ritorno sulle scene il 1° Novembre. L’accusa a carico è quella di doppia omissione di denuncia per due partite della stagione 2010/11, quella in cui il tecnico salentino ha guidato il Siena nella massima serie al termine di una cavalcata trionfale. Alle ragioni di istinto e cuore ha prevalso il raziocinio e, nonostante più volte lo stesso tecnico bianconero sia parso freddo all’idea del patteggiamento, la strategia difensiva dei legali bianconeri costringerà Antonio Conte a scendere a compromessi. Si limiteranno i danni cercando di evitare il rischio di una lunga squalifica ed i costi che comporta un processo del genere. Più complicata è invece la questione Bonucci, per il centrale l’accusa a carico è quella di illecito sportivo ed i tempi di squalifica sarebbero molto più lunghi. Per analizzare al meglio le strategie difensive del club bianconero abbiamo contattato, in esclusiva per IlSussidiario.net, Matteo Pozzi, avvocato sportivo.
Facciamo un po’ il quadro della situazione in casa Juventus: cosa rischiano Bonucci e Conte?
Da giurista non posso fare altro che aspettare le strategie difensive e soprattutto la sentenza della commissione disciplinare. Bisogna comunque premettere che quelle di Conte e Bonucci sono posizioni molto diverse. Per l’allenatore l’accusa è di omessa denuncia ed è quindi molto minore rispetto all’accusa di illecito sportivo comminata al difensore che rischia fino a 3 anni di squalifica.
Condivide la scelta di patteggiamento di cui si parla per Conte?
Innanzitutto bisogna dire che il patteggiamento può avvenire in due casi: quando si è colpevoli e si cerca uno sconto della pena oppure quando non si è sicuri di poter dimostrare la propria innocenza e quindi, onde evitare di avere la pena massima, si preferisce ricorrere al patteggiamento. È una linea che solitamente viene utilizzata anche in casi molto meno pubblicizzati rispetto a questo. Credo comunque che la decisione di ricorrere al patteggiamento di Conte appartenga alla seconda categoria…
… C’è comunque da dire che questo tipo di soluzione lascia sempre il dubbio perché quando si ricorre al patteggiamento, accusa e difesa si accordano e lo propongono alla corte a cui spetterà accettare o meno. A quel punto non si entra nel merito, si chiude subito con la richiesta e l’accettazione. Credo sia una strategia difesa volta, non ad insabbiare, ma ad archiviare subito il discorso e guardare avanti senza incorrere nel rischio di una lunga squalifica per Conte.
E per quanto riguarda Bonucci?
Su Bonucci la situazione è diversa perché è implicato anche nella giustizia ordinaria. La sua posizione è estremamente più complessa. Non ho visto quando è il calendario delle udienze, ma mi viene in mente l’esempio di Calciopoli. Penso che si giungerà ad una soluzione prima dell’inizio del prossimo campionato (25 Agosto, ndr).
(Massimiliano de Cesare)