L’avvocato Barracato, legale di Giovanni Barreca, ospite di “Mattino Cinque” parla della mancata detenzione del suo assistito, sposato in una Rems perché incapace di intendere e di volere: “Non può scappare, si tratta di un trattamento di reclusione. La Rems non ha agenti ma è un ambiente protetto con personale sanitario che lo seguirà. L’obiettivo, come per la carcerazione, è quello di rieducare e riabilitare un soggetto. Non è facile e non è detto che ci si riesca ma è un obiettivo”.
Il responsabile della Rems dove Giovanni Barreca si trova, racconta: “Noi le misure di sicurezza le facciamo su tutti i pazienti. Appena arriva, un paziente viene messo nella stanza di decompressione emotiva perché si attua un processo di osservazione comportamentale. Come tutti gli altri pazienti inseriti prima di lui, il signor Barreca si trova in questa stanza e successivamente, dopo un’attenta valutazione, verrà spostato in un’altra stanza”.
Giovanni Barreca, il responsabile della Rems: “Cura e custodia”
Giovanni Barreca, che ha sterminato la sua famiglia, si trova sotto osservazione anche se non ci sono forze di polizia: “È obbligato a rimanere nella struttura, come in tutte le Rems. I pazienti si devono curare ma anche custodire, da un lato c’è la cura e da un lato la custodia”. Intanto il 22 di novembre c’è l’appello al tribunale del riesame perché la Procura ha chiesto che Barreca venga rimesso in carcere: “Quello del Gip è un parere obbligatorio ma non vincolante. Quindi il giudice ha ritenuto che fossero venuti meno tutti gli elementi necessari per mantenere una custodia cautelare in carcere” spiega l’avvocato Barracato. “Il tribunale deciderà se il Gip ha fatto bene o male” spiega il legale. L’uomo ha sterminato la sua famiglia, uccidendo la moglie e i due figli di 5 e 14 a anni, probabilmente manipolato da una coppia di fanatici religiosi.