E’ una Juventus che vuole ancora comprare, soprattutto per quanto riguarda le corsie esterne, ma ci sono problemi di abbondanza. Un possibile esubero riguarda proprio le fasce ed è Paolo De Ceglie. Prodotto del vivaio bianconero ed elemento molto amato dalla tifoseria, il valdostano ha trovato pochi spazi lo scorso anno e le prospettive per lui non sembrano più rosee. Dopo cinque stagioni consecutive nel club, il rendimento del giocatore non si è mai evoluto fino all’esplosione, è sempre rimasto un mix di alti e bassi. Per questo il calciatore è comunque un possibile partente; c’è da valutare quali siano le offerte, di ipotesi ne sono circolate tante nelle ultime settimane e oggi ne va registrata un’altra. Sembra che Paolo Di Canio voglia costruire una “Little Italy” al Sunderland, dopo gli arrivi di Vito Mannone e Emanuele Giaccherini, pare infatti che anche De Ceglie sia finito nel mirino del club inglese. Stando a quanto si legge su tuttojuve.com, i Black Cats si sarebbero già fatti sotto come già riportato nei giorni scorsi; ma il giocatore non ne vuole sapere di scucirsi il bianconero di dosso. Ormai una seconda pelle, considerando che la veste da dieci anni (stagione 2007/2008 vissuta con un altro bianconero, quello del Siena) e si sente parte integrante del progetto.
Come è accaduto per Giaccherini però potrebbe essere determinante il fattore economico: il centrocampista toscano ha visto aumentare nettamente il proprio ingaggio con il trasferimento in biancorosso e stessa sorte potrebbe toccare al laterale. 1,3 milioni è quanto percepisce annualmente sotto la Mole, 2 netti ne offrirebbe il Sunderland. La squadra inglese, dopo la sofferta salvezza dello scorso anno, sta costruendo una squadra competitiva senza badare a spese, la presenza di una colonia italiana rende sicuramente più appetibile la piazza ma ancora non c’è assolutamente nulla di concreto. Chissà però che De Ceglie non riceva qualche telefonata da Giaccherini; intanto il Sunderland ci avrebbe provato anche con Federico Peluso, ma qui è arrivato subito il veto posto da Antonio Conte, che considera l’ex Atalanta un suo pupillo e non vuole lasciarlo partire. (Paolo Bardelli)