Sky Sport rivela che l’incontro annunciato tra Massimo Moratti e Walter Mazzarri c’è stato. I due si sono incontrati a Milano: hanno parlato per un’ora e mezza, ma non sono trapelate informazioni da nessuna parte, utili a farci capire come possa essere andato il meeting. Una cosa però è certa: il nuovo corso dell’Inter è cominciato. Lo sarà ufficialmente domani alle 12, quando il tecnico livornese sosterrà la conferenza stampa di presentazione, ma intanto è ipotizzabile pensare che nell’incontro odierno siano state gettate le basi per il futuro. Che significa: mercato, mercato e mercato. Perchè all’ordine del giorno ci sono tanti punti: possiamo solo ipotizzare come sia andata e che cosa i due si siano detti. Intanto, la prima cosa da mettere a punto è il modulo da utilizzare. Su questo probabilmente Mazzarri non transige: sarà con tutte le mini-varianti del caso (trequartista dietro le punte, due uomini a fare da supporto a un unico attaccante) e allora se per Stramaccioni la difesa a tre era stato un cambio in corsa poi accantonato stavolta si punterà con decisione su questo schema. Il che ci porta a pensare che certi “ostracismi” del passato non ci saranno più, o meglio: siamo forse vicini al clima che si respirava con Mourinho, quando cioè il portoghese curava quasi in esclusiva la comunicazione con i media e tirava dritto per la sua strada. Chiunque abbia conosciuto Mazzarri racconta di un allenatore che non guarda in faccia nessuno: se Moratti l’ha scelto – silurando Stramaccioni che sembrava godere di fiducia fino al giorno prima – vuol dire che sa bene con chi avrà a che fare, e come in occasione del biennio che poi portò al Triplete accetterà di fare un “passo indietro” per il bene della squadra e della serenità del gruppo. Secondo punto di discussione, lo abbiamo scritto prima, il mercato, in particolare i giovani: l’Inter ha investito con decisione sui talenti in erba (da Kovacic a Icardi, passando per Diego Laxalt e Ruben Botta) ma qui si scontra potenzialmente con il volere di Mazzarri, che a Napoli ha fatto ampiamente capire di preferire altri elementi, ciuoè più pronti alle difficoltà tattiche della serie A. Non è un discorso in termini assoluti: dopotutto, Insigne ha avuto il suo spazio. Tuttavia, Moratti sa bene che il cambio di allenatore presuppone anche un cambio nella linea degli acquisti e del progetto: i giovani ci saranno, ma invece di andare a comporre l’ossatura di una squadra in crescita saranno un complemento da far maturare con calma, inserendoli passo dopo passo. Si punterà su giocatori rodati: magari non nomi di spicco, ma sicuramente elementi che si possono incastrare nel sistema senza aspettare troppo tempo. In questo senso, la nuova Inter di Mazzarri somiglia molto alla prima Juventus di Conte: una squadra affondata negli anni precedenti, che si è risollevata senza le coppe, con un allenatore di carisma e con giocatori rodati (Vucinic, Barzagli, lo stesso Matri) ai quali sono stati affiancate scommesse potenzialmente vincenti (Arturo Vidal). Se la formula funzionerà, lo scopriremo; quale sarà la linea scelta, forse inizieremo a capirlo domani. Quando Walter Mazzarri si presenterà ufficialmente al suo nuovo pubblico.