Grande partita allo Juventus Stadium: Juventus-Roma, sesta giornata di serie A, è un incontro sentitissimo, vuoi per la grande rivalità esistente tra le due squadre (fin dal gol annullato a Maurizio Turone nel 1981 e forse anche più in là), vuoi per la presenza di Zdenek Zeman che è diventato negli anni il rivale storico dei bianconeri. Arriva presto, e manca forse della tensione nervosa che accompagna le sfide-scudetto; ma è sempre Juventus-Roma, quasi un derby. Un tempo era una partita nella partita tra Del Piero e Totti, ma anche ora che Alex è in Australia (“Avrei voluto affrontarlo ancora”, ha detto il capitano della Roma) ci sono tante sfide individuali tutte da seguire. Per una presentazione del match da un punto di vista giallorosso abbiamo contattato Aldair, storico difensore e capitano della Lupa, con 415 presenze e 20 gol in campionato tra il 1990 e il 2003. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.
Juventus-Roma: cosa si aspetta tatticamente dai giallorossi? Dalle partite che ho visto, è una squadra che gioca molto alta. Cercheranno di fare la stessa partita che hanno fatto contro l’Inter, stando magari un po’ più attenti in difesa e con giocate più in velocità.
Il centrocampo sembra essere “leggerino”: Florenzi e Tachtsidis non rischiano di essere travolti da Marchisio, Pirlo e Vidal? E’ vero che sono centrocampisti giovani, ma corrono tanto, non mollano mai, hanno buona gamba. E poi c’è De Rossi, che è un leader e in questo senso può dare una grossa mano.
In attacco Lamela e non Destro: condivide la scelta? Zeman è abituato a fare cambi più o meno in ogni partita; penso che decida chi schierare valutando il lavoro fatto in settimana. Lamela è un ragazzo che vede molto bene la porta, quindi probabilmente l’ha scelto anche per quello, perchè partendo largo possa convergere e tirare.
Quanto è importante invece ritrovare Osvaldo? Tanto, è un giocatore che ha fatto molto bene l’anno scorso e ha iniziato bene la stagione, conquistando anche la Nazionale. Il suo rientro dà fiducia, sarà importante averlo al centro dell’attacco e insieme a Francesco (Totti, ndr).
Quali sono i suoi ricordi delle tante Juventus-Roma giocate? Il ricordo più bello sicuramente è quel 2-2 a Torino con il gol di Montella nel finale (maggio 2001: fu decisiva per la vittoria dello scudetto, ndr): ce l’ho sempre in mente. Non ho dubbi nemmeno sul ricordo più brutto: al mio primo anno a Roma perdemmo 5-0 (novembre 1990, ndr).
Ricorda anche quel famoso episodio della rimessa laterale? Certo, sì, ma non il punteggio esatto: quanto era finita, 3-0 o 3-1?
Fu 3-0 per la Juventus: cosa ricorda del “fattaccio”?
Sono andato a battere un fallo laterale veloce, mi sono girato e il guardalinee mi ha toccato piano piano facendomi scivolare il pallone: Ravanelli ha recuperato palla e ha fatto gol.
A quasi 18 anni di distanza: il gesto del guardalinee Manfredini fu volontario? Non saprei dire: io volevo battere in fretta, e credevo che l’assistente stesse camminando dalla parte opposta. Immagino però si sia trattato di un “incidente” casuale.
In ogni caso tra Juventus e Roma c’è sempre stata grande rivalità anche fuori dal campo… Sì, sempre, anche ai miei tempi. Adesso c’è la polemica con Zeman, ma ogni pretesto è buono per parlare della rivalità, per inasprire i toni. Penso anche, però, che i giocatori sono professionisti, e quindi in campo non ci saranno problemi.
Ultima domanda: vuole fare un pronostico? La Juventus gioca bene, ha fatto bene anche in Champions League, la Roma ha avuto anche la sconfitta in casa contro il Bologna… è difficile fare un pronostico, certo che i bianconeri sono in forma… spero che la Roma possa ottenere un buono risultato, io tifo per loro.
(Claudio Franceschini)