Quasi duecento insegnanti di scuola primaria hanno partecipato il 20 giugno scorso all’annuale seminario organizzato dall’Associazione MA.P.ES. – Matematica Pensiero Esperienza – presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dal titolo Il cuore nel problema.
Dopo un anno di sosta ha ripreso il tradizionale appuntamento che segna il termine dell’anno scolastico, un’occasione per mettere in comune riflessioni ed esperienze sull’insegnamento della matematica nella scuola primaria; nel 2017 il seminario non ha avuto luogo perché i membri dell’Associazione sono stati a lungo occupati in un’importante e impegnativa occasione di formazione, il corso Fare matematica rivolto innanzi tutto ai giovani insegnanti e ai neolaureati in Scienze della Formazione primaria.
Nella mattinata hanno avuto luogo l’intervento di Andrea Gorini sul titolo del seminario, il cui testo che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista e un contributo di Anna Paola Longo sulla valutazione.
Sono state inoltre presentate due esperienze didattiche svolte dalle insegnanti Laura Piazza dell’Istituto Comprensivo “G. Testori” di Novate Milanese e dalle insegnanti Monica Porta e Marta Santoro della scuola “Gianna Beretta Molla” di Corbetta; entrambi i contributi sono stati ispirati alle insegnanti dalla partecipazione al corso Fare matematica.
Nel suo contributo Gorini ha messo in evidenza come sia centrale il tema del problema nell’insegnamento e nell’apprendimento della matematica, sottolineandone gli elementi soggettivi che possono trasformare una situazione reale in un problema aritmetico o un problema che sembra reale in un esercizio applicativo: non sono infatti irrilevanti gli aspetti personali che spingono, o possono ostacolare, l’attivazione di un soggetto per rispondere a una domanda che richiede un lavoro significativo: ciò che suscita interesse e impegno per qualcuno può lasciare indifferente altri.
Fondamentale risulta pertanto la scelta delle proposte didattiche, che devono tener conto del percorso cognitivo e affettivo dei bambini per essere realmente interessanti e quindi efficaci. Si è più volte sottolineato come la naturale curiosità dei bambini sia il vero motore della conoscenza e la risorsa più importante per l’apprendimento, anche quello strutturato della scuola, e come i bambini ragionino sempre, pur se può capitare che seguano percorsi diversi da quelli attesi dall’insegnante. Non c’è infatti apprendimento significativo e stabile se non attraverso l’intrapresa personale e la mobilitazione di tutte le risorse della persona, anche per i bimbi più piccoli: questo è stato ben illustrato dalle esperienze didattiche.
Nella prima, dedicata al conteggio dei buoni di una raccolta, l’insegnante Laura Piazza ha mostrato come una situazione reale è stata lo spunto per un’attività didattica che ha coinvolto tutti i bambini di una classe terza; si sono alternati momenti di lavoro personale e momenti di lavoro in gruppo, sotto la guida attenta e paziente dell’insegnante che ha saputo intervenire in modo discreto per permettere a ciascuno di maturare il proprio percorso.
La seconda esperienza ha coinvolto invece una classe prima e una classe quinta e ha avuto come spunto il gioco dell’oca: dall’esperienza del giocare insieme tra bambini di età diverse si è sviluppata un’attività articolata che ha visto i piccoli impegnati nel conquistare la scrittura dei numeri e la simbolizzazione e i più grandi nel gestire la progettazione e la realizzazione di diversi tabelloni del gioco dell’oca; sono stati affrontati diversi argomenti, dalla classificazione dei quadrilateri, le caselle del gioco dell’oca, alla loro estensione, senza dimenticare la cura e l’attenzione per i piccoli affidati ai grandi.
La relazione di Gorini ha attraversato in seguito le fasi della soluzione del problema; l’attenzione si è soffermata in particolare sulla comprensione del testo e sulla qualità dei testi, che possono risultare artificiosi e pertanto non significativi, e sulla redazione della soluzione, su cui si auspica un lavoro da parte delle insegnanti per esplorare nuove forme.
Il seminario è proseguito con il contributo di Anna Paola Longo sulla valutazione; si è sottolineato come la valutazione è al servizio dell’azione educativa, fornisce informazioni di ritorno necessarie all’educatore, perché possa adeguare meglio l’azione, che deve avere uno sguardo sintetico, un’attenzione curiosa e stupita alla totalità dei fattori e all’integralità della persona in azione.
Le domande poste dal pubblico hanno infine messo in evidenza l’esigenza di modificare le consuetudini di una prassi didattica spesso più attenta alla proposta di un modello piuttosto che alla sollecitazione di una azione personale dell’alunno.
Per proseguire il lavoro di riflessione e di graduale trasformazione dell’azione didattica, il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha elaborato una proposta di lavoro per gli associati che Lucia Radaelli ha illustrato al termine della mattinata.
Vai alla Home-Page della Rivista | Chi Siamo | Vai al Sommario del n° 69 – Giugno 2018 |
Vai alla Sezione SCIENZAEVENTI | Vai agli SPECIALI della Rivista |
Graziella Visconti
(Insegnante di scuola primaria, membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Ma.P.Es. – Matematica Pensiero Esperienza)
© Pubblicato sul n° 69 di Emmeciquadro