E’ Vicente Del Bosque l’allenatore migliore del 2012. C’erano pochi dubbi: l’allenatore che somiglia tantissimo al Sergente Garcia, personaggio leggendario di Zorro, si inerpica al primo posto della speciale classifica, che è stata annunciata ufficialmente all’interno del gala Ballon de Or 2012, a Zurigo. Aveva dunque ragione José Mourinho: lo Special One aveva deciso di non presentarsi in Svizzera adducendo motivi di lavoro (ovvero preparare la partita di Copa del Rey contro il Celta Vigo). Era parso subito evidente come pensasse già di non vincere, e infatti l’ufficialità ha detto che è Del Bosque il migliore del 2012. La carriera di Del Bosque è intrecciata a filo doppiio con il Real Madrid: a parte una breve parentesi con il Fenerbahce (2004/2005), il tecnico ha passato una vita al Santiago Bernabeu, prima con le formazioni giovanili, poi con il Real Madrid B e infine, con la prima squadra, a più riprese ma con un ciclo d’oro: tra il 1999 e il 2003 Del Bosque ha infatti guidato la prima versione “galactica” delle Merengues, quella che sotto la guida di Florentino Perez ha iniziato ad accasare in camiseta blanca i migliori calciatori del pianeta. Con Zidane, Raul, Figo e Ronaldo il tecnico spagnolo è infatti riuscito a vincere due volte la Liga e una volta la Supercoppa di Spagna; in più è tuttora l’ultimo allenatore ad essere stato in grado di mettere nella bacheca di Valdebebas la Champions League, conquistata a Glasgow battendo il Bayer Leverkusen. Nel 2003 Florentino Perez con un colpo di coda decise di esonerarlo, nonostante i tanti successi (per lui anche Supercoppa Europea e Mondiale per Club): si diceva che una squadra “galactica” dovesse avere un allenatore “galactico”, dal gioco spumeggiante e non semplicemente pragmatico. Fu chiamato Carlos Queiroz, ma da allora a ridere è stato solo Del Bosque: il Real Madrid è sprofondato in una crisi nera fatta di sei eliminazioni consecutive agli ottavi di finale di Champions League, e il pubblico del Santiago Bernabeu ha smesso di divertirsi, alla faccia di chi pensava che senza di lui la squadra avrebbe dominato la scena. La rivincita, Del Bosque se l’è presa con la nazionale spagnola: chiamato a guidare un gruppo che aveva vinto l’Europeo del 2008 dopo che l’ultimo trionfo era arrivato nel 1964 (gli Europei casalinghi), al posto di Luis Aragones la controfigura del sergente Garcia è stato bravo a capire che la squadra doveva essere impostata sul modello vincente del Barcellona. Con un mix di giocatori Blancos e blaugrana Del Bosque ha fatto la storia, consentendo alle Furie Rosse di issarsi sul tetto del Mondo nel 2010, e poi di ripetersi in Europa diventando la prima nazionale nella storia…
… a vincere tre grandi manifestazioni di seguito. Del Bosque segue nell’albo d’oro a José Mourinho, vincitore della prima edizione nel 2010, e Pep Guardiola. Guardacaso, i primi tre del 2010. Per la cronaca è stato poi assegnato il Premio Puskas per il gol più bello del 2012: lo ha vinto l’outsider Miroslav Stoch, calciatore slovacco del Fenerbahce, per una prodezza nella SuperLiga turca contro il Genclerbirligi. Nessun italiano invece premiato nella Top 11 del 2012: avevamo in lizza Buffon, Chiellini, Pirlo e Balotelli, ma nonostante la finale degli Europei i quattro non sono riusciti a centrare il traguardo. Come al solito, la formazione trabocca di calciatori di Barcellona e Real Madrid, ma è comunque gradita la presenza di Radamel Falcao, autore di un 2012 stellare con Porto e Atletico Madrid.