Sara Errani prosegue nella sua storica stagione: per la seconda volta si qualifica per la semifinale di uno Slam e cerca ora un’altra finale, dopo quella di Parigi persa contro Maria Sharapova. Stavolta, la partita era di quelle anomale e per questo con molte tensioni: Sara affrontava infatti Roberta Vinci, la sua compagna di doppio (sono in semifinale qui) e grande amica, che per la prima volta si affacciava ai quarti di finale di un major. Non c’è stata partita: la Errani ha comandato in lungo e in largo il primo set, nonostante fosse entrata in campo molto tesa. Ha ottenuto subito il break, che ha sempre mantenuto fino a piazzarne un altro, decisivo, che l’ha portata sul 5-2 e servizio con il quale ha chiuso il primo parziale. Nel secondo, le due giocatrici sono partite con tre break in tre game, la Errani è riuscita a salire 3-1 e sembrava avere la partita in pugno, ma Roberta ha mostrato carattere e si è portata addirittura avanti 4-3, prima di cominciare nuovamente a sbagliare (37 errori non forzati per lei, un’enormità) e consegnare la semifinale a Sara Errani (6-4 il secondo set). Per la tarantina resta un torneo eccezionale: lunedi sarà numero 15 del mondo, la sua classifica più alta in carriera; Sara Errani avanza invece fino al numero 7, e adesso aspetta, ahinoi, Serena Williams, che anche con tutti gli scongiuri del caso non dovrebbe avere troppi problemi a sbarazzarsi di una comunque rediviva Ana Ivanovic, quasi sui livelli del 2008 quando vinse il Roland Garros e fu numero uno del mondo. La partita, però, è tutta da giocare; intanto abbiamo chiesto a Raffaella Reggi, ex giocatrice e oggi commentatrice per Sky Sport, un parere su questa partita e sulle possibilità di Sara Errani di avanzare fino alla finale. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net:
La Errani ha dominato: si aspettava una partita così priva di equillbrio? Sicuramente ci potevamo aspettare una partita di nervi: Sara all’inizio era molto tesa, Roberta anche. Poi la Errani è riuscita a sbagliare meno, la Vinci ha commesso 37 errori, troppi, e questo ha condizionato la partita. Si vedeva, però: si conoscono talmente bene che capivano quali erano le difficoltà dell’una e dell’altra.
Tensione dettata solo dalla posta in palio o soprattutto dal conoscersi così bene? Nei primi game sembrava quasi un allenamento… Beh, c’era molto sul piatto: per Roberta sarebbe stato un risultato storico, per Sara la conferma di un’annata incredibile. Penso abbia influito questo, ma anche il fatto dell’amicizia: difficilmente in un derby si vedono partite tirate e giocate con grande intensità, perchè giocare contro una cara amica è una condizione non semplice. Chi ha più sangue freddo, comunque, alla fine vince.
Possiamo comunque dire che Roberta Vinci ha giocato un grande torneo? Certo: sarà numero 15 al mondo, ricordo che un po’ di anni fa tutti la tacciavano di essere solo una ottima doppista, invece ha fatto un salto di qualità anche nel singolare. Ha un gioco atipico per il tennis femminile di oggi, dove si tirano solo delle grandi bordate. E’ la dimostrazione che se una è piccolina e gioca di fioretto può comunque fare ottimi risultati, perchè le altre non sono abituate a giocare contro palle corte, cambi di ritmo, back, e chi più ne ha più ne metta.
Un po’ quello che ha fatto la Errani contro la Kerber… Esattamente, la Errani ha più delle traiettorie alte, ma gioca il back di rovescio, dei colpi nei quali è migliorata molto: anni fa giocava solo sulla difensiva, ora anche grazie al cambio di racchetta gioca molto più profondo, spinge di più, e penso che il doppio in questo l’abbia aiutata tantissimo.
Questo tennis atipico, anche un po’ old style, potrebbe mettere in crisi Serena Williams? Onestamente credo che, se Serena sta bene, non ci sia partita. Sara non ha nel servizio un colpo con il quale può iniziare a mettere in difficoltà Serena, che ha una velocità e una potenza di palla che non solo per Sara, ma anche per tutte le altre, la rende difficlmente battibile. Questo, ovviamente, se entrerà in campo con motivazioni al 100%, ma da quanto si è visto agli Us Open non corre questo rischio.
Lei quindi non vede una tennista che nel breve periodo possa battere costantemente la Williams? Il discorso è che bisogna capire con quali motivazioni Serena affronta una stagione. Se lo fa allenandosi costantemente, nessuno oggi la può battere. Poi, ci ha ricordato che ha avuto dei passaggi a vuoto e ha preso sotto gamba qualche appuntamento; se però riesce a stare fisicamente bene e a non distrarsi, faccio fatica a vedere una giocatrice che possa batterla.
Dall’altra parte del tabellone abbiamo Azarenka contro Sharapova: chi vede favorita per la finale? Io ho visto la Azarenka contro la Stosur: partita bellissima, giocata ad altissimi livelli, con una Azarenka in forma e ben centrata. Ho visto invece in difficoltà la Sharapova: contro questa Azarenka, la russa non parte favorita. Dall’altra parte, io credo che Serena abbia la strada spianata per vincere un altro Slam, indipendentemente da chi arriverà in finale.
(Claudio Franceschini)