Ci sono stati anche dei tafferugli e qualche scontro durante la manifestazione di oggi della Fiom, cui avrebbero partecipato, a Roma, almeno cinquantamila tute blu. Al corteo ha preso parte, infatti, anche un gruppo di studenti della Sapienza che ha lanciato, contro una filiale di Banca Intesa Sanpaolo una decina di uova, affiggendo uno striscione recante lo slogan: «Con l’augurio di un fallimento ad alta velocità». In zona San Giovanni, invece, circa 200 studenti hanno lasciato il percorso concordato fuggendo dal corteo a dirigendosi correndo verso via dell’Amba Aradam, dove hanno accesso dei lacrimogeni nei pressi di una filiale dell’Inps che, tuttavia, era chiusa. I giovani sono stati convinti, tuttavia, a forza a tornare all’interno del corteo dalle forze dell’ordine che hanno seguito la manifestazione a bordo dei blindati. Nel frattempo, a circa un chilometro dal corteo, ci sono stati degli scontri provocati da un gruppo di studenti neofascisti che stavano distribuendo dei volanti di fronte al Liceo Righi. Studenti, ma non solo, dato che si trattava di una decina di militanti tra i 20 e i 30 anni che avrebbero ferito,nel corso di una rissa, tre studenti di sinistra. Per il resto, gli operai aderenti al sindacato dei metalmeccanici della Cgil si sono ritrovati, al termine del serpentone, in piazza San Giovani alle 14, al termine della manifestazione iniziata alle 9.45 in piazza della Repubblica. Sul palco era presente il segretario Landini che ha chiesto Salari e democrazie giusti, mentre ha fatto presente che l’unica modifica possibile all’articolo 18, il tema caldo della riforma del mercato del lavoro, è estenderlo anche a chi non è sotto la sua tutela. Landini si è anche dichiarato contrario alla privatizzazione dell’acqua e al nucleare, lanciando una stoccata anche alla nuova linea ad alta velocità Torino Lione: «Noi siamo il Paese dove non si può andare da Torino a Lecce perché hanno cancellato i percorsi. Il problema è che non si costruisce un piano di mobilità nazionale». Al corteo erano presenti anche i militanti dei No Tav, che si sono messi alla sua testa con lo striscione «Giù le mani dalla Val di Susa».
Da parte loro, è intervenuto sul palco il presidente delle Comunità montane della Val di Susa, Sandro Plano mentre Vincenzo Scudiere, giunto in rappresentanza al posto del leader della Cgil Susanna Camusso, che si trovava a New York, è stato fischiato dalla piazza, specie quando ha accennato alla trattativa in corso per la riforma del mercato del lavoro. Ci sono stati momenti di tensione, infine, quando un gruppo di precari ha tentato di occupare la sede e quando la polizia, impedendoglielo, ha chiesto loro i documenti per identificarli.