Oggi si corre il Giro di Lombardia, la “classica delle foglie morte”, forse la più dura del ciclismo mondiale. Quest’anno si partirà da Bergamo e si arriverà a Lecco dopo 251 chilometri. Sarà la rivincita del Mondiale vinto da Philippe Gilbert e sarà soprattutto un’edizione particolare, con la partenza da Bergamo per onorare i 70 anni di Felice Gimondi, nel giorno del suo compleanno, e il ritorno dopo 50 anni del terribile Muro di Sormano, una delle grandi novità di questa edizione del Giro di Lombardia. Altre salite importanti su cui si potrebbe decidere la corsa saranno il Valcava, la Madonna del Ghisallo e lo strappo finale di Villa Vergano. Alla partenza ci saranno alcuni dei migliori campioni della bicicletta in rappresentanza di 25 formazioni. Fausto Coppi è il plurivincitore del “Lombardia”. Negli ultimi anni da registrare il tris di Damiano Cunego, le doppiette di Michele Bartoli, Paolo Bettini e proprio di Philippe Gilbert, che oggi debutterà con la maglia iridata. Lo sfideranno i tre spagnoli Alejandro Valverde, Joaquin Rodriguez e soprattutto Alberto Contador, ma speriamo anche il nostro Vincenzo Nibali, senza sottovalutare possibili sorprese come fu l’anno scorso lo svizzero Oliver Zaugg. Per parlare del “Lombardia” abbiamo sentito Claudio Chiappucci. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Giro di Lombardia 2012, si corre nel giorno dei 70 anni di Felice Gimondi e si parte da Bergamo in omaggio a questo campione… Sinceramente non sapevo di tutto questo, ma penso sia proprio giusto aver preso una decisione in questo senso. Gimondi è stato un grande corridore e merita questo omaggio.
Quest’anno ritorna il muro di Sormano. Strappo micidiale, ma troppo lontano dall’arrivo? Sarà anche lontano dall’arrivo, ma il muro di Sormano resterà nelle gambe dei corridori, che ne resteranno condizionati per tutto il resto della corsa.
Dove si deciderà questa corsa? Credo che come al solito si deciderà nel finale, perché sarà una corsa d’attesa. Essendo una corsa dura, non credo che ci sarà qualcuno che vorrà fare una corsa d’attacco sin dall’inizio. Se però dovessi indicare il primo punto decisivo direi il Valcava.
Come soprattutto bisognerà correre questo Giro di Lombardia? Penso che bisognerà aspettare le battute finali, anche perché essendo a fine stagione i corridori non avranno una condizione eccezionale e tante energie da spendere per una corsa che ritengo veramente dura.
Gilbert è il favorito numero uno di questo Giro di Lombardia? No, non sono d’accordo. Io punterei su Contador. Mi sembra che sia proprio lui il corridore in grado di vincere. Un conto è correre il Mondiale, un altro correre il Giro di Lombardia: sono due percorsi completamente differenti.
Ci saranno delle sorprese? No, sarà un duello tra loro due, che mi sembrano superiori agli altri corridori. Se però dovessi indicarne uno, punterei su Alejandro Valverde.
E come vede gli italiani?
Non mi sembra che abbiano molte possibilità di vincere. Lo stesso Nibali non credo che abbia le gambe per poter vincere questa corsa.
Per farcela potrebbe servire un’azione spettacolare “alla Claudio Chiappucci”? Ormai il ciclismo è cambiato, c’è un modo diverso di correre in questi anni. Si aspetta sempre il finale, attaccare da lontano è una cosa abbastanza difficile per la concezione di gara dei corridori attuali.
(Franco Vittadini)