Sampdoria Pescara mette in evidenza, più che mai, la differenza tra la le squadre allenate da Zeman e le restanti. Una prima analisi del match report ci dice che la partita si è sviluppata su un sostanziale equilibrio, molto vicini sono i dati relativi al possesso palla (52% vs 48%); tiri nello specchio (6-7) e percentuale di passaggi riusciti (67% vs 68%). In realtà per chi ha visto il match questi dati risultano quasi superflui, si potrebbe dire come qualcuno di più intelligente capì, che <>. Il dato che più ci racconta la sfida che ha permesso alla squadra bianco azzurra di ritornare in A dopo 20 anni, è sicuramente la percentuale di pericolosità creata nel corso dei 90′: la squadra di Iachini ha ottenuto un discreto 52% ma il calcio spumeggiante del boemo dal volto d’acciaio ha rasentato il 70%. Ricordiamo inoltre che il Pescara già al 61′ viaggiava comodamente sullo 0-3 grazie alle reti di Caprari, Immobile e ancora Caprari. Nella seconda parte della ripresa quindi gli ospiti si sono limitati a controllare il match facendo sfogare quel minimo di verve che era rimasta nelle membra degli uomini di Iachini.
Il primo gol arriva dopo uno scambio tra Verratti, tra i migliori in campo, e Caprari; il laterale arrivato a gennaio dalla Roma, viene servito col contagiri ed è bravo ad insaccare con facilità dopo 18 minuti. Poco più tardi, per precisione al 29′, i Delfini si ripetono questa volta con Immobile che “ci crede” e va a pressare uno sbadato Romero: il portiere argentino si destreggia in un goffo dribbling andando a favorire il diretto avversario che non ci pensa due volte a raddoppiare. Nella ripresa al 61′ i giovani neopromossi mettono la partita in banca dopo un’azione stile Barcellona: Insigne si accentra e infila una palla al limite dell’area che nessuno comprende tranne Caprari che taglia magistralmente la retroguardia blucerchiata e, sfruttando la sua tecnica, sigla la doppietta personale oltre al 3-0. Risultato questo che viene modificato solo da Juan Antonio, entrato per Foggia, al minuto 83′ quando fortunosamente si ritrova la palla tra i piedi e buca un incolpevole Anania. Il Pescara vince, un’altra volta meritatamente e ritorna di dovere tra le grandi d’Italia.
Mister Iachini, dopo la sconfitta commenta in mixed zone la prova offerta dalla Sampdoria: “Ovviamente sapevamo il risultato del Padova e la squadra l’ha un po’ sentito, però, indipendentemente da questo, bisogna dire che oggi siamo partiti fortissimo, giocando la migliore prima mezzora migliore da quando sono qua, sotto tutti i punti di vista. Abbiamo creato diverse situazioni per passare in vantaggio, poi al primo mezzo errore c’è stato il gol del Pescara. Non era facile rimettersi sotto, ma siamo ripartiti con lo stesso spirito. Anche dopo l’errore di Sergio in occasione del loro secondo gol siamo stati bravi a reagire, abbiamo avuto un’altra opportunità con il rigore, ma purtroppo anche questa non è andata per il verso giusto. In termini di sfortuna speriamo di aver dato tutto oggi, perché a tutto questo si sono sommati anche i problemi a Pozzi e Munari, che non hanno potuto finire la partita. Abbiamo pagato fin troppo dazio per i nostri errori e non siamo stati bravi a metterla dentro come in altre occasioni“.
Zdenek Zeman dedica la promozione in A delPescara a Franco Mancini, il suo preparatore dei portieri scomparso due mesi fa. Ecco le sue parole a Sky Sport: “Che bello, è il coronamento di un anno di lavoro. Mi viene da piangere sempre per Franco (il prep portieri morto). Hanno fatto tanto i ragazzi, fare un campionato simile ci ha portati con merito a fare grosse cose. Con loro sono ringiovanito, sono diventato un po’ ragazzo. Dedica speciale? Per me è tutta per Franco“. Poi, visibilmente commosso, ha salutato l’intervistatore ed è andato via. Zdenek Zeman, l’uomo di ghiaccio con un cuore così.
Giorgio Davico
@ginovico