Cabine sfitte sulle spiagge di Ostia per la crisi economica e il maltempo. A differenza degli anni scorsi, quando alla fine di aprile erano già tutte state affittate, a oggi circa il 15%, pari a oltre mille unità, resta disponibile. Per i gestori i mancati ricavi sarebbero pari a oltre 1,5 milioni di euro rispetto all’ultimo decennio. Facile fare i calcoli: ogni cabina infatti è noleggiata a 1.500 euro per i cinque mesi di bella stagione. Come sottolinea Renato Papagni, presidente di Assobalneari Lazio, “la recessione si fa sentire anche sulle spiagge di Ostia, ma a incidere è soprattutto il cambiamento delle abitudini dei turisti. I gestori degli impianti balneari devono quindi ripensare l’offerta per una clientela più diversificata”.
Le cabine sfitte sono il segnale di una crisi turistica localizzata soprattutto nella zona di Ostia o che coinvolge tutta Italia?
La situazione in cui occorre contestualizzare quanto sta avvenendo a Ostia è molto più ampia. Le abitudini di quanti si recano al mare sono in grande fermento e di conseguenza vanno cambiati anche i prodotti offerti dai gestori degli impianti. Se un tempo si poteva tranquillamente affittare per cinque mesi una cabina allo stesso cliente, oggi si tratta di un pacchetto che non entusiasma più. Il turista cambia, ha spesso voglia di fare una vacanza differente e non intende impegnarsi per un periodo così lungo nella stessa località balneare.
Il calo maggiore riguarda i turisti stranieri o quelli italiani?
Nel 2011 gli stranieri hanno fatto perdere al sistema balneare del nostro Paese quasi il 10%. Il calo maggiore riguarda quindi sicuramente il turismo proveniente dall’estero. Gli italiani sentono a loro volta la crisi, che ormai è abbastanza profonda, ma nell’ambito delle grandi città la tendenza è esattamente opposta.
In che senso?
Chi abita nelle grandi città come Roma va meno in vacanza, soprattutto lontano da casa, mentre sempre più spesso sceglie le aree balneabili della sua regione. E questo fa crescere la domanda sulle spiagge intorno alle metropoli.
Il prezzo a cui le cabine sono affittate sui litorali laziali è inferiore rispetto all’anno scorso?
Con la domanda inferiore, è normale che scendano anche i prezzi e le quotazioni: gli effetti della recessione si fanno sentire anche sull’offerta. Sta succedendo nel mercato immobiliare, e anche in quello balneare è lo stesso.
La ricostruzione della spiaggia di Ostia, che ha suscitato all’epoca molte polemiche, è costata solo l’anno scorso 15,5 milioni di euro …
La costruzione della spiaggia di Ostia è ancora in corso, e quindi non sappiamo quanto sarà necessario spendere ancora per il suo rifacimento. I 15,5 milioni sono una previsione della Regione Lazio. Il rifacimento sta procedendo molto bene, e si sta ricostruendo la costa che era assolutamente danneggiata e in grande difficoltà. L’intervento andava fatto da tre anni, mi sembra quindi assolutamente giusto e corretto che si faccia.
Nella scorsa stagione c’è già stato un ritorno economico dei lavori, o si attende che l’estate prossima sarà decisiva?
L’estate 2012 sicuramente restituirà dei benefici per il rifacimento del litorale. Gli stabilimenti che la scorsa stagione non avevano la spiaggia, o solo un lido in grande difficoltà, quest’anno la vedono ricostruita. Sicuramente i loro clienti saranno soddisfatti e potranno aumentare ritornando ai livelli degli anni precedenti.
Le nuove “micro tasse” sul turismo approvate dal governo potrebbero aggravare ulteriormente la crisi del settore economico?
No, ritengo che non ci saranno grandi contraccolpi per il turismo, anche perché il settore non dipende solo dai visitatori italiani. Le spiagge italiane sono affollate da persone provenienti da tutti i continenti, e il turismo ormai è di interesse internazionale. La crisi dell’Europa e dell’Italia in particolare poco incidono. I numeri della Pasqua scorsa e le previsioni per i mesi a venire sono assolutamente positive.
Giudicate sufficienti le misure adottate dalla Regione Lazio per incentivare il turismo?
La Regione Lazio ha compiuto sicuramente un paio di passaggi molto interessanti nel settore turistico. Il primo è stato quello di incentivarlo con un portale di promozione ben realizzato, molto aperto e molto visitato. Inoltre per la prima volta ha predisposto il piano regionale degli arenili, consentendo quindi una visione strategica del turismo balneare che fino a oggi non c’era stata.
(Pietro Vernizzi)