L’aereo che ha riportato Vanessa Marzullo e Greta Ramelli in Italia è atterrato a Ciampino alle quattro di stamattina. È finito un incubo per le due volontarie italiane di 20 e 21 anni sequestrate nel nord della Siria a luglio. Dopo un volo di tre ore dalla Turchia, le due giovani sono scese dal Falcon dell’aeronautica militare alle 4.20, accolte sulla pista dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che oggi riferirà sulla vicenda alla Camera. Greta e Vanessa indossavano giubbotti scuri con il cappuccio, pantaloni neri e scarpe da ginnastica bianche e rosse. Molto provate per l’esperienza subita, sono entrate con il ministro nell’edificio dell’aeroporto militare, senza salutare i giornalisti che numerosi sono accorsi all’aeroporto. Quindi un commosso abbraccio con i loro genitori, parenti e amici che dalla Lombardia sono giunti a Roma, nella saletta dell’aeroporto di Ciampino. Le due famiglie sono arrivate in auto un po’ in ritardo a causa di una foratura. Ad attendere Vanessa i genitori e il fratello, per Greta i genitori, il fratello e la sua fidanzata, due amiche, compagne delle scuole medie, anche loro volontarie. «Matteo Renzi ci ha telefonato per darci la notizia», ha detto Matteo Ramelli, fratello di Greta. «La Farnesina ha fatto un lavoro fantastico – ha aggiunto – li ringrazio e ringrazio anche i nostri concittadini che sono stati meravigliosi. È l’ora della gioia ora aspettiamo Greta a casa». Il commento di Salvatore Marzullo, papà di Vanessa: «È una grande gioia», ha detto subito dopo aver appreso della liberazione delle ragazze. Anche la madre di Greta ha detto al sindaco di Garivate (Varese) di essere felicissima della notizia durante il colloquio telefonico. Le due ragazze sono state trasferite all’ospedale militare del Celio per un controllo medico e in giornata saranno ascoltate dalla Procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta sul rapimento. Le due volontarie erano state rapite il 31 luglio 2014 nel nord della Siria, fra Aleppo e Idlib. Poi cedute dai rapitori al fronte Al Nusra, il ramo siriano di al Qaida. Il 31 dicembre era stato pubblicato un video dove le due ragazze chiedevano aiuto al governo italiano, vestite con un chador nero. Ieri la notizia da parte della Farnesina con un tweet: «Greta e Vanessa libere, risultato di intenso lavoro di squadra dell’Italia». Mentre il governo nega di aver pagato un riscatto, Matteo Salvini ha parlato di un versamento di 12 milioni di dollari. Vanessa è di Brembate, studentessa di Mediazione linguistica, autrice del progetto Horryaty, che riunisce varie associazioni di volontariato per portare medicine in Siria. Greta, 20 anni, di Garivate, studia scienze infermieristiche. (Serena Marotta)