Dopo breve malattia, il 19 giugno 2008 ci ha lasciato il professor Andrea Guerritore, già ordinario di Chimica biologica all’Università di Milano.
Proveniente dall’Università di Firenze, dall’anno accademico 1966-1967 ha introdotto la Chimica biologica nella Facoltà di Scienze dell’Università di Milano, insegnandola quindi per oltre trent’anni a generazioni di studenti in Scienze biologiche.
Nell’ambito della stessa Facoltà ha dapprima inaugurato la Cattedra di Chimica biologica, ed è stato in seguito cofondatore del Dipartimento di Fisiologia e Biochimica generali. Il suo ambito di interessi scientifici si è principalmente focalizzato sull’enzimologia, sui meccanismi di regolazione del metabolismo e sullo studio del rapporto struttura/funzione delle proteine.
L’originalità del suo modo di fare scienza risiedeva però in uno sguardo che, ben lontano dall’esaurirsi nello studio dei dettagli, riportava sempre le domande contingenti alle domande ultime. In un mondo scientifico come quello di oggi, dove sempre più ogni cosa rischia di ridursi o al risultato di interesse tecnologico, o al sapere «tutto di nulla», Andrea Guerritore ci ha rammentato, con il suo approccio ai problemi, che ogni dettaglio è parte di un tutto, e che il dettaglio può essere pienamente compreso solo alla luce del «tutto».
Di qui uno sguardo ai singoli aspetti che rifuggiva sempre dalla visione superficiale, ma era pronto a cogliere, e a far cogliere, la insospettata profondità che si cela anche sotto le apparenze più banali.
Molti dei suoi allievi ce lo hanno descritto come uno dei maestri che più hanno lasciato una traccia in loro. Come naturale sviluppo di questa sua apertura, negli ultimi decenni aveva ampliato l’ambito dei suoi interessi alle neuroscienze, approfondendo in particolare l’ancora irrisolto e misterioso problema del rapporto mente-cervello, e della irriducibilità della prima al secondo.
Per decenni punto di riferimento fondamentale nell’ambiente dei biochimici e biologi italiani, apprezzato per la sua vastissima cultura e per la sua originalità nell’approccio ai problemi, era stimato per la sua saggezza, per la sua arguzia e per la sua umanità. Anche notevole è stato il suo contributo alla formazione degli insegnanti di scuola media che ha prestato per anni in modo completamente disinteressato.
Non sembri un’osservazione banale o superflua il dire che ben difficilmente nel mondo di oggi, scientifico e non, si incontrano personalità di questo profilo.
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La Redazione di Emmeciquadro tutta e il gruppo SEED – Scienza Educazione E Didattica si associano al ricordo e al cordoglio. Formulando ora, perché prima non ce lo ha mai permesso, il doveroso ringraziamento a uno scienziato che ci è stato maestro e amico.
Negli anni in cui muovevamo i primi passi nel campo della ricerca didattica e della formazione degli insegnanti ha orientato il nostro lavoro in ambito biologico, accogliendo e valorizzando ogni piccolo contributo.
Paolo Tortora
(Ordinario di Biochimica all’Università degli Studi di Milano-Bicocca)
© Pubblicato sul n° 33 di Emmeciquadro