E’ iniziato questo pomeriggio il WTA Championship, più comunemente chiamato Masters; è il torneo che chiude la stagione di tennis (c’è anche il corrispettivo maschile) e dunque mette di fronte le migliori otto giocatrici al mondo, ovviamente secondo la classifica WTA. La formula è semplice: ci sono due gironi (“rosso” e “bianco”) composti da quattro giocatrici ciascuno. Passano le prime due di ogni raggruppamento, che danno vita a semifinali incrociate (prima contro seconda), quindi le vincenti si scontrano in finale. Il torneo esiste dal 1972, ma la formula è stata modificata (negli anni Ottanta è stata allargata a 16 tenniste) e si è giocato in varie sedi (al Madison Square Garden di New York tra il 1979 e il 2000, a Doha tra 2008 e 2011). Fino al 1998 inoltre la finale del Masters era l’unica partita a disputarsi sulla distanza dei cinque set. A Istanbul si gioca al Sinan Erdem Dome, su cemento, e si tratta di un torneo indoor. Oggi Sara Errani affronta Maria Sharapova nella prima partita (gruppo bianco, che comprende anche Agnieszka Radwanska e Petra Kvitova); è la terza partita della giornata. La Errani non ha mai battuto la Sharapova: prima degli ottavi di finale degli Us Open dello scorso settembre, non aveva mai vinto contro una Top 10 del ranking. Poi lei stessa è entrata nel giro delle prime dieci, fino a guadagnarsi la partecipazione a questo torneo. Il precedente più recente contro Maria Sharapova risale alla fine del Roland Garros 2012: vinse la russa in due set, non ci fu praticamente partita. Nell’latro gruppo del torneo sono invece presenti la numero 1 al mondo Victoria Azarenka, Serena Williams, Angelique Kerber e Na Li.
Maria Sharapova arriva al Masters da numero 2 del mondo, ma è stata anche in vetta alla classifica, ma è stata anche in vetta al ranking WTA (la prima volta nell’agosto 2005). A 25 anni ha vinto 27 tornei, ed è una delle tenniste a poter dire di aver completato il Grande Slam, cioè almeno una vittoria in tutti i quattro Majors. Maria ne ha proprio una per torneo: 2004 a Wimbledon (aveva 17 anni, fu una sorpresa), 2006 agli Us Open, 2008 agli Australian Open e 2012 al Roland Garros. Avrebbe potuto vincere di più, ma qualche infortunio di troppo (soprattutto alla spalla) ha frenato il suo processo di crescita. E’ stata comunque brava, la russa, a rimanere ai vertici nonostante tutto (per lei ci sono anche tre finali Slam perse): quest’anno ha già disputato otto finali, vincendone tre, tutte sulla terra rossa (oltre a Parigi, Stoccarda e Roma). Sul cemento invece ha perso quattro delle cinque finali giocate, ma è comunque una superficie che le si addice maggiormente. E’ naturalmente la grande favorita per la partita di oggi, e una delle candidate a vincere il torneo.
Sara Errani infatti non ha molte armi a disposizione: contro giocatrici che fanno della costanza a fondocampo e della fisicità il loro marchio di fabbrica, la 25enne bolognese che vive e si allena a Valencia può ben poco. Naturalmente i progressi ci sono stati: prima del Roland Garros chiuso con la finale il ranking recitava numero 24, mentre adesso è il 7 e ha acquistato fiducia e tecnica che le derivano dal doppio, dove con Roberta Vinci forma una coppia quasi imbattibile che a Istanbul naturalmente gioca per il titolo. In singolare la storia è diversa: i tornei vinti sono 6, di cui 4 quest’anno, segno di una crescita avvenuta soprattutto negli ultimi sei mesi; ma Sara non può ancora dire di essere arrivata al top del livello mondiale, lo dimostrano le partite perse in maniera netta, nel gioco prima ancora che nel punteggio (contro le sorelle Williams alle Olimpiadi e agli Us Open, oltre alla citata finale degli Open di Francia. L’obiettivo non è quello di vincere: già essere qui a giocarsela con le migliori è un grande traguardo per la Errani.
La favorita come detto è Maria Sharapova: sulla carta non c’è partita, ma Sara Errani ha dimostrato più volte di saper mettere in crisi il gioco avversario grazie a colpi di tecnica sopraffina affinati grazie al doppio. Certo, la potenza della russa è un’altra cosa, ma è anche vero che Maria spesso si lascia prendere dalla pressione a dispetto del suo essere siberiana. A questo si deve aggrappare Sara, a questo e alla sua voglia di centrare una grande impresa, anche se nella sua testa sa che il traguardo davvero raggiungibile (anzi molto alla portata) è quello del doppio con Roberta Vinci. Vedremo comunque come finirà questa partita: Maria Sharapova-Sara Errani sta per cominciare…
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