Oggi lo sciopero dei mezzi pubblici (Atm) e dei treni colpirà anche Milano. No alla riforma del lavoro di Matteo Renzi”. È il motto dello sciopero nazionale del pubblico impiego che venerdì 24 ottobre coinvolgerà diverse categorie in tutta Italia. Un settore sempre caldo è quello dei trasporti, il cui rappresentante Usb lombardo è Aldino Pignataro: lo abbiamo contattato per parlare dell’agitazione ormai prossima con un occhio particolare al Trasporto pubblico locale milanese (Atm).
Pignataro, che cosa pensa della riforma del lavoro voluta dal premier? Precarizza il lavoro e fa venir meno elementi di democrazia (come l’articolo 18, ndr).
E della legge di stabilità? Con lo scarico previsto di 15 miliardi sulle spalle delle Regioni, queste andranno inevitabilmente a tagliare la sanità e i trasporti. Di conseguenza, per quanto riguarda la rete locale, le risorse economiche saranno meno: il servizio che verrà profuso sarà sempre minore, soprattutto per i pendolari. L’Atm subirà delle ripercussioni per quanto concerne le linee interurbane sulle quali è normalmente presente.
E le previsioni circa l’adesione dei lavoratori? Spero e credo che sarà massiccia, visto poi la partecipazioni della varie sigle sindacali.
Qual è secondo lei la strada da seguire in un momento di crisi come questo? Non è certamente quella dei tagli, intraprsa dal governo. Bisognerebbe invece andare a prendere le risorse là dove ci sono.
Dove? L’evasione fiscale, in Italia, è effettuata in maniera scientifica. Basterebbe recuperare il 50 per cento di quelle risorse per andare a finanziare quei servizi fondamentali (con la stabilizzazione e i rinnovi dei contratti) che invece adesso si vedono tagliare i fondi.
In futuro avete in programma nuove proteste? Il prossimo impegno è fissato al 14 di novembre con altri sindacati. Diremo no no a questo governo che non è altro che la prosecuzione di quello di Berlusconi, Monti e Letta.