Lasciare la Lombardia nelle mani della Lega sarebbe “errore gravissimo”. In questo modo, ha detto Roberto Formigoni in una recente intervista a Il Messaggero, il Carroccio sarebbe alla guida di Veneto, Piemonte e Lombardia. Se questo dovesse accadere, ha aggiunto, “qui il Pdl perderebbe anche quei pochi voti che gli sono rimasti”. Che sia Albertini o qualcun altro non ha importanza, basta che il successore dell’attuale governatore lombardo sia “un pidiellino” e non un leghista. Il Celeste sembra però impegnato a tenere a bada non solo gli attacchi della Lega, ma anche a sanara le più fresche ferite createsi all’interno del partito: il 25 ottobre, legge elettorale varata o meno, Formigoni ha assicurato che il Consiglio regionale si scioglierà. Non la pensano allo stesso modo Maroni, il quale chiede il voto ad aprile in contemporanea con le politiche, e i coordinatori (regionale e nazionale) del Pdl, Mario Mantovani e Ignazio La Russa, secondo i quali non è pensabile andare alle urne a dicembre. IlSussidiario.net fa il punto della situazione con Marco Cremonesi, giornalista ed esperto di Lega del Corriere della Sera.
Sarebbe davvero “un errore gravissimo” consegnare la Lombardia alla Lega?
Non è ancora chiaro se potrà essere realmente così. E’ però chiaro che, se davvero anche la prossima legge elettorale prevedrà un premio di maggioranza alla coalizione, si renderanno senza dubbio necessarie nuove alleanze. Potrebbe dunque essere difficile prescindere da un’alleanza “naturale” come quella con la Lega, anche perché l’assetto con il quale arriveremo alle elezioni non è ancora ben delineato. In particolare mi chiedo chi, tra i vari Italia Futura, Fermiamo il Declino ma non solo, potrà raccogliere l’esperienza del governo Monti.
Crede davvero che il Pdl, con la Lega al governo della Regione, possa perdere “anche quei pochi voti che gli sono rimasti”?
Credo sia proprio questa la domanda principale alla quale in molti stanno tentando di dare una risposta che, a mio giudizio, ancora non c’è. Certamente esiste ancora un elettorato di centrodestra per il quale è giusta un’alleanza come quella esistente fino al novembre dello scorso anno, ma c’è anche tutta una parte del partito che vede la Lega come un pericoloso “cannibale” che rischia di far sparire quel poco che resta, per dirla alla Formigoni. Credo però che in Regioni come Lombardia e Veneto la vecchia possa ancora avere un certo appeal, fermo restando, come dicevo, che non sappiamo ancora che cosa si presenterà sulla scena politica nei prossimi mesi.
Cos’è cambiato nel patto politico siglato tra Pdl e Lega nel 2010?
C’è un particolare fatto che ha senza dubbio cambiato lo scenario, vale a dire il sostegno del Pdl al governo Monti da una parte e l’agguerrita opposizione della Lega dall’altra. Questo non trascurabile aspetto è certamente in grado di modificare gli equilibri: il patto continua, ma solo se riceverà nuova linfa e nuova legittimazione per le regionali e le politiche. E’ ovvio anche che quanto accadrà nei prossimi giorni in Lombardia sarà cruciale per capire se questo accordo potrà essere rinnovato o svuotato definitivamente.
Crede si faranno le primarie?
Sono dell’idea che alla fine si faranno. Anche su questo aspetto vedo un Formigoni piuttosto isolato: la Lega lancia le primarie nel modo a cui ormai ci ha abituati, vale a dire annunciando gazebo nelle piazze in modo quasi più mediatico-propagandistico che di sostanza. La Russa ha tentato di spiegare che questo avrebbe potuto compromettere la futura alleanza, ma Maroni gli ha prontamente risposto che le primarie della Lega sono unicamente interne al partito, dal quale uscirà un candidato di cui discutere nel caso in cui vi sarà una coalizione. Da questo punto di vista, quindi, la posizione del Carroccio è difficilmente scalfibile.
Si immaginava un Pdl maggiormente schierato con Formigoni?
Certamente abbiamo visto un partito muoversi molto lentamente in suo sostegno. Anzi, Alfano ha chiaramente detto che le posizioni di Lega e Pdl non sono così inconciliabili e che il candidato verrà scelto democraticamente insieme. Oltretutto credo che anche Berlusconi, nonostante non si sia ancora espresso apertamente, non possa respingere un nuovo rapporto con la Lega.
Quando crede si voterà in Lombardia?
Sia al Pdl che alla Lega conviene sicuramente andare alle urne il più tardi possibile, in attesa che il quadro politico nazionale possa stabilizzarsi. Inoltre, visto che ormai nessuno crede più in una sostanziale modifica della legge elettorale, questo sarà certamente un altro buon motivo per presentarsi ad aprile. Vorrei poi aggiungere che, sempre per questo motivo, personalmente non mi ha convinto la proposta Albertini, il quale intende presentarsi come l’orgoglio pidiellino contro la Lega. Dal punto di vista politico, credo che un orizzonte strategico di questo tipo possa rivelarsi davvero troppo azzardato.
(Claudio Perlini)