Il Lazio è la fra le 5 Regioni che nel 2012 ha avviato – nel quadro del processo di adeguamento ed armonizzazione dei sistemi contabili – la sperimentazione della redazione del bilancio regionale per Missioni articolate in Programmi. Una modalità di riallocazione delle risorse per questi nuovi centri di costo che contribuirà a renderlo decisamente più leggibile, consentendone la comprensione anche ai non addetti ai lavori. In altri termini, c’è l’esigenza di rendere più trasparente il bilancio, in modo tale che risulti immediatamente chiaro quanto si spende e per fare cosa. Ciò dovrebbe facilitare e rendere più razionale il processo decisionale della Giunta e del Consiglio Regionale.
Strettamente connessa a questa impostazione sarà la sua gestione nella logica della spending review, che nasce essenzialmente dall’esigenza di superare un approccio puramente incrementale nelle decisioni di allocazioni di bilancio. Spending review che offre un insieme di metodologie per riesaminare in modo regolare e sistematico l’insieme dei programmi di spesa in atto, valutarne la loro corrispondenza agli obiettivi originari e alle nuove priorità nell’azione amministrativa della Regione, considerare se possa essere migliorata l’efficienza organizzativa.
Questa impostazione consentirà finalmente una gestione del bilancio più flessibile e orientata ai risultati. E’ ormai maturo il passaggio da un sistema di controllo incentrato sul rispetto formale delle leggi e sul dettaglio minuzioso delle modalità di impiego dei fondi assegnati ai centri di spesa (input), ad uno che verifichi soprattutto i risultati conseguiti (outcome) da ciascun programma in relazione agli obiettivi posti e alle risorse stanziate
In tale quadro l’avvio del bilancio sperimentale nel 2012 offrirà una base di partenza essenziale sulla quale costruire il processo di revisione della complessiva spesa regionale. Un processo ambizioso nell’ottica di un forte efficientamento delle risorse pubbliche imposto da una rigorosa disciplina di bilancio di medio-lungo periodo.
Più nel dettaglio tale efficientamento richiede che la Regione – in linea con le migliori esperienze internazionali – persegua con determinazione una serie di obiettivi.
Innanzitutto serve che analizzi e valuti in modo sistematico e continuativo i principali programmi di spesa afferenti le differenti Missioni (a cui corrispondono in larga misura gli attuali Assessorati), identificando le aree di inefficienza ed inefficacia. Ne consegue che andrà verificato lo stato di efficienza dell’organizzazione degli Assessorati in vari ambiti: back office, produttività del personale front-line, rapporto costi-benefici di società, aziende ed enti strumentali, etc.
C’è bisogno poi che identifichi aree di possibile incremento dell’efficienza sia in termini di minori risorse per produrre una determinata quantità di servizi pubblici, sia in termini di aumento (quantitativo o qualitativo) del servizio offerto a parità di risorse impiegate.
Serve ancora che sviluppi una incisiva azione per fornire la base analitica per stabilire precisi indicatori di risultato per i programmi di spesa in cui si articolerà il nuovo bilancio, quantificare precisi targets per i programmi di spesa sulla base di indicatori di performance, verificabili ex-post, con l’obiettivo di innalzare la qualità dei servizi pubblici ad un adeguato livello.
È inoltre necessario che migliori la trasparenza e la responsabilità (accountability) dei soggetti coinvolti nelle decisioni di spesa.
Si tratta di obiettivi ambiziosi, il cui completo raggiungimento richiederà un orizzonte temporale di alcuni anni con l’obiettivo di rendere il bilancio leggibile non soltanto ad un ristretto numero di iniziati.
(Roberto Arbore Centro Studi Unindustria – Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo)