L’annuncio era stato dato più volte, ma stavolta alle parole sono seguiti i fatti: da ieri Roma non ha più un Ostello della Gioventù. La storica struttura del Foro Italico, una delle due nella Capitale a far parte del circuito dell’Associazione Italiana Ostelli della Gioventù, ha chiuso i battenti per lo stato di crisi economica in cui versa l’Aig. Molte le polemiche, anche da esponenti del mondo politico, che ora chiedono al Comune di individuare un nuovo sito per riaprire la struttura. Mentre dal Partito democratico chiedono chi si approprierà dell’edificio, situato in una zona strategica di Roma.
Protesta da parte delle associazioni dei consumatori: «Con la chiusura dell’unico ostello della gioventù Roma è sempre meno competitiva sul mercato del turismo per i giovani – dichiara Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – una situazione paradossale e inaccettabile, soprattutto se confrontata con le altre capitali europee. In media sono presenti 55 strutture per i giovani in ogni Capitale, dalle 83 di Berlino alle 15 di Madrid, passando per le 73 di Londra, le 45 di Amsterdam e le 30 di Stoccolma».
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Athos De Luca, consigliere comunale del Pd, ha lamentato: «Le amministrazioni pubbliche non hanno voluto salvare questa attività a favore dei giovani, forse perché quei locali sono in un luogo che fa gola a molti e lo ritengono sprecato per ospitare tanti ragazzi a pochi soldi nella nostra città. È da tempo che si cerca di sfrattare l’ostello del Foro Italico, oggi finalmente ci sono riusciti. Per ora sappiamo che uno dei rari ostelli della gioventù a Roma non c’è più. Non sappiamo ancora di chi e come godrà di questa struttura».
Ma le protesta arrivano anche dalla maggioranza consiliare, col vicepresidente dell’Assemblea capitolina Samuele Piccolo (Pdl): «Una capitale come la nostra non può non avere una struttura di accoglienza rivolta ai giovani. Mi ero, come tante altre persone, opposto a tale chiusura ma non e’ servito a nulla. Ora proporrò alla Giunta capitolina – conclude – di individuare una zona dove poter far sorgere un nuovo e più moderno ostello per i giovani. Roma non ne può essere priva».