La nazionale italiana di calcio a 5 ha raggiunto ai Campionati Europei in Croazia la semifinale, battendo il Portogallo 3-1. Una grande impresa dei nostri azzurri, una prova di carattere di una squadra che sta dimostrando ottimo gioco e tanta compattezza. L’Italia è così tra le prime quattro squadre d’Europa e oggi alle 21,00 affronta la Spagna, favorita per la vittoria finale. Un match tutto da giocare, che dovremo affrontare con la giusta concentrazione per ottenere un altro risultato di prestigio. Nell’altra semifinale la Croazia se la vedrà con la Russia. Per parlare di questi Campionati Europei abbiamo sentito Roberto Menichelli, allenatore dell’Italia. Eccolo in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.
Quali sono i segreti di questa Italia che è giunta alle semifinali?
Non ci sono segreti particolari se non le qualità tecniche dei giocatori unite alla loro disponibilità ad ascoltare, l’umiltà di affrontare ogni match con lo spirito e la mentalità giusta.
E a cosa dobbiamo la vittoria col Portogallo?
Forse al fatto che avendo affrontato diverse volte il Portogallo lo conoscevamo già e di aver mostrato una mentalità vincente. Dopo il pareggio impostoci dai portoghesi non ci siamo demoralizzati e siamo ripartiti alla caccia del successo.
Ora c’è la Spagna, come sta preparando questa partita?
Nel modo ideale per affrontare una nazionale fortissima, con cui però dobbiamo giocarci tutte le nostre chance. Cercheremo di imporre il nostro gioco, li aggrediremo, attueremo anche alcune fasi di pressing. Vogliamo provare a vincere questa partita in tutti i modi possibili.
Quali consigli pensa di dare ai suoi ragazzi per questo match?
Quello di dare il massimo. Siamo una squadra competitiva con tutti e possiamo dimostrarlo anche contro la Spagna.
C’è qualche giocatore su cui pensa di puntare in particolare?
La nostra forza è il gruppo. E’ proprio quello che ci sta consentendo e ci può consentire di arrivare a traguardi importanti.
Tra le quattro semifinaliste chi ritiene più forte: Spagna, Croazia, Russia o Italia?
Sicuramente la Spagna. Come nel calcio a 11 o in altri sport dove questa nazione è ai vertici e sta dimostrando di avere lavorato bene e di avere investito per essere ai vertici mondiali.
Perché utilizzate tanti oriundi?
Nel campionato italiano giocano tanti oriundi, soprattutto di origine brasiliana, che portiamo in Nazionale. Ma in realtà c’è anche una presenza notevole di giocatori italiani che ultimamente sono stati valorizzati.
Anche la nazionale di Prandelli li utilizza: lei è d’accordo?
Non è una cosa che mi compete giudicare quello che fa Prandelli. Posso solo dire che l’attaccamento alla maglia azzurra c’è anche per chi non è nato in Italia ed è cresciuto in altri paesi. Senza dimenticare il grande utilizzo di giocatori oriundi da parte della nazionale di rugby che riempie gli stadi con 80.000 spettatori.
Qual è secondo lei il futuro del calcio a 5 in Italia?
Penso positivo perché c’è una grande base di sportivi amatoriali che praticano questo sport. Nondimeno è fondamentale la crescita e la pratica del calcio a 5 da parte di tutto il serbatoio giovanile di questa disciplina. Come è da rilevare il notevole consenso che sta sempre più avendo questo sport in Italia.
(Franco Vittadini)