“Lo scorso anno mi voleva il Real Madrid, quest’anno a gennaio potevo andare all’Inter. Le società però non hanno trovato l’accordo economico, e ora sono contento così”. Parla per la prima volta da biancoceleste Lucas Biglia, il centrocampista argentino che finalmente – si potrebbe dire – approda in Italia. E’ il nuovo acquisto della Lazio: 6 milioni di euro versati per lui da Claudio Lotito, che quindi piazza un altro colpo dopo quelli di Perea e Novaretti. Biglia approda “finalmente” in Italia perchè da tempo si dice che il calciatore dell’Anderlecht fosse in orbita serie A: a parte l’Inter, lo aveva cercato in passato il Milan. Niente da fare, e così sul regista cercato da tante società in Europa è piombata la Lazio. “Oltre a vincere il campionato in Belgio anche grazie a un mio gol su punizione, sono approdato in questa società”. Parole importanti per Biglia, che ci ha anche tenuto a precisare alcune cose su un passato tenebroso. “La morte di mio padre nel 2008 mi ha fatto cadere in depressione; è stato un trauma troppo forte da superare, mi serviva tempo per guarire tanto che l’Anderlecht ha spedito un medico in Argentina. Sono stati momenti difficili ma per fortuna tante persone care mi sono state vicine”.
Fino alla rinascita: “Avevo dimenticato che oltre al calcio c’era la vita privata, rappresentata da mia moglie Veronica e mia figlia Allegra. Non volevo assumere medicinali anche se non dormivo più; adesso sono guarito, ho ritrovato sorriso e serenità e a settembre arriverà il mio secondo figlio”. Tra i suoi punti di forza le punizioni, “a cui dedico anche due-tre ore la settimana. Sono un calciatore tecnico con un buon tiro, mi piace rubare palla e inserirmi in zona gol. La Lazio? Voglio vincere anche con loro”. L’appuntamento è per domani: per lui è pronto un contratto quadriennale con un ingaggio di 1,2 milioni di euro a stagione. Arriva in serie A a 27 anni: teoricamente, dovrebbe essere il momento della maturità definitiva, per cui ci sono tutti i presupposti perchè l’argentino possa fare bene. Quanto bene, lo scopriremo; ma sicuramente una mano gliela potrà dare Cristian Ledesma, argentino come lui e regista come lui. Se poi Petkovic aprirà al doppio playmaker si vedrà.