Teatro Sala Fontana sfida i venti di crisi con più di cento alzate di sipario, sedici titoli, tre prime nazionali, otto prime milanesi, cinque produzioni, una co-produzione, undici compagnie ospiti per un viaggio dal 2000 al 900 andata e ritorno. Giovani promettenti e meno giovani che cercano di mantenere le promesse, titoli di spessore della tradizione e contemporanei, forme di spettacolo che attestano la varietà di espressione che fermenta nel teatro italiano.
Di questo si compone il fitto ed impegnativo calendario, che si sviluppa tra Novecento e contemporaneo, tra rivisitazioni di testi classici italiani ed europei con uno sguardo di attenzione alle nuove scene. Un cartellone in quadricromia con quattro percorsi da seguire, con un occhio particolare al filo rosa di Singolare femminile, finestra aperta sul mondo delle donne, in compagnia di artiste di calibro che affrontano tematiche a tinte forti. Molte le iniziative collaterali per allargare a macchia d’olio le connessioni tra teatro e resto del mondo, dalle mise en espace, rivolte principalmente ai giovani studenti, ai talk show di fine spettacolo con personalità del mondo della cultura, alle presentazioni di libri.
Assolutamente da seguire Sunset Limited di Fabio Sonzogni, tributo personalissimo all’americano Cormac McCarthy, La casa di Bernarda Alba di Garcia Lorca con la compagine tutta al femminile diretta da Raffaella Boscolo, Veronika Voss di Fassbinder (poteva mancare un’occhiata alla Germania?), i paradossali casi umani di Pirandello esplorati da Roberto Trifirò regista e interprete de Il piacere dell’onestà. Niente di meglio per stare in ascolto dei nostri tempi.
Distensivi e colti, comici e sentimentali gli appuntamenti musicali, con l’opera lirica il 9 dicembre, con la classe e la verve di Gennaro Cannavacciuolo e il suo caffè-concerto a febbraio, col Festival Musicultura, rassegna di musica d’autore per la prima volta a Milano, l’11 gennaio sul palco dell’Auditorium Gaber.
Qui da noi, a teatro, la parola è doppiamente glorificata: è scritta, come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro: non c’è niente di più bello – diceva Pasolini. Il gioco vale la candela. Luce tremula e provvisoria, ma efficace. Teatro Sala Fontana è in viaggio e rivolge un caloroso invito a tutti i viaggiatori inquieti.
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