Continua a imperversare la bufera del calcioscommesse. Questa mattina sono infatti scattate due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Mario Cassano e Angelo Iacovelli. Quest’ultimo, nome sicuramente meno conosciuto nell’ambiente calcistico, è un infermiere barese accusato di essere il “portadenaro” e quindi l’intermediario che i clan mafiosi utilizzavano per avvicinare i calciatori nei ritiri prima delle partite che sarebbero poi state truccate. Più noto sicuramente Mario Cassano, già messo in mezzo dal suo ex compagno Carlo Gervasoni e da Cristiano Doni, in merito ad Atalanta-Piacenza dell’11 marzo 2011 (terminata 3-0 per i bergamaschi), considerata l’inizio di tutta la vicenda; secondo l’accusa, Cassano sarebbe stato d’accordo con il capitano dell’Atalanta e con lui avrebbe concordato la direzione del calcio di rigore che Doni realizzò per il vantaggio orobico. C’è di più: già nel giugno dello scorso anno il suo nome era emerso in un’intercettazione nella quale si diceva che il portiere volesse diecimila euro in più per una combine. Mario si era allora dichiararo innocente e la cosa era caduta. Mario Cassano, 33enne estremo difensore attualmente in forza al Piacenza, è cresciuto nelle giovanili del Monza, da cui nel 2001 si traferisce al Voghera (serie D). Dopo 35 partite con i rossoblu il grande salto in serie A: la Fiorentina lo chiama in qualità di terzo portiere della rosa, Mario gioca più che altro con la Primavera ma il 28 aprile 2002, in Parma-Fiorentina, le contemporanee assenze di Taglialatela e Manninger gli valgono l’esordio nella massima serie. Dopo un’altra presenza, Cassano retrocede con la squadra, ma in estate viene acquistato dall’Empoli e ritrova la serie A. In tre stagioni con i toscani (l’ultima in serie B) mette insieme solo 12 presenze, chiuso da Berti e Balli; viene così ceduto al Piacenza, sempre tra i cadetti. Qui Mario parte titolare ma salta tutta la seconda stagione a causa di un infortunio. Ritrova la maglia da titolare nel 2007-2008 e nella stagione successiva la Gazzetta lo nomina miglior portiere del campionato. Dopo un altro anno con gli emiliani, Cassano si trasferisce alla Reggina dove però alcune prestazioni poco convincenti lo fanno finire nell’occhio del ciclone della contestazione dei tifosi. La società lo mette fuori rosa e nel mercato di gennaio lo manda in prestito con diritto di riscatto alla Sampdoria. A Genova Mario non gioca mai, chiuso da un eccezionale Storari, ma può partecipare alla grande gioia blucerchiata per la conquista dei preliminari di Champions League. A fine stagione però la Sampdoria decide di non riscattarlo e per Cassano c’è di nuovo la serie B, ancora con il Piacenza, ma quantomeno il posto da titolare.
Poi la retrocessione, la LegaPro e infine il riemergere del suo nome nello scandalo; il resto è noto. In attesa dell’evolvere della vicenda, il legale di Cassano, Francesco Maresca, ha dichiarato l’estraneità del suo assistito nella vicenda: “Mario non ha mai conosciuto Doni, non l’ha mai incontrato se non sul campo, è sorpreso dalle dichiarazioni di Cristiano”. E ancora: “Si dichiarerà innocente e intanto io chiederò per lui gli arresti domiciliari, il carcere è sproporzionato per una vicenda sportiva di questo tipo”.