La seconda giornata di Eurolega vedrà Cantù impegnata oggi ad Atene contro il Panathinaikos e Siena a Tel Aviv contro il Maccabi. Due trasferte delicate contro due grandi potenze della pallacanestro europea, ancor di più dopo le sconfitte in casa dell’esordio – per Cantù contro l’Olimpia Lubiana e per Siena contro l’Alba Berlino. Milano invece ha debuttato con la vittoria ai danni dell’Efes Istanbul, ma venerdì a Zagabria dovrà lanciare un segnale forte dopo la doppia sconfitta in campionato con la Virtus Bologna e Avellino. Dunque in Eurolega abbiamo tre squadre che in un modo o nell’altro non stanno passando un grande periodo di forma. Per parlare di questa seconda giornata della massima competizione europea abbiamo sentito Carlo Recalcati, allenatore in questa stagione di Montegranaro. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Siena a Tel Aviv: partita difficilissima, cosa potrà fare? Tel Aviv non è un campo facile per la spinta del pubblico e la competitività di una squadra veramente forte. Per Siena non sarà facile vincere, ma potrà comunque giocarsi le sue chance.
Siena non sembra essere più quella degli scorsi anni: come mai? La squadra quest’anno ha perso un po’ di qualità e non è più la formazione straordinaria delle scorse stagioni.
Forse anche un calo di motivazioni dopo sei scudetti consecutivi? No, le motivazioni ci sono, visto che a guidare la squadra non c’è più Simone Pianigiani, ma il suo ex assistente (Luca Bianchi, ndr), che avrà sicuramente voglia di vincere.
Cantù ad Atene contro il Panathinaikos è sulla carta un’altra trasferta difficilissima… Sì, è un’altra trasferta difficile. Ma dopo aver perso in casa con Lubiana, Cantù per centrare la qualificazione dovrà vincere in trasferta.
Come giudica l’inizio stagione dei brianzoli? In questo momento stanno pagando un periodo di appannamento, dopo avere puntato con successo sulla preparazione della finale di Supercoppa e del torneo di qualificazione all’Eurolega.
Cosa si aspetta invece da Milano a Zagabria contro il Cibona? Non dovrebbe essere una partita difficile per l’Armani: sulla carta Milano ha l’impegno più facile.
Milano sta faticando più del previsto in queste prime giornate: come mai secondo lei? I motivi di questo inizio difficile dell’Olimpia sinceramente non li conosco. E’ un mistero capire perché Milano non riesce a trovare una sua identità, nonostante il grande potenziale che ha.
Come vede le prospettive delle squadre italiane in questa Eurolega?
Siena e Milano dovrebbero qualificarsi, poi però credo che sarà difficile arrivare per loro alle Final Four. Cantù è in un girone difficilissimo e dovrà cercare di dare il meglio di sé stessa per qualificarsi.
Come sta andando la sua esperienza con Montegranaro? Montegranaro ha solo 13,000 abitanti. Un po’ come Cantù, è una realtà piccola, che vive di basket. Tutti e due questi club fanno le cose molto bene e riescono a essere competitivi in questo sport. Per Montegranaro adesso c’è da risolvere la crisi societaria che sta attanagliando questo club, ma comunque resta la consapevolezza di essere un centro importante del basket italiano.
Che differenza c’è tra essere allenatore in un grande club, in Nazionale, o in un piccolo club? Il mestiere dell’allenatore lo devi vivere nel miglior modo in ogni posto e farlo con la massima serietà possibile, come deve essere sempre per questo lavoro.
(Franco Vittadini)