Che le società spagnole (e non solo) siano in crisi finanziaria, non è più una notizia: il tanto invocato fair play finanziario pare non funzionare, o farlo solo in certi casi, perchè poi la realtà racconta di squadre con enormi buchi di bilancio, entrate nettamente inferiori alle uscite e libri che sarebbero già in tribunale per dichiarare il fallimento. Quello che oggi è cambiato è che, almeno in Spagna, le banche hanno detto “no mas”, per restare in terra iberica: il colosso Bankia, che racchiude in sè dieci istituti, ha rifiutato al Barcellona l’aumento del fido milionario. Tradotto, i blaugrana avranno difficoltà a fare mercato. Forse una svolta, dal momento in cui le banche, negli anni scorsi, hanno riservato un trattamento di favore a Barcellona e Real Madrid, permettendo per esempio a Florentino Perez di acquistare Cristiano Ronaldo e Kakà che altrimenti non sarebbero potuti arrivare al Santiago Bernabeu. Il punto però è che, siccome la Spagna ha ufficialmente chiesto aiuto all’Unione Europea, quello che succederà è che c’è il rischio concreto che a pagare lo stipendio di Messi possiamo essere noi italiani. Per commentare questo scenario abbiamo contattato Mauro Bottarelli, collaboratore fisso de Il Riformista e ilsussidiario.net e international junior fellow per il think tank Bruges Group. Ecco le sue parole nell’intervista raccolta in esclusiva.
Ci può descrivere la situazione del calcio spagnolo?
La questione sostanziale è che da almeno 5 o 6 anni il campionato spagnolo è falsato dal fatto che ci sono due squadre che hanno collusioni politiche bancarie che permettono loro di fare il bello e il cattivo tempo, e le altre squadre che riflettono quella che è la situazione politica spagnola, ovvero sono pressochè in bancarotta.
Si riferisce naturalmente a Barcellona e Real Madrid…
Certo. Basti vedere che a metà campionato se la giocano da soli, e la terza ha 20 punti di distacco. Il dato di fatto è che adesso le banche non si possono più permettere di mantenere la politica che hanno tenuto finora.
Perchè?
Perchè sono banche che non stanno più in piedi e devono essere salvate; il governo spagnolo ha detto chiaro e tondo che deve ricapitalizzare il sistema, e ha chiesto aiuto a fondi comunitari. E’ chiaro quindi che, nel momento in cui si vanno a chiedere soldi all’Europa per ricapitalizzare, quei soldi non possono essere usati a pioggia dalle squadre di calcio per pagare lo stipendio di Cristiano Ronaldo.
Di chi si parla quando si dice: le banche?
La principale protagonista è Bankia, che è già sostanzialmente fallita perchè ha bisogno di 23 milliardi di Euro di iniezioni pubbliche per stare in piedi: è quella che ha permesso al Real Madrid di stare in piedi, ma anche a Florentino Perez di mantenere le sue aziende, perchè Perez ha sempre avuto prestiti a condizioni che un normale spagnolo si sogna.
Nello specifico, quindi, le banche hanno pagato gli acquisti del Real Madrid…
Sì, all’80%: non solo hanno tirato fuori 76 milioni di Euro, ma hanno anche concesso condizioni totalmente fuori mercato: il pagamento degli interessi è sì semestrale, ma i 76 milioni da restituire sono stati dilazionati in 3 anni con condizioni che forse solo un senatore italiano alla filiale BNL in senato potrebbe ottenere. Questo ci fa capire che è una situazione totalmente drogata. Inoltre…
Sì?
C’è la fiscalità differenziata voluta da Zapatero, che permette il 23% di tassazione sui calciatori stranieri tesserati in Spagna.
A questo punto può davvero cambiare qualcosa? Real Madrid e Barcellona rischiano il fallimento?
Sono questioni che riguardano il governo spagnolo. Io immagino che se solo provassero un escamotage per permettere a Real Madrid e Barcellona di continuare a spendere e spandere una volta rimessa in piedi la fiscalità spagnola, la Germania faccia saltare il banco un minuto dopo. Non dimentichiamo una cosa.
Ovvero?
Alla vigilia della semifinale di Champions League, il presidente del Bayern Monaco ha detto chiaro e tondo che la Germania ha pagato con soldi suoi il salvataggio della Spagna, e la Spagna ha usato quei soldi per foraggiare le squadre di calcio. Non penso quindi che gli permetteranno ancora di fare così.
Soluzioni possibili?
Beh, intanto a me dello stipendio di Cristiano Ronaldo non interessa nulla: vada a giocare dove ci sono i soldi e non ci sono i debiti. Se le uniche squadre con i conti a posto sono quelle tedesche, che Cristiano Ronaldo vada al Borussia Dortmund e Messi al Bayern Monaco.
Dovrebbe esserci un fair play finanziario…
Ecco, infatti: qualcuno dovrebbe spiegarmi dov’è. Cos’ha fatto in questi 5 anni Platini, dormiva? Parlava a vanvera e attaccava le squadre italiane, evidentemente perchè gli faceva comodo tenersi buono il Barcellona…
In tutta questa vicenda, come si collocano i diritti TV?
In Spagna, i diritti televisivi sono al 90% di Real Madrid e Barcellona, le altre squadre prendono le briciole. Questo continuerà: è chiaro che se io sono un’emittente satellitare e voglio trasmettere la Liga, non posso dare a Rayo Vallecano e Athletic Bilbao gli stessi soldi che do al Barcellona, che mi garantisce centinaia di milioni di tifosi nel mondo. E’ chiaro che anche questo deve finire, perchè se una squadra viene ridimensionata, anche chi deve pagare i diritti deve abbassare l’offerta, perchè è probabile che quella squadra non riesca più a fare la formazione che vince tutto, o quantomeno ci prova.
(Claudio Franceschini)