Standard & Poor’s, una delle maggiori agenzie di rating al mondo, talvolta al centro di polemiche per i giudizi e i tagli all’attività economica di paesi come il nostro, ha rilasciato un nuovo rapporto che interessa proprio l’Italia. Durante lo sorso anno, si legge, le banche italiane avrebbero tagliato ben 44 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese di casa nostra. Un dato dai cotnenuti anche drammatici che ben potrebbe spiegare, fra gli altri i motivi della crisi di tante aziende, molte delle quali costrette a chiudere proprio in tempi recenti. Di fronte a tale quadro, dice ancora il rapporto, le imprese saranno obbligate a fare sempre più uso delle emission i obbligazionarie per non soccombere alla stretta dei crediti. Per S&P’s le nostre aziende fanno ancora ricorso, per il 92%, alle banche ma tale sostegno è sempre meno attuabile “in quanto le banche italiane hanno avviato un percorso di riduzione della leva finanziaria”. Lo studio ricollegandosi a quanto detto prima chiarifica poi che nel 2012 le aziende italiane sono state costrette ad emettere 20 miliardi di euro di bon per far fronte al taglio dei finanziamenti delle banche. Commentando così: “Deboli risultati operativi stanno pesando sulla qualità del credito di molte delle 36 società che esaminiamo in Italia”.