Il Triveneto, seconda area del paese per numero di macchine utensili e sistemi di produzione installati, con il 17,6% del totale del parco macchine italiano, ha particolarmente sofferto la crisi, come dimostra la riduzione (-20%) subita dal parco macchine installato al 2014 rispetto al 2005. Oltre a ciò, i macchinari ad oggi presenti nelle fabbriche metalmeccaniche nordestine risultano decisamente più vecchi rispetto a dieci anni fa. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati relativi all’area del Triveneto proposti dalla ricerca “Il parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana”, indagine effettuata con cadenza decennale e giunta alla sua quinta edizione.
Realizzata da Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, con il contributo di Ministero dello Sviluppo Economico e ICE, la ricerca è stata illustrata, questo pomeriggio, presso la sede di Confindustria Vicenza. All’incontro, sono intervenuti: Luigi Galdabini, presidente Ucimu-Sistemi per produrre, Giuseppe Zigliotto, presidente Confindustria di Vicenza, Massimo Carboniero, presidente sezione meccanica e metallurgica di Confindustria Vicenza, Lorenzo Primultini, presidente della Primultini, e Stefania Pigozzi, responsabile del Centro Studi Ucimu, che ha illustrato i risultati della ricerca. A moderare l’incontro Federico Nicoletti, giornalista de Il Corriere del Veneto.
Santo Romano, dirigente regionale della direzione formazione Regione Veneto ha concluso i lavori. Sono 305.520 le macchine utensili installate nelle imprese censite dall’indagine. Nel 2005 (anno della precedente rilevazione) erano oltre 340.000 le macchine presenti nelle circa 3.000 imprese considerate. Il campione risulta ridotto rispetto all’edizione precedente a causa del ridimensionamento che la crisi ha imposto all’industria manifatturiera nazionale. Il 75% del totale delle imprese censite presenta almeno una macchina utensile. Condotto su un campione rappresentativo di oltre 2.500 imprese (con più di 20 addetti), lo studio fornisce il quadro su: età media, grado di automazione/integrazione, composizione e distribuzione (per settore, dimensione di impresa, aree territoriali) del parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria del paese, al 31 dicembre 2014.
Il Triveneto, con 53.654 sistemi di produzione installati, pari al 17,6% del parco macchine italiano, risulta la seconda area del paese per numero di macchine utensili presenti negli stabilimenti produttivi. Rispetto al 2005, anno della precedente rilevazione, la quota di macchine presenti nell’area sul totale nazionale è diminuita di due punti percentuali, interrompendo il trend di crescita che la aveva caratterizzata in modo costante dal 1984.
Rispetto al 2005, il numero delle macchine utensili installate nell’area è calato del 19,9%, contro il -11% registrato su base nazionale. Solo il Piemonte ha sofferto di più. La diminuzione è da imputare al ridimensionamento del settore metalmeccanico oltre che al calo degli investimenti registrato nell’ultimo quinquennio.
Cresce, di oltre 2 anni, l’età media del parco macchine installato nelle imprese nordestine. Nel 2014, l’età è pari a 12 anni e 9 mesi, di un mese superiore alla media rilevata su base nazionale. Anche nel 2005, l’età del parco installato nell’area era risultata di un mese superiore alla media nazionale.
Rispetto al dettaglio relativo all’età dei macchinari installati, il Triveneto presenta lo stesso assetto rilevato su base nazionale: aumenta la quota di macchine utensili con un’età superiore ai 20 anni, risultata pari al 27% del totale installato, contro il 15% del 2005. Parallelamente si dimezza la quota di macchine con età non superiore ai 5 anni, pari al 13% (era il 26% nel 2005).
Il grado di automazione del parco macchine nordestino, rilevato dall’incidenza di sistemi a controllo numerico, risultato pari al 30% del totale installato, è inferiore rispetto alla media nazionale (32%). Lo scarto è attribuibile alla limitata presenza di grandi industrie e, di contro, alla alta concentrazione di imprese appartenenti a settori che non utilizzano sistemi dotati di CNC, primo fra tutti l’automotive. Rispetto alla rilevazione precedente (2005), il grado di automazione delle imprese del Triveneto, così come quello nazionale, è cresciuto in misura molto ridotta: nel 2005 l’incremento era stato del 5%, nel 2014 risulta dell’1%.