Ubs, Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank sono state sconfitte nel primo grado di giudizio sulla vicenda dei derivati da 1,68 miliardi di euro venduti al Comune di Milano nel 2005. Ieri il magistrato Oscar Magi ha condannato per truffa aggravata le banche internazionali, ordinando la confisca di 89,7 milioni di euro di profitti “illeciti”, di cui 16,6 milioni per Ubs e 24 milioni ciascuno per gli altri istituti di credito. Il giudice ha anche comminato una multa da un milione di euro a testa sulla base della legge sulla responsabilità amministrativa delle imprese. Nove funzionari delle quattro banche sono stati condannati con pene tra i sei e gli otto mesi di carcere. Il Comune di Milano non era più parte civile da febbraio, in quanto aveva accettato una transazione da 750 milioni di euro dilazionata nell’arco di 23 anni. L’Adusbef, invece, rimasta parte in causa, ha ottenuto un risarcimento da 50mila euro. Per Gianni Gambarotta, ex direttore responsabile del quotidiano Finanza & Mercati, «è una sentenza molto positiva. I magistrati hanno fatto un lavoro eccellente, confermando la loro preparazione che era già emersa in diverse altre circostanze».
Per quale motivo è così soddisfatto?
Ubs, Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank sono state condannate per la vicenda dei derivati, e allo stesso tempo l’Ubs Svizzera è stata condannata a una multa da 1,2 miliardi di dollari per avere manipolato il Libor. Alcune delle banche internazionali che fissano il tasso interbancario, o Libor, lo avevano manipolato realizzando degli utili astronomici. Ricordo che alcune settimane fa era stata condannata la Barclays, e quindi sempre più spesso le banche sono messe alle strette.
Di chi sono i meriti di questa sentenza?
La sentenza di Milano va ascritta completamente a merito di Davide Corritore, l’attuale city manager. Quattro anni fa, quando era ancora un consigliere comunale, ha cominciato in totale solitudine la sua campagna contro le banche, sostenendo che i derivati venduti al Comune di Milano contenevano costi impliciti troppo elevati, ed è andato avanti finché ha avuto ragione.
Per il pm Alfredo Robledo, “l’Italia è stata terra di scorribande per le banche. In Inghilterra invece i derivati sono stati proibiti”. E’ veramente così?
L’Inghilterra non può dare lezioni a nessuno, perché ha inventato i derivati e ospita un paradiso fiscale su due tra quelli presenti nel mondo. Comunque che l’Italia sia stata e sia tuttora terra di scorribande per le banche internazionali è un dato di fatto. Il caso dei derivati lo dimostra, a esserne rimasto vittima non è stato solo il Comune di Milano, ma una quantità di enti pubblici e amministrazioni, rispetto a cui questa inchiesta fa da costruttivo precedente.
Dobbiamo aspettarci altre sentenze simili in tutta Italia?
L’Italia non è basata sulla common law, ma se una Procura importante come Milano adotta una sentenza di questo tipo, ciò segna una strada.
All’origine della crisi globale ci sono stati anche meccanismi come quello dei derivati?
La crisi globale è nata dalla finanza, ma senza andare troppo in là i derivati sono stati una delle componenti del dissesto finanziario del Comune di Milano. Ogni volta che scadevano erano rinnovati con altri derivati sempre più onerosi.
Per quale motivo il meccanismo sotteso ai derivati è stato giudicato disonesto dal Comune di Milano?
Perché non esplicitava i costi nascosti che conteneva. Erano presentati dei prodotti, spiegando che consentivano di finanziare i Comuni, senza rendere evidente che nel tempo avrebbero comportato degli oneri molto pesanti. Non tutti gli amministratori però sono degli sprovveduti, alcuni di loro sapevano ciò che avveniva. Il punto è che i derivati consentono di incassare oggi una certa somma e di scaricarne poi i costi sui bilanci futuri, quando l’attuale amministrazione non sarà più in carica. Ciò ha spinto molte giunte a sottoscrivere questi prodotti.
Ritiene che da parte di alcuni dei nostri politici ci sia stata anche una certa irresponsabilità?
Di certo non è il caso di Milano, ma in molti casi da parte di chi ha sottoscritto questi derivati c’è stata molto peggio che irresponsabilità, c’è stata complicità. Anche perché le banche hanno ottenuto laute commissioni.
(Pietro Vernizzi)