La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha firmato questo pomeriggio la lettera di dimissioni che è stata trasmessa al presidente del Consiglio regionale. Come aveva già annunciato, la Polverini lascia la Pisana con un ultimo atto, la riduzione a 10 da 15 del numero degli assessori della Giunta regionale, riservando in capo alla Presidenza le competenze in materia di salute: a perdere il posto sono quindi cinque assessori, tra cui Stefano Zappalà (Turismo e marketing made in Lazio), Marco Mattei (Ambiente e Sviluppo sostenibile), Gabriella Sentinelli (Istruzione e Politiche per i giovani), Angela Birindelli (Politiche agricole e Valorizzazione dei prodotti locali) e Francesco Lollobrigida (politiche mobilità e trasporto pubblico locale). Nella nuova composizione dell’esecutivo regionale, dopo la redistribuzione delle deleghe, ecco quindi figurare Fabiana Santini (Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Turismo), Maria Zezza (Politiche per il lavoro e formazione professionale, Istruzione e diritto allo studio), Fabio Armeni (Risorse umani, Demanio e patrimonio), Teodoro Buontempo (Casa, Terzo settore, Servizio civile e Tutela dei consumatori), Giuseppe Cangemi (Enti locali e sicurezza, Ambiente e sviluppo sostenibile, Politiche dei rifiuti), Stefano Cetica (Programmazione, bilancio e informatizzazione), Luciano Ciocchetti (Territorio e Urbanistica), Pietro Di Paolantonio (Sviluppo economico e Agricoltura), Aldo Forte (Politiche sociali della famiglia), Luca Malcotti (Infrastrutture e lavori pubblici, Mobilità e trasporti).
Senza mezzi termini e alcun sentimentalismo, nel pomeriggio di ieri la Polverini aveva convocato la giunta e gli assessori, spiegando che, “visto che la legge prevede una riduzione da 15 a 10 assessori, ho deciso di applicare subito questi tagli. Comunicherò presto chi dovrà andare a casa”. “Sono presidente uscente ma non ancora uscita. – aveva poi detto nel corso della trasmissione Porta a Porta – Stiamo concordando con la Cancellieri alcuni dettagli. Voglio diminuire gli assessori della mia giunta. Non è infatti necessario lo stesso numero di assessori per l’amministrazione ordinaria. È l’unico atto che posso fare da sola e il mio ultimo atto. Ho lavorato per l’accorpamento delle deleghe, le assegnerò, poi mi potrò dimettere”.
Così ha fatto, ma non senza scatenare la reazione dell’opposizione. Secondo Esterino Montino, capogruppo del Pd, “è una vergogna. Una presidente dimissionaria non può fare nomine e rinnovare contratti esterni solo per garantire uno stipendio ai suoi amici”. Poco dopo giunge la replica dell’ufficio stampa della Polverini: “La Giunta regionale ha confermato gli incarichi dei direttori esclusivamente nell’ottica di garantire la continuità dell’azione amministrativa in via ordinaria. Non vi è alcuna occupazione di posti o di potere. Si tratta di atti che non impegnano né obbligano il governatore e la giunta successiva. Sono del tutto strumentali quindi le dichiarazioni di chi confonde l’ordinaria e la straordinaria amministrazione della Giunta”.