Facebook e Twitter, no grazie. Il Coni – seguendo l’esempio del Cio – ha posto vincoli piuttosto severi all’utilizzo dei social network per gli atleti italiani che parteciperanno alle Olimpiadi di Londra 2012. Motivo: non favorire in nessun modo le scommesse, anche se è probabile che si vogliano evitare anche distrazioni e possibili polemiche o gossip. “Sarà fatta una normativa ben chiara. Non metteremo bavagli ma ci saranno delle limitazioni come il Cio suggerisce perché dobbiamo essere in regola con la comunicazione anche pensando alle scommesse che verranno effettuate sulle gare di Londra”, queste sono state le parole del presidente del Coni Gianni Petrucci. Gli atleti olimpici italiani dovranno quindi fare attenzione con pc, tablet, smart phone e chi più ne ha più ne metta nei Giochi Olimpici più tecnologici di sempre, con un salto notevole rispetto a Pechino 2008. Oggi è stato reso noto l’”Accordo di partecipazione per la squadra italiana ai Giochi della XXX Olimpiade di Londra 2012”. Si tratta di 13 pagine e 17 articoli che la Giunta – la millesima nella storia del nostro Comitato Olimpico – ha approvato e che il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha illustrato con il segretario generale Raffaele Pagnozzi: “Si tratta di un impegno che gli atleti azzurri dovranno sottoscrivere prima dell’Olimpiade inglese e che sarà consegnato, con una cerimonia ufficiale, alla Commissione Nazionale Atleti. Si tratta del divieto di doping, con sanzione di 100mila euro, di scommessa o agevolazione o suggerimento a farlo. E perciò sarà imposto un limite nell’utilizzo dei social network (Facebook e Twitter su tutti) nel diffondere notizie sul proprio stato di salute o di altri atleti, atte a dare informazioni proprio in merito ad eventuali scommesse. Questo divieto varrà per i soli atleti top e toccherà al Cio monitorare il web”. Per chi verrà pescato ad infrangere la norma scatterà una multa di centomila euro. Stabiliti anche i premi per i medagliati olimpici, che saranno gli stessi di Pechino 2008: 140.000 euro per l’oro, 75.000 per l’argento, 50.000 per il bronzo (75.000, 45.000 e 25.000 per i paralimpici). Niente aumenti, ma in tempi di crisi economica e di tagli è già un buon risultato. Petrucci è tornato anche sul no di Monti alla candidatura per l’Olimpiade del 2020: “La delusione è smaltita, ormai è alle spalle. Sono contento che il 18 aprile il presidente Monti venga al Coni per dare i Collari d’Oro del Coni per i campioni mondiali dell’ultimo trienno”.
L’altra notizia del giorno è che il Coni, come già avvenuto con la Procura di Cremona, si è costituito parte civile anche con quella di Bari in merito al caso di calcioscommesse che sta aprendo uno squarcio su un mondo ancora oscuro. Ecco il parere del presidente in proposito: “Se sarà un’estate calda? Temo quello che leggo sui giornali. Però mi sembra che non ci sia la minima preoccupazione di ciò che sta avvenendo, che è sotto gli occhi di tutti. Si parla sempre di futuro ma abbiamo sulle spalle, con l’Europeo alle porte, un problema pesantissimo. Nonostante ciò, si pensa solo a guadagnare qualche soldo in più, non ci si guarda in faccia e non ci si chiede che esempio si è dato. Il procuratore Figc Palazzi ha chiarito che darà un’accelerata rispettando i termini delle difese, pur sapendo che tante cose non le potrá avere perchè i magistrati non possono darle”.
(Mauro Mantegazza)