Gabriele Albertini entra nel merito della campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente di regione andando a toccare un argomento molto forte. E’ quello del buono scuola, istituito dalle precedenti giunte governate da Roberto Formigoni, e che permette un finanziamento ad alcune categorie di famiglie per pagare gli studi scolastici dei figli. Il buono scuola è accessibile per qualunque tipo di studio, che si frequenti cioè la scuola statale o quella paritaria, anche se ovviamente essendo il costo della scuola paritaria interamente a carico delle famiglie, sono questo tipo di famiglie quelle che ne fanno uso con maggior sollievo per il proprio reddito. Come si sa a differenza di quasi tutti i paesi europei dove anche il costo della scuola paritaria (quella che un tempo si definiva privata e che ancora oggi in modo erroneo in Italia spesso si definisce così) è quasi tutto a carico dello stato, in Italia invece interamente a carico delle famiglie. Albertini dunque promette che se sarà eletto presidente della Lombardia aumenterà il buono scuola, proprio per permettere una maggior libertà di scelta da parte delle famiglie, una autentica libertà di educazione: nel dirlo, ha sottolineato come i suoi due concorrenti, Maroni per il centro destra e Ambrosoli per il centro sinistra, su questo tema invece non abbiano ancora detto nulla: “L’ho detto e lo ripeto: quando sarò Presidente di Regione è mia ferma intenzione potenziare questo aiuto. Davanti ai silenzi imbarazzati di Ambrosoli sull’argomento Maroni in questi giorni non ha detto una parola”. Albertini ha quindi incalzato chiedendo se il silenzio di Maroni sull’argomento sia perché non creda al valore del buono scuola: “Dica come effettivamente la pensa. Gli elettori devono sapere”. Albertini ha poi polemizzato con le recenti dichiarazioni sempre di Maroni in tema di campagna elettorale dove, ha detto, sa solo ripetere come un disco rotto proposte demagogiche e irrealizzabili come il 75% delle tasse al nord. A riguardo di Ambrosoli invece ha detto che lui e la sua “compagine arlelicchino” su temi come la famiglia, Nasko e buono scuola sono divisi.
“Per noi quest’ultimo, il Buono Scuola, è un’autentica conquista liberale e di civiltà che permette a tutti di poter decidere liberamente a quale scuola -pubblica o paritaria – affidare l’educazione dei propri figli” ha concluso.