Seminario Nazionale “Matematica e Difficoltà”
Chianciano Terme, 2 – 3 marzo 2012
Il Seminario è stato organizzato dal GRIMeD, gruppo di ricerca interuniversitario, associazione senza fini di lucro a cui afferiscono docenti universitari e insegnanti ricercatori.
L’associazione si occupa da molti anni di insegnamento/apprendimento della matematica ad allievi in difficoltà, anche in presenza di disabilità, come è possibile rilevare dagli Atti dei Convegni, pubblicati dalla Pitagora (Bologna).
Da parecchi anni il GRIMeD propone l’alternanza biennale fra un Seminario di studio, e un Convegno nazionale. Nel Seminario, rivolto non solo agli associati, ma a ricercatori di varie discipline (psicologi, pedagogisti, medici, linguisti) e insegnanti interessati al tema, si dà la parola a esperti per introdurre un nuovo tema di ricerca, lasciando tempi abbastanza distesi per la discussione e il confronto, mentre nell’anno seguente il Convegno, oltre a conferenze di esperti, pone attenzione alle esperienze in atto, presentando comunicazioni di insegnanti, psicologi, medici, pedagogisti, eccetera su esperienze di insegnamento/apprendimento inerenti al tema trattato dal Seminario dell’anno precedente.
Il Seminario svoltosi a Chianciano nei giorni 2-3 marzo 2012 ha posto a tema le difficoltà nel alcolo, con particolare attenzione alla discalculia. Clicca qui per il programma del Convegno.
Il tema è di grande interesse nella scuola in questo particolare momento, in cui i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) sono stati portati al centro dell’attenzione da recenti provvedimenti di legge.
Sono intervenuti:
- Paola Vighi (Università di Parma) – Difficoltà in aritmetica, discalculia?
- Laila Craighero (Università di Ferrara) – Rappresentazioni senso-motorie: spazio e azione
- Andrea Biancardi (Università di Bologna) – Riconoscere e identificare la discalculia evolutiva
- Enrico Ghidoni (Università di Modena-Reggio Emilia) – Neuroscienze e matematica: cosa impariamo dai disturbi di apprendimento.
La domanda di fondo del mondo della scuola è come si debba porre l’insegnante di matematica di fronte alle difficoltà di apprendimento, se ci siano casi in cui l’intervento degli esperti, per esempio dopo la diagnosi di discalculia, possa risolvere a pieno la situazione superando le possibilità a disposizione dell’insegnante. Insomma, in parole povere, se sia possibile una delega della questione agli «esperti».
La prima lezione (Paola Vighi) ha chiarito l’orizzonte culturale in cui deve muoversi la ricerca: identificare fin dai primi apprendimenti cosa è importante in matematica rispettando la sua natura, non tanto e non solo i calcoli, quanto saper scrivere e leggere i numeri (la rappresentazione decimale posizionale è alla base delle operazioni ed è un argomento non facile), il significato delle operazioni, la differenza tra numero e cifra, la familiarità con i simboli, saper confrontare e ordinare i numeri, riconoscere gli ordini di grandezza, comprendere e risolvere problemi, la funzione dello zero, il concetto di unità con le sue molte sfaccettature (numero, misura, lingua comune). Questo livello di pensiero permette di acquisire elementi su cui poter costruire le conoscenze successive e mediante i quali poter educare la razionalità di ciascun allievo.
Le lezioni successive hanno posto in evidenza la complessità della ricerca in atto.
Andrea Biancardi ha specificato molto opportunamente che si può parlare di discalculia solo in relazione ai primi apprendimenti; ha mostrato riprese interessanti che fanno capire bene la fatica provata da un bambino discalculico per compiere calcoli per altri immediati. La sua impossibilità di memorizzare risultati elementari (i cosiddetti «fatti aritmetici») lo obbliga a riprendere continuamente dall’inizio i processi di calcolo, anche se elementari.
Enrico Ghidoni ha illustrato gli studi di neuroscienze degli ultimi anni, ha descritto le diverse abilità coinvolte nella conoscenza numerica e la loro differente localizzazione in specifiche aree cerebrali.
I tre relatori sono stati concordi nell’affermare che le ricerche in questo campo sono solo agli inizi.
Nella discussione, diversi interventi hanno sottolineato l’esigenza di approfondire la conoscenza reciproca tra chi si occupa di didattica della matematica e chi si occupa di psicologia dell’apprendimento per favorire una visione più ampia delle problematiche legate alle difficoltà o ai disturbi di apprendimento della matematica. Da parte di alcuni docenti presenti sono emersi i problemi legati alla realtà di classe, in cui occorre proporre percorsi di apprendimento che tengano conto delle differenti capacità degli alunni, in particolare sono state esposte le problematiche legate alla valutazione in caso di Disturbi Specifici di Apprendimento. Con chiarezza si è ribadito che, anche in caso di disturbi specifici, la responsabilità del docente non può essere delegata, ma dovrebbe trovare la possibilità di un confronto e di una collaborazione con altre figure professionali.
La discussione ha permesso di porre in evidenza che un insegnante attento e appassionato può ottenere ottimi risultati attraverso una «buona» didattica.
Nell’anno 2013 verrà proposto, con il medesimo titolo del Seminario, il tradizionale Convegno Nazionale GRIMeD, in luogo ancora da destinarsi. Negli Atti del prossimo Convegno saranno contenute anche le relazioni presentate al Seminario di quest’anno.
Gli insegnanti di matematica, di qualsiasi tipo di scuola, che giudicano di aver fatto esperienze interessanti su questo tema, sia con bambini di scuola primaria, sia con allievi di scuola secondaria, e che desiderano comunicarle, potranno mettersi in contatto con la Commissione organizzatrice, tramite il sito del GRIMeD.
Anna Paola Longo e Graziella Visconti
(Associazione Ma.P.Es, Matematica, Pensiero, Esperienza)
© Pubblicato sul n° 44 di Emmeciquadro