E’ il patron Giorgio Armani a consegnare la Coppa Italia 2016 all’Olimpia Milano. L’EA7 ha dominato la manifestazione riscrivendo il record di punti totali di scarto nelle tre partite delle Final Eight: sono 67 suddivisi tra i 29 dei quarti con Venezia, i 32 della semifinale contro Cremona e i 6 nella finale odierna (il primato apparteneva alla Montepaschi Siena 2010, con 54). Come ha ammesso l’allenatore avversario Pino Sacripanti ai microfoni di RaiSport, Milano è stata troppo forte: vittoria meritata e Coppa Italia nuovamente in bacheca dopo vent’anni di attesa. Il titolo di MVP è andato a Rakim Sanders, protagonista delle giocate che hanno spezzato le gambe alla resistenza di Avellino: per l’ex Sassari 17 punti, 7 rimbalzi (4 d’attacco) e 2 recupero, per una bel 20 di valutazione.
Da rimarcare anche l’apporto di Andrea Cinciarini autore di canestri importanti per allungare il progressivo vantaggio dell’Olimpia, e dei lunghi dinamici McLean e Macvan che hanno combinato 29 punti e 11 rimbalzi in due. La Sidigas ha finito per racimolare una valutazione complessiva puù alta (97-79) ma ha pagato soprattutto le seconde chance concesse agli avversari. Dopo la festa Milano tornerà a pensare all’Eurocup: mercoledì (24 febbraio) alle 18:00 è in programma l’andata degli ottavi di finale in casa del Banvit Bandirma (Turchia); il prossimo impegno di campionato invece vedrà l’EA7 ospite della Virtus Bologna (domenica 28/2, ore 20:30) e Avellino sul parquet di Sassari (sempre domenica sera, ore 20:45).
L’ultimo periodo si apre con il quarto fallo di Simon, ma Milano non ne risente: due recuperi di squadra ed altrettante affondate di Rakim Sanders scrivono il +11 a 7 minuti e mezzo dalla fine. Si prosegue e Milano riesce a chiudere la difesa, mentre in attacco Sanders infila anche la tripla frontale per il 73-59 a 5′ dal termine. E’ poi Cinciarini a servire il +15 con un’altra conclusione da lontano (76-61), e quando McLean appoggia il massimo vantaggio dell’Olimpia (+17) Sacripanti deve ricorrere al timeout, nel frastuono del pubblico di casa.
Al rientro Avellino ritaglia un break di 7 punti a zero, condito da due rimbalzi offensivi, e questa vola è Repesa a fermare il gioco (68-78, 1’56” alla fine). Nunnally risponde a McLean con una tripla pazzesca (80-71), poi recupera palla ma decide di andare dritto per dritto e sbaglia il tiro in entrata. Ultimo minuto: altro rimbalzo d’attacco di Sanders che si candida al titolo di MVP del match, Milano sbaglia ancora e Nunnally va a schiacciare in contropiede (80-73).
Mancano però solo 20 secondi e il Forum comincia a saltare di gioia: liberi di Simon per l’82-73, pOI standing ovation per l’uscita di Sanders (5 falli). Gli ultimi punti sono dell’ex Ragland e di Nunnally ma servono solo per il tabellino: risultato finale Olimpia Milano 82 Sidigas Avellino 76, la squadra di Repesa vince la Coppa Italia di basket 2016. Quinto trofeo nella storia dell’Olimpia che torna ad iscrivere il suo nome nell’albo d’oro vent’anni dopo l’ultima volta (1996, 90-72 contro la Scaligera Verona, sempre ad Assago). Termina invece a 9 la serie di partite vinte di Avellino tra campionato e coppa.
Milan Macvan aveva firmato l’ultimo canestro prima dell’intervallo, al rientro in campo infila altri 5 punti che portano Milano sul +10 (48-38); Nunnally rattoppa con quattro liberi consecutivi e l’assist per Acker che appoggia il meno quattro, ma Rakim Sanders piazza una tripla frontale ‘ignorante’ che interrompe il break avversario (51-44). Milano continua a fare la voce grossa a rimbalzo, anche in attacco: McLean timbra il +9, poi Jenkins riporta il vantaggio in doppia cifra con la tripla dall’angolo (60-50).
Milano esaurisce il bonus dei falli a 2 minuti dal termine del periodo; la Sidigas si appoggia a Buva e con due liberi di Ragland torna a meno cinque, l’ultima tripla di Jenkins rimbalza sul ferro ed ecco quindi il punteggio al termine del terzo quarto: Milano 60, Avellino 55. Ultimi dieci minuti in arrivo, se basteranno…
Olimpia Milano e Sidigas Avelllino di nuovo in campo per il secondo tempo della finale di Coppa Italia. Diamo un’occhiata al tabellino del primo tempo: spicca il predominio dell’EA7 alla voce rimbalzi, i giocatori di coach Repesa ne hanno catturati 28 equamente ripartiti tra difensivi e offensivi, solo 15 totali invece per gli irpini. Milano ha perso anche 4 palloni in meno, 3 contro i 7 di Avellino, ma sta tirando tanto e male da tre (5/21); più elevate le percentuali di Avellino: 10/17 dentro l’arco, 3/8 da lontano.
James Nunnally è l’unico giocatore in doppia cifra dopo i primi due quarti: 10 punti per lui mentre sono 7 quelli di Milan Macvan e Rakim Sanders, che guidano l’attacco di Milano. 5 rimbalzi di cui 3 in attacco per Bruno Cerella, 3 assist a testa per Marques Green e Maarten Leunen. La parola torna al parquet per il terzo quarto di gioco.
Secondo quarto: Ragland chiama da tre, Macvan risponde per le rime nell’azione seguente (26-14) mentre Milano torna alla difesa a uomo dopo un’azione a zona. A 8’18” dalla fine tecnico contro Simon per proteste, Avellino ne approfitta per portarsi a meno 7 ma una bomba di Lafayette riporta Milano in doppia cifra di vantaggio (29-19). Positivo Cinciarini che infila 2 punti ed altrettanti rimbalzi d’attacco in pochi secondi; Nunnally si sblocca da lontano e poi riporta la Sidigas a meno 6 con un gioco da tre punti ispirato dalla penetrazione di Acker, ma Cinciarini spegne subito il break con la tripla che infiamma al Forum (36-27).
Dopo il timeout di Sacripanti Acker trova canestro e terzo fallo di Simon, che deve quindi tornare in panchina. I liberi di Nunnally a 1’42” dall’intervallo riducono il gap a 4 lunghezze (32-36), con entrambe le squadre in bonus. Nell’azione seguente però si fa vedere McLean con rimbalzo d’attacco (il dodicesimo di Milano, nessuno per Avellino) e gioco da tre punti; bravo Giovanni Pini a rispondere per le rime dall’altra parte (39-35). Il primo tempo si chiude con il tap-in di Macvan che fissa il risultato sul 43-36 a favore dell’Olimpia.
Quintetti base per la finale di Coppa Italia: l’Olimpia Milano schiera Andrea Cinciarini, Charles Jenkins, Krunoslav Simon, Rakim Sanders e Daniele Magro; Avellino risponde con Marquees Green, Alex Acker, James Nunnally, Maarten Leunen e Riccardo Cervi. La palla a due premia Avellino e Riccardo Cervi infila il primo canestro da sotto; Rakim Sanders gli risponde subito da lontano. Lo stesso Sanders (schiacciata al volo) e Jenkins portano Milano sul +8 (12-4), che costringe Sacripanti al primo timeout.
Milano chiude bene la sua area, Avellino cerca di scaldare Nunnally che però comincia male (4 perse). Entra in campo anche Cerella che si fa subito valere con un rimbalzo d’attacco, poi si inscrive a referto anche Kalnietis per il +10 milanese (18-8); dall’altra parte entra in azione Veikalas con la prima tripla a segno per la sua squadra (18-11). Il primo quarto si chiude con il canestro di Kalnietis, armato da Simon: Olimpia Milano 21, Sidigas Avellino 11.
Siamo finalmente arrivati al momento della palla a due tra Olimpia Milano e Sidigas Avellino, atto finale della Coppa Italia 2016 di basket. Tutto pronto al Mediolanum Forum di Assago: Milano ha triturato Venezia e Cremona nei due turni precedenti, Avellino ha fatto più fatica ma viaggia sull’onda dell’entusiasmo dopo le prestigiose vittorie ai danni di Reggio Emilia e Trento. Per quanto riguarda le scelte di formazione coach Repesa sceglie di escludere ancora Esteban Batista per far spazio a Mantas Kalnietis, sarà quindi una Milano più ‘piccola’ e che potrà incredibilmente contare anche su Bruno Cerella. L’italo-argentino è presente in panchina nonostante l’infortunio al ginocchio destro patito nei quarti contro Venezia, vedremo se potrà anche spendere qualche minuto in campo.
Si è accennato allo scontro diretto tra Olimpia Milano ed Avellino relativo al campionato in corso, a suo modo storico in quanto prima sconfitta casalinga dell’EA7 in regular season A dopo ben 41 partite. Torniamo al 31 gennaio, per la 18^giornata Milano presentava alla palla a due il seguente quintetto: Cinciarini, Lafayette, Simon, Macvan, Magro; per Avellino invece titolari Marques Green, Acker, Nunnally, Leunen e Cervi. Partita sempre equilibrata: vantaggio minimo per Milano al termine del primo quarto (21-20), una manciata sopra Avellino all’intervallo lungo (38-42). Nel terzo periodo un mini strappo dell’Olimpia per la parità a quota 57, decisivi gli ultimi 10′ in cui la Sidigas riuscì a realizzare un punto in più (23-24), strappando una vittoria preziosa per la classifica ed il morale. A decidere le sorti dell’incontro fu una tripla di Maarten Leunen a 13 secondi dall’ultima sirena; i top scorer della sfida furono Krunoslav Simon dell’Olimpia e James Nunnally per la Sidigas, entrambi a quota 20 punti.
Spazio ora ad alcune dichiarazioni di Stefano Sacripanti, allenatore di Avellino che si prepara a disputare la finale di Coppa Italia contro l’Olimpia Milano. Il tecnico ed Cantù ha sottolineato come sia stato necessario fare tanta fatica per avere ragione di una Trento molto coriacea. Fatica che potrebbe pesare proprio nella finale con Milano. Per Sacripanti è importante soprattutto la reazione della squadra che appena due mesi fa sembrava pronta al declino, ma che invece ha reagito con forza, anche per la vicinanza della società ai giocatori, che dci hanno messo veramente il cuore. Sacripanti ha sottolineato la crescita dei lunghi Buva e Cervi, la certezza di Veikalas, e la voglia di giocare di Green nonostante le sue imperfette condizioni fisiche, e non ha mancato di fare i complimenti a Trento per la gara e soprattutto a Toto Forray, vera spina nel fianco per la sua difesa. Sacripanti chiude dicendo di rappresentare tutta l’Irpinia e che si aspetta dai suoi 40 minuti di grande intensità per provare a battere Milano.
Alcuni pensieri espressi dal coach di Milano Jasmin Repesa prima della finale di Coppa Italia contro Avellino. Dopo la vittoria in semifinale contro Cremona l’allenatore dell’Olimpia è apparso soddisfatto del lavoro dei suoi che non si sono risparmiati sino alla fine nonostante il largo vantaggio. Il coach milanese ha sottolineato come sia la giusta mentalità, che è stata costruita con pazienza con il lavoro in allenamento. Per quanto riguarda la gara con Avellino l’allenatore croato non si nasconde le difficoltà dell’incontro, sapendo anche che la pressione è tutta sulla sua formazione, che ha il dovere di vincere. Sicuramente, alla terza gara in tre giorni, dichiara Repesa, conteranno molto la freschezza e soprattutto la forza mentale, perché è anche con quella che entrano i tiri e si catturano i rimbalzi e le palle vaganti. Ripensando alla gara persa in campionato, Repesa parla soprattutto della necessità di difendere forte per tutti i 40 minuti.
E Sidigas Avellino saranno di fronte oggi, domenica 21 febbraio, nella finale della Coppa Italia 2016 di basket: palla a due ore 18.00 al Forum di Assago.
Nel turno di semifinale disputato sabato, l’Olimpia Milano ha vinto con grande autorevolezza il derby lombardo contro la Vanoli Cremona (90-58), mentre Avellino ha regolato in volata la Dolomiti Energia Trento (69-71). Per l’Olimpia si tratta del ritorno in finale ad un anno di distanza dalla sconfitta per mano di Sassari subita l’anno scorso: si giocava a Desio e la Dinamo s’impose negando all’Olimpia un ritorno alla vittoria nella manifestazione che manca dal 1996.
Ora i milanesi ci riprovano sul parquet di casa, ma devono temere la formazione di Sacripanti che un mese fa, in campionato, seppe sbancare il Forum interrompendo un’imbattibilità interna che in campionato era arrivata quasi a tre anni. Per Avellino si tratta della seconda finale della sua storia ed anche le statistiche sembrerebbero favorirla, visto che nell’occasione precedente, nel 2008, se la aggiudicò avendo in squadra, come in questa occasione, il play Marques Green.
Milano si presenta alla finale di Coppa Italia con il ruolo di favorita, sia per la completezza del roster che per le due prestazioni dei giorni scorsi. L’unico rammarico per Repesa è l’infortunio al ginocchio capitato a Cerella nella partita dei quarti, che costringerà l’italo argentino ad una operazione e forse a chiudere anzitempo la sua stagione. Proprio per questo motivo, stante il rientro dell’infortunato Kalnietis e la necessità di avere in campo un gruppo di esterni in grado di mettere pressione per tutta la durata della gara, Repesa ha deciso di lasciar fuori entrambi i suoi centri, Barac ed il neo arrivato Batista, nella rotazione obbligata dei suoi stranieri. Una scelta che ha pagato contro Cremona: Milano si è trovata benissimo intorno alla leadership, ormai consolidata, di Kruno Simon ed alla crescita di Sanders.
McLean e Macvan sono stati i punti di riferimento sottocanestro, dove ha avuto un maggior numero di minuti anche Magro, ma probabilmente per contrastare i lunghi di Avellino Repesa rimetterà in campo Batista. In queste Final Eight è tornato in panchina anche il capitano Alessandro Gentile, ma come si dice in questi casi solo per onor di firma, in vista di un rientro successivo sul parquet forse in occasione della gara di Eurocup (l’andata degli ottavi in programma mercoledì in casa del Banvit Bandirma). Milano proverà a partire forte, come ha fatto con Cremona per poi controllare, ma sa dalla partita di campionato che Avellino è squadra capace di grandi parziali, specialmente quando la difesa avversaria cala di intensità. Ci sarà quindi bisogno per ritornare ad alzare la coppa di una grande prova corale.
Avellino ha conquistato la finale battendo per la terza volta su altrettanti incontri stagionali Trento. Come detto la Sidigas sa come si fa a portare a casa la vittoria dal Forum di Assago, ma d’altra parte ha giocato una semifinale molto più impegnativa dell’Olimpia, vincendo nel finale grazie alla precisione ai tiri liberi dei suoi centri Buva e Cervi, che si stanno rivelando molto preziosi nello scacchiere bianconere, così come Marques Green, in campo nonostante i problemi che lo affliggono, e Ragland, in campo oggi da ex. Le fortune della Scandone sono però anche nella concretezza sotto le plance di Leunen, vero e proprio play aggiunto e di Veikalas, il lituano che uscendo dalla panchina può girare le partite. Per Avellino tra campionato e coppa c’è una striscia aperta di nove gare vinte consecutivamente, e gli uomini di Sacripanti faranno di tutto per proseguirla.
La finale di Coppa Italia tra Olimpia Milano e Sidigas Avellino sarà trasmessa in diretta tv sul canale Rai Sport 1, il numero 57 del vostro telecomando sul digitale terrestre gratuito e 227 dello SkyBox satellitare. Il match si potrà seguire anche in diretta streaming video sul sito internet www.rai.tv. Il sito ufficiale della Lega Basket, www.legabasket.it, metterà a disposizione una pagina azione per azione della partita con punteggio e statistiche aggiornate in tempo reale.
Il tabellino
(21-11, 43-36, 60-55)
EA7 Olimpia Milano: A.Cinciarini 10 (2/3, 2/3), Jenkins 8 (1/4, 2/5), Simon 8 (3/6, 0/4), Sanders 17 (3/5, 3/5), Magro 2 (1/1), Lafayette 3 (0/2, 1/5), Kalnietis 5 (2/4, 0/6), Macvan 14 (4/6, 2/3), McLean 15 (3/6, 0/1), Cerella (0/2 da tre). N.e. A.Gentile, Amato. All.Repesa.
Sidigas Avellino: M.Green 1 (0/2, 0/4), Acker 9 (4/8, 0/1), Nunnally 25 (6/9, 2/5), Leunen 3 (1/2, 0/1), Cervi 8 (4/6), Ragland 8 (1/4, 1/2), Buva 13 (6/10), Veikalas 5 (1/2, 1/3), Pini 4 (1/3 da due), Severini. N.e. Norcino, Parlato. All.Sacripanti.
Tiri da due punti: Milano 22/45 (48,9%), Avellino 24/46 (52,2%)
Tiri da tre punti: Milano 4/10 (29,4%), Avellino 4/16 (25%)
Tiri liberi: Milano 8/10 (80%), Avellino 16/22 (72,7%)
Rimbalzi: Milano 47 (28 difensivi, 19 offensivi: Sanders 7, McLean 6), Avellino 37 (28 dif., 9 off.: M.Green, Leunen 6, Buva 5)
Assist: Milano 17 (Lafayette 6, Kalnietis 4), Avellino 18 (M.Green 6, Acker e Leunen 4)