Missione compiuta per il Paris Saint-Germain, che accede ai quarti di finale della Champions League. I parigini pareggiano per 1-1 il ritorno degli ottavi contro il Valencia, e si qualificano in virtù del 2-1 della gara di andata. Decisivo l’ex napoletano Ezequiel Lavezzi, eletto man of the match dall’UEFA. Il Pocho ha realizzato il gol del definitivo 1-1, scacciando i fantasmi emersi dopo il vantaggio del Valencia, siglato dal brasiliano Jonas. Quella tra Paris Saint Germain e Valencia non è stata una partita spettacolare ma condizionata dalla paura di sbagliare: le due squadre si sono studiate soprattutto nel primo tempo, stando attente a non esporsi troppo. Nella ripresa gli schemi si sono un pò allenati, e sono arrivati due gol e qualche emozioni in più. Al fischio finale si contano 8 tiri per parte: il PSG ne ha effettuati 7 nello specchio della porta avversaria, meno preciso il Valencia con 4. Gli spagnoli hanno gestito di più il pallone, totalizzando il 59% di possesso palla che però ha fruttato solo tanti calci d’angolo, ben 13, più che una vera e propria supremazia nel gioco e nelle occasioni da rete. Il PSG invece ha raccolto il 41% della gestione del pallone, calciando 4 tiri dalla bandierina: tanto è bastato per conservare un risultato utile e passare il turno. 11 i falli commessi dal PAG, 19 invece dal Valencia per 6 ammonizioni totali, 1 per i francesi (Lavezzi, ma per essersi tolto la maglietta dopo il gol) e 5 per gli spagnoli (Albelda, Victor Ruiz, Parejo, Banega e Soldado). Per Lavezzi è la quarta partita consecutiva con gol in Champions League: l’argentino è riuscito a non far rimpiangere Zlatan Ibrahimovic, che ha scontato la prima delle due giornate di squalifica rimediate nella gara di andata. Non sono stati del match nemmeno Marco Verratti, anch’egli squalificato (per somma d’ammonizioni), e David Beckham, rimasto in panchina per tutti i novanta minuti. Il ritorno dello Spice Boy in Champions League però dovrebbe essere solo rimandato: Ancelotti avrà bisogno anche di lui nei quarti di finale. Come ripete da tempo Carlo Ancelotti, il Paris Saint-Germian non sembra ancora pronto per la vittoria della Coppa ma può essere un’insidiosa mina vagante, in un torneo che sa sempre riservare degli imprevisti.
I GOL – 0-1 al 55′: il Valencia passa al decimo della ripresa grazie ad un gol dell’attaccante Jonas. Van Der Wiel imposta sulla destra per il PSG. Passaggio centrale per Matuidi, contrastato dal valenciano Tino Costa; la palla s’impenna, Tino Costa riesce a deviarla verso Jonas che controlla e dal limite dell’area calcia un gran destro a mezz’altezza, che batte Sirigu infilandosi in rete alla sua destra. 1-1 al 66′: PSG che pareggia al ventunesimo minuto della ripresa grazie ad Ezequiel Lavezzi. Percussione centrale di Gameiro, che accelera palla al piede, arriva al limite dell’area e cerca l’azione personale, in mezzo a due difensori: il rimpallo dirotta il pallone sul destro di Lavezzi che calcia di prima, il portiere Guaita respinge ma nulla può sulla ribattuta della stesso Lavezzi, che con la coscia sinistra mette in rete da pochi passi.
Queste alcune delle parole di Carlo Ancelotti, allenatore del , nella conferenza stampa dopo la partita: “E’ stata una partita molto impegnativa, ma sapevamo che il Valencia ci avrebbe reso la vita difficile. Nel primo tempo non ci siamo espressi al meglio. Siamo andati meglio nella ripresa dopo lo svantaggio. E’ un risultato importante per il club, che non raggiungeva i quarti di finale da 18 anni. (…) Il gol incassato ci ha dato la sveglia. Nel primo tempo abbiamo badato troppo a controllare. Vincere la Champions League è molto difficile. Il nostro obiettivo è fare il meglio possibile. All’inizio del torneo nessuno sapeva dove saremmo potuti arrivare: adesso i quarti“.
Questa invece la reazione nel dopogara di Ernesto Valverde, allenatore del Valencia: “Siamo venuti qui per cercare la qualificazione. Sapevamo che non sarebbe stato facile perché sono una buona squadra e ci dispiace non esserci riusciti. E’ stato un peccato non essere riusciti a difendere il vantaggio più a lungo nella ripresa perché avremmo potuto creare più problemi. Se non altro siamo riusciti a tenere vive le speranze fino alla fine. (…) Siamo arrivati diverse volte vicino alla loro area e abbiamo avuto diversi corner, ma ci è mancato qualcosa negli ultimi trenta metri. Nel finale abbiamo pagato un po’ di fatica. Nel primo tempo abbiamo prestato molta attenzione a non concedere spazi alle loro ripartenze, che all’andata ci avevano fatto molto male. Lo spogliatoio è un po’ triste, ma la squadra ha dimostrato di che stoffa è fatta. Usciamo a testa alta“.