Chi pensava che la Montepaschi Siena avesse smesso di vincere e si fosse ridimensionata dopo l’addio di Simone Pianigiani direzione Istanbul e dei suoi pretoriani McCalebb e Stonerook (oltre a Lavrinovic) si sbagliava di grosso, oppure non segue così assiduamente il basket italiano da essere informato dei fatti. Luca Banchi del resto ha avuto modo di studiare il suo maestro per anni, e la società non perde un colpo: Siena vince per la quinta volta la Coppa Italia e lo fa contro una Cimberio Varese che questa sera ha dimostrato due cose. La prima, che la strada verso le vittorie e i titoli è lunghissima e passa necessariamente attraverso batoste; la seconda, che può giocarsela per lo scudetto fino in fondo. La Cimberio capolista e testa di serie numero 1 di queste Final Eight ricorda da molto vicino quella del 1999, di Recalcati che allenava Pozzecco, Meneghin e Galanda: quella squadra dominava in campionato a dispetto dei pronostici, giocava magnificamente bene e arrivò in finale di Coppa Italia. Perse contro la Virtus Bologna che era di gran lunga la più forte squadra in Italia, ma da lì prese l’abbrivio decisivo per vincere lo scudetto. Sarà così anche questa volta? Vedremo, ma mentre celebriamo quella che è comunque un’impresa per la squadra di Frank Vitucci non possiamo non celebrare una Siena che per la terza volta ricostruisce e per la terza volta non smette di vincere. Forse per il tricolore sarà più dura, ma intanto il Montepaschi ha fatto vedere di essere ancora la numero uno. L’inizio è shock: Varese paga l’emozione, Siena da queste parti si è già trovata e ne approfitta: in un amen è 18-0, prima che Varese inizi a inquadrare il canestro. Al primo riposo (corto) si va sul 23-14, con la Cimberio che trova una reazione e si arrampica fino al meno cinque prima di essere ricacciata indietro. Ma gli uomini di Vitucci hanno un problema: perdono troppi palloni (alla fine saranno 8 per Mike Green e 18 in totale, ma 16 anche per Siena), Banks non è un fattore (0 punti in 16 minuti) e Dunston che pure domina sotto canestro viene subito gravato di falli, una constante in questa Final Eight e in generale nella sua avventura italiana. Così Siena pur può controllare: all’intervallo lungo va sul +14, poi ancora nel terzo periodo mette le marce alte (era il segreto di Pianigiani) e ricaccia indietro Varese che comincia a produrre qualcosa con Green ma non trove risposte a Bobby Brown e Hackett (25 e 17, con anche 7 assist combinati). Sembra fatta, e invece ecco quello che non ti aspetti: Varese improvvisamente rientra nel terzo periodo, si avvicina a 10 punti, poi sotto la doppia cifra, poi addirittura entra nell’ultimo minuto sul -3. Ere però sbaglia la tripla del pareggio e così comincia la girandola di tiri liberi: il Montepaschi è infallibile, ma Varese trova due triple incredibili con Green, Ere e De Nicolao. Troppo tardi, non c’è più tempo e Siena vince ma con un grande spavento nel finale e qualche fischio contestato di Cicoria (non convince un’infrazione di passi di Talts). Varese si iscrive ufficialmente al club delle grandi e adesso spera nella cabala. Banchi festeggia: tra semifinale con Sassari e stasera l’ha scampata bella. Forse però anche lui spererà di non incontrare più questa Cimberio sulla strada verso il settimo scudetto consecutivo.
(Claudio Franceschini)
Sakota 3 (0/1, 1/4),Banks (0/4, 0/1), Rush 4 (2/3, 0/2), Talts 4 (2/4, 0/1), De Nicolao 8 (0/2, 2/4), Green 29 (6/11, 3/5), Ere 7 (1/3, 1/5), Polonara 5 (2/5), Dunston 14 (6/8). N.E. Balanzoni, Bertoglio, Cerella. All. Vitucci
Brown 25(2/7), (5/7), Eze 2 (1/1), Rasic 2 (1/1, 0/1), Kangur 2 (1/2, 0/1), Sanikidze 5 (1/2, 0/2), Ortner 6 (2/3), Lechthaler, Janning 10 (3/3, 1/2), Hackett 17 (2/9, 2/2), Moss 8 (4/4, 0/4). N.E. Ress, Neri. All. Banchi
Tiri liberi: Varese 15/19, Siena 21/26
Rimbalzi: Varese 38 (Talts 8, Ere 7), Siena 31 (Sanikidze 8, Moss 6)
Assist: Varese 5 (Green 4, De Nicolao 1), Siena 11 (Brown 4, Hackett 3)
Palle perse: Varese 18 (Green 8), Siena 16 (Brown 5)
Stoppate: Varese 2 (Talts 1, Dunston 1), Siena 3 (Eze 3)