Ci sarà un perchè se gli Australian Open di tennis sono il torneo dello Slam nel quale storicamente gli italiani faticano di più. Forse Sara Errani, dopo averci fatto sognare nel 2012 con la finale del Roland Garros e la semifinale degli US Open, salverà nuovamente la faccia della spedizione azzurra; ma la giornata inaugurale del primo Slam della stagione, sul cemento di Melbourne, è stata una Caporetto per il tricolore. Potevamo aspettarci un risultato migliore? Decisamente sì, non fosse altro che per le statistiche nude e crude, perchè quando perdi sei giocatori su sei c’è poco da appellarsi alla maggior validità e qualità avversaria. L’eliminazione che pesa e brucia di più è quella di Fabio Fognini: da quanto tempo si dice che il tennista sanremese ha i colpi del fuoriclasse ed è atteso all’esplosione? A 25 anni forse non è più il caso di crederci: perdere al primo turno dal semisconosciuto spagnolo Bautista Agut non è quello che speravamo, nemmeno se Fabio ha portato l’avversario al quinto set, perchè perdere primo e quinto parziale vincendo un solo game è troppo poco per un giocatore che ha sicuramente nella terra rossa il suo punto di forza ma che ha il talento per superare i primi turni di uno Slam. Niente da fare, e qui era prevedibile, per Paolo Lorenzi: aveva messo in crisi Nadal, sul cemento australiano è troppo inferiore al sudafricano Anderson (un altro di cui si dice un gran bene e che finora ha deluso), pur se gli ha strappato il quarto set al tie break. Fuori anche Flavio Cipolla (nettamente sconfitto dal tedesco Kamke) e Simone Bolelli, preso a pallate dalla testa di serie numero 24, il polacco Janowicz. Tra gli uomini soffriamo, d’accordo: abbiamo qualche possibilità domani, quando Andreas Seppi, 21esimo seed del torneo, incrocerà la racchetta con l’argentino Zeballos. Impegnato anche Filippo Volandri, che se la vedrà però con Gilles Simon in una partita dal pronostico sfavorevole. Tra le donne, le migliori giocano nella notte: Francesca Schiavone ritrova Petra Kvitova che ha quasi battuto a Wimbledon, la ceca è la lontana cugina della vincitrice dei Championships 2011 e sul cemento rende meno. Francesca ce la può fare, così come Sara Errani e Roberta Vinci che giocano un doppio Italia-Spagna, avversarie rispettivamente la Suarez Navarro e la Soler-Espinosa. Ha già perso invece Karin Knapp, piegata in tre set dalla portoghese Koehler; ed è fuori Camila Giorgi, che prima del torneo aveva raggiunto la miglior posizione nel ranking WTA in carriera (numero 75) ma non ha mai iniziato a giocare contro la francese Foretz Gacon. Certo il sorteggio non l’ha aiutata, ma dopo l’exploit di Wimbledon (terzo turno eliminando Nadia Petrova) la marchigiana di origine argentina non ha più saputo ripetersi, e per il momento tarda ad esplodere sulla scena. Nelle altre partite della notte poche sorprese: completata la metà bassa del tabellone femminile, tutte le teste di serie principali hanno passato il turno (la beniamina di casa Stosur, Maria Sharapova con un doppio 6-0, Ana Ivanovic recente protagonista della Grande Sfida a Milano). Tra gli uomini (metà alta) accedono al secondo turno Novak Djokovic (tre set su Mathieu), David Ferrer (battuto Rochus) e Janko Tipsarevic. Qui è saltata la prima testa di serie di un certo peso: Juan Monaco ha perso da Kuznetsov.
Roberto Bautista Agut (ARG) b. Fabio Fognini 6-0, 2-6, 4-6, 6-3, 1-6
(24) Jerzy Janowicz (POL) b. Simone Bolelli 7-5, 6-4, 6-3
Tobias Kamke (GER) b. Flavio Cipolla 6-1, 6-4, 6-1
Kevin Anderson (RSA) b. Paolo Lorenzi 6-3, 6-7, 6-3, 6-4
Koehler (POR) b. Karin Knapp 3-6, 6-3, 6-3
Stephanie Foretz Gacon (FRA) b. Camila Giorgi 6-2, 6-3
(21) Andreas Seppi – Horacio Zeballos (ARG)
(14) Gilles Simon (FRA) – Fabio Volandri
Silvia Soler-Espinosa (SPA) – (16) Roberta Vinci
Carla Suarez Navarro (SPA) – (7) Sara Errani
Francesca Schiavone – (8) Petra Kvitova (CZE)