Ben presto la manifestazione degli studenti per protestare contro la riforma della Gelmini e contro i tagli del governo ha assunto tinte tutt’altro che pacifiche. Partiti alle 9.45 da Largo Cairoli, poco dopo hanno lanciato secchiate di vernice, uva e fumogeni contro la sede di Unicredit, in Piazza Cordusio. Il corteo, organizzato del Coordinamento dei collettivi, è stato guidato da un gruppo di ragazzi che sventolava lo striscione: “Save schools not banks”. Il serpentone dei ragazzi, giunto proprio Piazza Cordusio, si è diviso in due. I collettivi hanno proseguito verso il Provveditorato, un altro troncone, invece, guidato da Rete Studenti e dal collettivo Blackout e da collettivi universitari si è diretto verso la Regione Lombardia. Qui, di fronte alla sede, la tensione ha raggiunto l’apice. Un gruppo di studenti ha tentato di forzare un blocco dei carabinieri in tenuta antisommossa per fare irruzione all’interno dell’edificio. I militari hanno risposto scagliando alcune manganellate.
Gli studenti hanno tentato rompere il cordone pressando con una sorta di scudi di polistirolo, protetti da caschetti da cantiere. Un gruppo di manifestanti ha tentato anche di fare irruzione all’interno della sede italiana di Moody’s,l’agenzia di rating che recentemente ci ha declassato. Non riuscendoci, è stato preso d’assalto l’edificio, situato in corso di Porta Romana, con lanci di uova e secchiate di vernice. Anche altre due banche sono state attaccate, sempre col medesimo sistema. Sulle vetrate di queste ultime due sono stati affissi dei cartelli con la scritta «Not our debt». La manifestazione, organizzata dai collettivi studenteschi delle scuole superiori e dal centro sociale Il cantiere, sta vedendo una partecipazione nettamente più alta delle altre volte. Contemporaneamente, gli studenti stanno manifestando in 90 città italiane. Nel merito, le motivazioni ufficiali delle proteste riguardano il diritto allo studio, l’edilizia scolastica, e il sistema di welfare studentesco. Si tratta solamente del primo di una serie di gesti contro il ministero della Pubblica istruzione ed le politiche del governo.
Domani, infatti, sarà la volta dello sciopero dei lavoratori del settore del pubblico impiego e della conoscenza della Cgil, che ha indetto a Roma una manifestazione nazionale. Il corteo partirà dalle 14 da Piazza della Repubblica e si concluderà a Piazza del Popolo con l’intervento di Susanna Camusso. I 12 ottobre, invece, sarà la volta della Cisl mentre la Uil si muoverà il 28.