Si è conclusa anche la seconda giornata del gruppo C degli Europei 2012, quello che vede impegnata l’Italia. Con le partite di ieri, la situazione si è fatta un po’ ingarbugliata ma nella sostanza, per quel che riguarda gli azzurri, chiarissima: bisogna necessariamente vincere contro l’Irlanda, e poi sperare che non esca l’unico risultato che ci farebbe fuori da Croazia-Spagna. Arriva da qui il primo verdetto: l’Irlanda di Trapattoni è già eliminata. Vediamo la situazione nel girone, con tutte le possibilità.
Ieri sera abbiamo visto la Spagna campione del mondo e d’Europa in carica. Una dimostrazione di forza pur contro la modesta Irlanda, un 4-0 che ha tolto ogni dubbio circa il reale valore di questa formazione, che resta l’assoluta favorita alla vittoria. Le Furie Rosse, gruppo sostanzialmente invariato rispetto a quello che ha trionfato in Sudafrica, ha azzannato la partita con la voglia di archiviare al più presto la vittoria, e poi di concentrarsi sul bottino di gol necessario a garantirsi il primo posto nel girone. Già, a questo punto entra in gioco il calcolo, e diciamolo subito: la Spagna resta fuori solo se perde e contemporaneamente l’Italia batte l’Irlanda. A seguito anche del pareggio contro l’Italia, alla Spagna basta la vittoria contro la Croazia per essere sicura di chiudere in testa il raggruppamento. Arriverebbe prima anche con il pareggio, e con la non vittoria degli azzurri: ha la differenza reti migliore rispetto alla Croazia. Diverso il discorso in caso di pareggio contro la Croazia e vittoria dell’Italia. Qui, entra in gioco la classifica avulsa, ovvero il calcolo degli scontri diretti tra le tre squadre a pari punti: sono tutti pareggi, dunque bisogna calcolare i gol segnati sempre tra queste tre formazioni. Spagna 1, Croazia 1, Italia 2 ma avendo già esaurito le partite. Significa che la Spagna, in caso di arrivo a tre, non può stare fuori: se finisce 0-0 passa come seconda dietro l’Italia, con l’1-1 bisogna vedere quanto vinceranno gli azzurri (con uno o due gol di scarto restano dietro), con il 2-2 sono primi. Insomma: la Spagna vede già i quarti d finale.
A sorpresa, la Croazia di Bilic potrebbe proseguire il suo cammino nel girone. Il 3-1 inflitto all’Irlanda rischia di essere decisivo, più ancora del pareggio contro l’Italia, nazionale con cui i balcanici hanno un bilancio storico favorevole. La squadra di Modric e Mandzukic ha iniziato molto bene il suo torneo, battendo il Trap d’autorità e poi riprendendo la partita contro gli azzurri, ottenendo un 1-1 che la lancia a pari punti con la Spagna (ma dietro per differenza reti) e la possibilità di essere padrona del proprio destino. I calcoli li abbiamo già fatti con le Furie Rosse: Bilic e i suoi rimarrebbero fuori in caso di sconfitta contro la Spagna e contemporanea vittoria dell’Italia. Allo stesso modo, andrebbero a casa molto facilmente con l’arrivo delle tre squadre a quota 5: solo il 2-2 (o pareggio con più gol) li salverebbe, e li farebbe passare come seconda del girone, rimanendo davanti all’Italia per i gol realizzati negli scontri diretti. Con lo 0-0 la Croazia sarebbe eliminata, con l’1-1 rimarrebbe dietro la Spagna che ha +4 contro l’Irlanda mentre i balcanici hanno +2: dipenderebbe allora dall’Italia, che vincendo con più di 2 gol di scarto eliminerebbe i croati, mentre con meno di 1 sarebbe fuori. Difficile comunque per Bilic, che innanzitutto si deve preoccupare di non perdere contro la Spagna e prendersi almeno un punto.
Ci risiamo: come accaduto in molti altri casi in passato, l’Italia non potrà contare solo su se stessa per superare il turno di questi Europei. Se il pareggio contro la Spagna poteva essere messo in conto, e anzi ha ricevuto pareri positivi per come la Nazionale di Cesare Prandelli ha tenuto il campo, l’analogo risultato fatto registrare con la Croazia mette gli azzurri in difficoltà e riapre vecchie ferite. Nel 1996, per esempio, sarebbe bastata una vittoria contro la Germania, ma Zola si fece parare un rigore da Kopke e la contemporanea vittoria della Repubblica Ceca sulla Russia ci eliminò. Il caso, però, che tutti hanno in mente è quello del celeberrimo “biscotto” scandinavo: 2004, gli azzurri avevano pareggiato contro Danimarca e Svezia. Con la Bulgaria già fuori, danesi e svedesi pareggiarono 2-2 nell’ultima gara, rendendo inutile il 2-1 firmato Cassano e Perrotta: Trapattoni rimase fuori a causa della differenza reti nella classifica avulsa. Quest’anno, la situazione è sinistramente identica: naturalmente, se l’Italia non vince contro l’Irlanda va a casa. Se vince, si qualifica come seconda nel caso Croazia-Spagna non finisca pari (naturalmente, dietro alla vincente di questa gara). Dovesse vincere, e finire pari Croazia-Spagna, si torna ai punti di cui abbiamo discusso in precedenza: l’Italia va a casa con 2-2 (o più gol) nell’altra partita perchè ha segnato 2 reti complessive contro Croazia e Spagna, mentre le due avversarie ne avrebbero 3 o più. Finisse 0-0, sarebbero gli azzurri a qualificarsi, addirittura come primi nel girone (seconda la Spagna). Con l’1-1 tra Furie Rosse e balcanici, occhio al risultato contro l’Irlanda, perchè a quel punto conterebbe la differenza reti: con un gol di scarto avremmo fatto peggio di Spagna (4-0) e Croazia (3-1) e saremmo fuori. Con tre gol di scarto, arriveremmo dietro alla Spagna, scavalcando la Croazia; con 4 gol di scarto, saremmo primi o secondi, dipendendo ciò dal numero di reti che riusciremmo a realizzare. Il caso più complicato lo abbiamo lasciato per ultimo, ed è quello che prevede due gol di scarto: la Croazia facendo 1-1 avrebbe una differenza reti di +2, con 5 gol segnati e 3 subiti. L’Italia al momento è a 2 fatti e due incassati: significa che per superare la Croazia dovrebbe vincere 4-2 (contano i gol fatti). Con il 2-0 passerebbe la Croazia; con il 3-1, visto che sarebbe pari davvero tutto, conterebbe il coefficiente UEFA. E lì, per fortuna, siamo davanti alla Croazia. Un consiglio: lasciamo da parte i sospetti di combine, e pensiamo a goleare l’Irlanda. Dovesse poi andar male, sarà per altri motivi che non il biscottone. Presunto.
Il Trap se ne torna mestamente a casa: dopo sole due partite è già ufficiale, ed è il primo verdetto degli Europei 2012. Era nell’aria: l’Irlanda non aveva certo una rosa attrezzata per pensare di competere a grandi livelli. I suoi tifosi sono contenti così: hanno visto la loro nazionale alla fase finale di un Europeo per la seconda volta nella storia e dopo 24 anni. Può già andare bene, soprattutto se c’è stata poi l’occasione di affrontare uno squadrone come la Spagna e, lunedi prossimo, l’Italia. Peccato: Trapattoni aveva fatto innamorare tutta l’Europa con i suoi modi di dire, il suo slang maccheronico e la sua simpatia. Finisce così, con una sconfitta per 3-1 contro la Croazia e un rovescio (0-4) contro le Furie Rosse; gli altri risultati non danno possibilità ai Verdi di essere ancora in corsa, come l’Olanda nel gruppo B. Ora, l’ultimo passo, per salutare degnamente il torneo: la partita contro gli azzurri. Per Trapattoni sarà un derby, e anche di più: era in panchina quando l’Italia batteva la Bulgaria e veniva estromessa dal 2-2 scandinavo. Sicuramente lo ricorderà bene, e chissà come reagirà: uno come lui però, ci scommettiamo, non arretrerà di un millimetro, nemmeno se di fronte c’è la sua patria e una squadra che ha allenato per 4 anni (con risultati non proprio eclatanti). Noi speriamo, intanto l’Irlanda si congeda da Euro 2012 e prepara l’assalto al Mondiale in Brasile. Se sarà con il Giuan, lo vedremo.
Di Natale (I), Fabregas (S)
Mandzukic (C), St. Ledger (I), Jelavic (C), aut. Given (C)
Pirlo (I), Mandzukic (C)
Torres, David Silva, Torres, Fabregas
18 giugno 20:45
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