La battaglia per le imprese del settore legno e arredo si combatte su due fronti. Da un lato c’è l’export, molto promettente in quanto lo stile italiano è apprezzato in paesi ricchi come Russia ed Emirati Arabi, i cui mercati non sempre sono però accessibili per le piccole aziende. Dall’altro c’è la domanda interna, per mesi rimasta sottozero e che ora sta dando i primi segnali di disgelo. FederlegnoArredo, la federazione di settore, ha sostenuto la battaglia delle imprese organizzando un gran numero di esposizioni all’estero. Nello stesso tempo, è riuscita a far approvare dal Parlamento il cosiddetto Bonus Mobili, una detrazione Irpef del 50% per arredare gli edifici ristrutturati. Il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, sarà ospite oggi del Meeting di Rimini, dove parlerà all’incontro “Le associazioni e la loro diversità. Quale valore per imprese e Paese”.
Presidente Snaidero, quali saranno le linee del suo intervento a Rimini?
Il mio intervento verterà essenzialmente su quanto, in questo particolare momento di crisi, sto osservando all’interno di FederlegnoArredo. Stiamo attraversando un periodo di grande crescita per quanto riguarda il numero di associati, e questa è una grande opportunità in quanto la nostra federazione sta offrendo molto ai nostri iscritti. In un momento di particolare crisi, gli imprenditori vedono che FederlegnoArredo sta facendo tutto il possibile per sostenerli. Se non lavorassimo in modo davvero professionale non potremmo fare quello che stiamo facendo in questa difficile fase.
Qual è il ruolo di associazioni come la vostra per l’Italia in questo momento di crisi?
Quello della federazione è un ruolo di coesione e di indirizzo strategico/politico del settore.
È soddisfatto del risultato che siete riusciti a portare a casa con il Bonus Mobili?
Il Bonus Mobili è stato finalmente approvato in via definitiva dal Parlamento, e per l’occasione abbiamo aperto un sito web chiamato www.bonusmobili.it. Non so dire ancora quanti siano già stati gli interventi, che hanno concretizzato dei rapporti e dei contratti per l’acquisto di mobili beneficiando di questa misura fiscale. Il primo risultato concreto sono state però le 90mila visite al sito, un dato che mi ha lasciato profondamente soddisfatto. Questo ci dà la cifra dell’interesse della gente nei confronti di una misura che FederlegnoArredo ha chiesto fin dal dicembre scorso, in occasione di una conferenza stampa a Milano. Dopo otto mesi, attraverso un grande lavoro che può essere portato avanti soltanto da una federazione come la nostra, siamo riusciti a fare approvare una misura di sostegno al mercato in questo particolare momento di crisi e di mancanza di crescita.
Che cos’altro può fare la federazione per sostenere la crescita che ancora stenta a farsi sentire?
Ciò che non va sottovalutato è il lavoro che stiamo realizzando in campo internazionale. Tutte le missioni che stiamo organizzando, abbiamo organizzato e organizzeremo, sono coerenti con la nostra idea che sia fondamentale aiutare le piccole imprese a sfruttare i nuovi mercati. A settembre ci recheremo a Dallas, quindi dal 13 al 16 ottobre esporremo alla Fiera Crocus di Mosca, a settembre ci sarà il Roadshow per la cucina italiana a New York e a novembre lo stesso evento si terrà a Shanghai. La nostra è quindi una grande attività di sostegno e di apertura dei nuovi mercati.
Ritiene possibile una ripresa a fine anno?
Timidi segnali di ripresa ci sono già. Chi lavora nel settore bancario conferma che i depositi stanno andando bene ed è quindi probabile che i consumatori di fronte a questo inizio positivo incomincino a rivedere le loro strategie familiari per utilizzare agevolazioni fiscali come appunto il Bonus Mobili, che mi auguro possa essere esteso anche al 2014.
Quali sono stati i risultati del settore legno e arredo nel secondo trimestre 2013?
I dati ufficiali sul secondo trimestre 2013 nel settore legno arredo non sono ancora stati pubblicati, ma la mia sensazione è che la tendenza sia stata parzialmente positiva. I produttori di materie prime, in particolare nei mesi di maggio e giugno, hanno registrato un risveglio degli ordinativi, e quando riparte la vendita di materie prime si muove l’intera catena.
(Pietro Vernizzi)