Più tempo alla preghiera personale e comunitaria, per l’approfondimento della propria fede e per il Papa, quello uscente e quello futuro. Questa l’esortazione del cardinale Angelo Scola letta oggi in tutte le chiese dell’arcidiocesi ambrosiana. L’arcivescovo, che venerdì ha guidato la delegazione dei vescovi lombardi nella tradizionale e già da tempo programmata visita ad limina al Pontefice, ultimo gruppo di vescovi ad essere ricevuto da Benedetto XVI, ha infatti inviato una lettera a tutti i fedeli lombardi da leggersi per l’appunto durante la prima domenica di Quaresima.
Ecco il testo integrale:
«Carissime sorelle, carissimi fratelli in Cristo Gesù nostro Signore,
di fronte all’inaspettato ed umile gesto di rinuncia al Pontificato da parte di benedetto XVI non sono importanti i sentimenti che, sul momento, hanno occupato il nostro cuore. Conta la limpidezza del gesto di fede e di testimonianza del nostro caro Papa. Esso si è subito imposto, a noi e a tutto il mondo.
È impossibile non rievocare con speciale gratitudine il dono della visita di Benedetto xvi alla nostra Diocesi inoccasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. In quei giorni siamo stti veramente confermati nella fede dal Successore di Pietro: la sua presenza tra noi è stata il segno visibile della vicinanza di Dio al suo popolo.
Anche attraverso questa Sua decisione, presa in coscienza davanti a Dio, in totale libertà e motivata unicamente dal bene ella Chiesa, Benedetto XVI continua a confermare la nostra fede. Nell’Udienza generale del 13 febbraio scorso, Egli ha ribadito che “la Chiesa è di Cristo, il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura”.
La testimonanza del Papa ci ha mostrato che cosa sia una vita piena, capace di stare di fronte a Gesù, destino dell’uomo.
A ciascuno personalmente e a tutti noi insieme tocca ora la responsabilità di accompagnare il Collegio dei Cardinali nell’accogliere l’iniziativa dello Spirito Santo per la scelta del nuovo Papa.
Siamo al’inizio della Santa Quaresima: dedichiamoci con più energia alal preghiera personale, familiare e comunitaria. Vigiliamo sull’uso del nostro tempo, dando spazio a gesti di penitenza e di carità che dispongano il nostro cuore alla grazia redentrice di Cristo. Raccomando in modo particolare la recita quotidiana del Santo Rosario, la confessione e, nella misura del possibile, la partecipazione ad un gesto liturgico infrasettimanale.
“Pietro e Ambrogio, una sola fede”: è questa la fonte della nostra fiducia.
Con affetto vi benedico»
Come dicevamo, venerdì Scola, nella sua veste di presidente della Conferenza episcopale lombarda, ha guidato la delegazione dei presuli della regione nella periodica visita che tutti i vescovi fanno al Pontefice per illustrare la situazione delle proprie diocesi e per avere indicazioni sulla pastorale. La delegazione lombarda era composto, oltre che dall’attuale arcivescovo di Milano, dal suo predecessore cardinale Dionigi Tettamanzi, dagli ausiliari Erminio De Scalzi, Luigi Stucchi ed Enrico Delpini, quindi da Giovanni Giudici (Pavia), Dante Lanfranconi (Cremona), Luciano Monari (Brescia), Giuseppe Merisi (Lodi), Diego Coletti (Como), Franco Beschi (Bergamo), Oscar Cantoni (Crema), Roberto Busti (Mantova). Le dimissioni di Benedetto XVI hanno fatto sì che questo fosse l’ultimo gruppo di vescovi ad essere ricevuto dall’attuale pontefice. Una situazione che ha fatto esprimere ai vescovi lombardi la coscienza di una responsabilità particolare. «Questa responsabilità significa che dovete diventare una luce per tutti», ha chiosato Benedetto XVI.