Finisce 2 a 1 la sfida tra Germania e Danimarca, una partita in cui il risultato non rispecchia un dominio totale dei ragazzi di Loew, che pure hanno giocato nettamente al di sotto delle loro possibilità. Il dominio assoluto tedesco, che si sta per stagliare sempre di più pure sull’Eurozona del pallone, si esprime perfettamente nel dato del possesso palla: 57% a 43% a favore dei tedeschi, dato che evidenzia il loro netto predominio territoriale, favorito dall’atteggiamento perlopiù rassegnato della Danimarca, che per lunghi tratti hanno lasciato agli avversari l’iniziativa. Più risicato, ma comunque a favore dei tedeschi, il conteggio dei tiri: 12 a 10. Nel dettaglio, Andersen ha subito 2 gol, parato 2 tiri e visti respinti davanti a lui altrettanti, mentre 6 li ha accompagnati fuori dallo specchio; Neuer invece ha subito 1 gol, ha parato 3 tiri ed è stato salvato dai difensori in 2 occasioni, a fronte di 4 tiri fuori dalla sua portata. La superiorità tedesca prosegue sia considerando le grandi occasioni, 5 a 2, sia gli attacchi, ben 45 a 20, più del doppio! Una leggera inversione del trend si ha nel conto degli angoli: 5 a 3 per i danesi…d’altronde, erano praticamente l’unica arma a loro disposizione. Partita correttissima: nessun cartellino, solo 14 falli commessi collettivamente. Singolarmente sugli scudi vanno Krohn-Dehli da una parte e Muller dall’altra: il primo ha corso 11200 metri, il secondo poco più di 10000, entrambi hanno tirato due volte, centrando la porta in una occasione, che per il danese peraltro si è tramutata in gol. A favore del tedesco però c’è l’assist per il gol di Podolski. Nessuno dei due ha ricevuto un cartellino, mentre Muller ha commesso e ricevuto un solo fallo.
Il vantaggio della Germania arriva al 19esimo minuto. La Germania beneficia di una rimessa laterale da destra quasi all’altezza del calcio d’angolo: la rimessa di Lahm è lunga, direttamente in area, dove Muller stoppa di petto e protegge. L’attaccante del Bayern, sulla linea di fondo, è bravo a girarsi e a metterla tesa al centro dell’area, dove non arriva Gomez. La palla però schizza leggermente all’indietro, dove Podolski è libero di colpire al volo col destro, insaccando il vantaggio tedesco. Il pareggio della Danimarca arriva dopo soli 5 minuti. Poulsen guadagna un calcio d’angolo, battuto tesissimo sul secondo palo, dove Bendtner è pronto a fare la sponda al centro dell’area. I difensori della Germania, sorpresi da questo colpo, restano immobili, diversamente da Khron-Dehli che, dopo averlo provato e riprovato in allenamento, è lesto nel deviare di testa in rete, bucando Neuer e realizzando il suo secondo gol personale all’Europeo. Il definitivo vantaggio tedesco è siglato all’80esimo. In un contropiede al veleno, Ozil porta avanti la sfera e, dalla sinistra, prova a servire il taglio centrale di Klose. La palla però è troppo lunga per la punta della Lazio, ma non per il giovane Bender, che nel frattempo ha accompagnato l’azione: il terzino ha il merito di crederci fino in fondo, ed è poi un gioco da ragazzi spiazzare Andersen in uscita, dato che gli lascia a disposizione gran parte dello specchio della porta.
Joachim Löw, tecnico della Germania, si concentra già sul prossimo impegno: “Contro la Grecia sarà una partita completamente diversa, anche se è pur vero che loro hanno un gioco molto simile ai danesi. Sono molto pericolosi in attacco, e forti in difesa”.Pragmatico e conciso, in vero stile Deutschland. Lars Bender, difensore della Germania in gol stasera, giudica così la sua partita: “Oltre al gol, è stata davvero una grande giornata per me. Era la mia prima apparizione all’Europeo, e ho segnato il gol partita aiutando i miei compagni a raggiungere i quarti! Mi ricorderò questo giorno per molto tempo!”. Euforia giustificata per un ragazzo che raggiunge stasera l’apice, ad oggi, della sua carriera.
Michael Krohn-Dehli, centrocampista della Danimarca, anche lui marcatore stasera, svela: “In questo momento sono abbastanza dispiaciuto, così come il resto della squadra. Ovviamente però sono orgoglioso dei nostri sforzi, e penso che abbiamo regalato un’altra dimensione alla competizione”. Il riferimento è all’Olanda? Certo, senza quel suo gol le cose sarebbero andate diversamente…