Questo è l’inverno della grande speranza dell’atletica italiana. La diciannovenne friulana Alessia Trost (è nata l’8 marzo 1993 a Pordenone) ieri ha vinto il meeting indoor di salto in alto di Trinec, in Repubblica Ceca, con la misura di due metri tondi tondi. Il 2.00 è sempre una soglia di grandissima importanza nel salto in alto femminile, quella che divide le buone atlete dalle campionesse, e raggiungerla a nemmeno 20 anni è qualcosa di eccezionale. Tanto per fare qualche paragone, alla sua età solo la primatista mondiale Stefka Kostadinova (già a 2.06, e poi arrivò fino a 2.09) e Blanka Vlasic (allora a 2.01, oggi con un primato personale di 2.08) seppero fare meglio; Alessia dunque è avanti a tanti altri mostri sacri della specialità, comprese le due atlete che hanno scritto la storia del salto in alto italiano: Sara Simeoni era ferma a 1.86, Antonietta Di Martino addirittura a 1.78. Questi confronti fanno capire la portata dell’impresa compiuta dalla giovane Alessia, che in carriera vanta già la medaglia d’oro ai Mondiali allievi del 2009, l’argento ai Giochi Olimpici giovanili del 2010 e l’oro ai Mondiali juniores del 2011, ma che ora è senza dubbio pronta a competere anche a livello assoluto. Questa stagione invernale indoor l’ha portata da un primato personale di 1.92 al 2.00 nel giro di pochi giorni. Aveva destato enorme impressione la misura di 1.98 ottenuta ad Udine meno di due settimane fa (un progresso di 6 cm è impressionante a questi livelli), ma ieri in Repubblica Ceca è arrivata la dimostrazione del fatto che non si era trattato di un exploit isolato. La sua gara è stata perfetta: 1.76, 1.81, 1.85, 1.88, 1.91 superati tutti al primo tentativo. A 1.94 vengono eliminate tutte le altre atlete in gara, mentre la trost ancora una volta ce la fa subito, al primo tentativo. La gara ormai è vinta, resta un solo obiettivo: provare i due metri. Detto, fatto. Ancora una volta al primo tentativo. Semplicemente splendida. In seguito ha provato pure il 2.02, ma ormai era svuotata. Per la Trost sono arrivati i grandi complimenti da parte di Sara Simeoni e Antonietta Di Martino, mentre lei ha commentato così: “In questo momento ancora non mi rendo conto di quello che ho fatto. Sì, due metri… Chi l’avrebbe mai detto, o forse sì. Ma dopo quell’1.98 di Udine ho cominciato a crederci e speravo arrivasse presto”.
Per la cronaca, in questo momento è la migliore misura in assoluto dell’anno: d’accordo, siamo solo a gennaio e tutti gli impegni più importanti sono ancora lontani, ma pensare che in tutto il mondo nessuna abbia saltato come un’italiana nemmeno ventenne è la più bella notizia per l’atletica italiana da molti anni a questa parte. I triplisti Donato e Greco non sono soli, una “cavalletta” è pronta a fare loro ottima compagnia…
(Mauro Mantegazza)