Il successo per 3-2 sulla Croazia al Palavela di Torino ha regalato all’Italia del tennis il passaggio del turno in Coppa Davis: approdiamo ai quarti – dove non arrivavamo dal 1998 – e ora ci aspetta la trasferta in Canada. Il punto decisivo è stato di Fognini che ha sconfitto Dodig, ma nell’arco delle tre giornate di questo primo turno di Coppa Davis abbiamo sempre dimostrato di potercela fare. Il bilancio è stato chiaro: due sconfitte contro Cilic (Lorenzi e Seppi), due vittorie contro Dodig (Seppi e Fognini) e il decisivo successo del doppio Bolelli-Fognini sabato. Dal 5 al 7 aprile quindi ce la giocheremo contro il Canada di Raonic, l’elemento migliore dei nordamericani. Giocheremo certamente sul veloce indoor che ha già messo in ginocchio la Spagna (priva dei suoi big). Nelle altre sfide gli Usa hanno eliminato il Brasile, la Repubblica Ceca ha vinto in Svizzera e la Serbia in Belgio, mentre Kazakistan, Francia e Argentina hanno difeso il fattore campo rispettivamente contro Austria, Israele e Germania. Per parlare di Italia-Croazia abbiamo sentito Giorgio Galimberti. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Come valuta la prestazione degli azzurri in Italia-Croazia? L’Italia ha disputato un grande incontro in cui è venuta fuori prima di tutta l’unità del gruppo, il fatto di essere squadra. Questo sicuramente si aggiunge al valore dei singolaristi. Seppi è entrato nei primi 20 giocatori del mondo, Bolelli è migliorato sensibilmente, Fognini ha raggiunto una maturità agonistica molto importante. Pure il doppio ha dimostrato la sua grande competitività. Insomma, i risultati raggiunti non sono frutto di una casualità, ma dimostrano il buon livello raggiunto dal tennis italiano.
A livello mentale qual è stata la molla decisiva verso questo successo? Innanzitutto i giocatori stanno attraversando un periodo di forma molto buono, e a questo si aggiungono l’autostima e la consapevolezza delle proprie qualità tecniche raggiunte dai vari componenti della squadra.
Come commenta il successo decisivo di Fognini con Dodig? Ha dimostrato di aver raggiunto le motivazioni e la mentalità giuste per fare un grande tennis. Quest’anno sta disputando una buona stagione, il suo successo con Dodig non è quindi casuale. E’ un Fognini che lotta, che c’è su ogni palla, che non s’arrende mai.
Il doppio ha mantenuto le promesse… Il nostro doppio ormai è uno dei più forti al mondo. Sicuramente sarebbe bello se vincesse qualche torneo importante, ma già essere lì e arrivare nei turni finali dei tornei principali del mondo è cosa degna di merito. Vuol dire avere una grande competitività, cosa quasi che conta di più dei singoli successi.
Qual è stato il merito di Barazzutti?
Il merito di Barazzutti è quello di aver creato in questi anni una squadra, un organico di giocatori molto validi. Ha saputo cementare anche il rapporto con i coach che seguono giorno per giorno i giocatori, che ora vogliono far parte della Nazionale, danno tutto quando c’è la Coppa Davis, ci mettono cuore, grinta, determinazione per arrivare a cogliere il risultato positivo, come è successo con la Croazia.
Il pubblico di Torino ha dato un apporto importante? Il pubblico del Palavela è stato fantastico, ha spinto la squadra fino all’ultimo, l’ha trascinata verso un successo magnifico. Erano tutti appassionati veri di tennis, come tante persone che stanno riscoprendo questo sport in Italia. C’è interesse verso il tennis agli Internazionali, ma anche in ogni occasione possibile.
Ora ci aspetta il Canada, impegno difficile? Non sarà facile vincere contro il Canada. Dovremo dare il meglio di noi stessi in quest’incontro. Raonic è un grande giocatore, difficile da battere, ma noi ce la potremo giocare nel doppio e negli altri due singolari e anche naturalmente negli stessi incontri con Raonic.
Dove potremo arrivare in questa Davis? Intanto raggiungere i quarti è già stato un grande traguardo, poi se battessimo il Canada arriveremo alle semifinali. Quindi non voglio pensare cosa succederà. E’ meglio fare un passo alla volta. Poi si vedrà.
Il nostro tennis va bene, ci mancherebbe un successo magari in un grande torneo… Il tennis maschile sta vivendo un buon periodo, quello femminile è in auge da tempo e certamente è molto più competitivo. Vincere sarebbe un grande successo, ma tra gli uomini vedo questa cosa molto dura. Il livello del tennis maschile è molto alto. Tra le donne potremmo vincere e sarebbe una cosa bellissima. Qui non ci sono giocatrici formidabili da battere.
A proposito di donne, ora ci sarà la Federation Cup a Rimini… L’attesa è grandissima qui a Rimini, ci si aspetta una grande prova delle azzurre. Peccato per l’assenza delle Williams, sarebbe stato bello battere gli Stati Uniti con loro in campo. Non era una cosa impossibile, al di là del valore di Serena, perché il nostro doppio e gli altri due punti in singolare potevano essere nostri. In ogni caso sarà un incontro tutto da vedere.
(Franco Vittadini)